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venerdì 19 Aprile 2024




Francesco Vitiello: “Diego e Beatrice? Vi dico tutto sul loro amore”

Francesco VitielloIl napoletano Francesco Vitiello è Diego Giordano, il “nostro” Diego di Un Posto al Sole, tornato da poco alla ribalta dopo una lunga assenza dal set. La sua storia sarà sempre più centrale nelle trame del social drama più popolare di Rai 3, anche se il suo personaggio è sempre in bilico, nella sfera lavorativa come in quella sentimentale.

Ormai si può dire che Diego sia tornato in pianta stabile nel cast. La sua vicenda si svilupperà sempre di più nelle trame di Un Posto al Sole. Ce lo conferma?

Sì, lo vedremo sempre più spesso, almeno questo è quello che dovrebbe essere quest’anno. 

Diego, insieme ad altri personaggi, sta portando sulla scena una tematica importante soprattutto al Sud, il lavoro…Tra l’altro, lui incarna un prototipo attualissimo: il tipico giovane laureato e specializzato che però deve accontentarsi di fare altro (l’aiuto portiere, in questo caso)…

Penso sia per forza di cose necessario oggi parlare di lavoro, soprattutto da noi. Del resto, che Diego tornasse a Napoli e trovasse il lavoro dei suoi sogni era un po’ un azzardo sinceramente. Allo stesso tempo, come accade a tanti altri giovani oggi, a un certo punto, in lui, che ha girato tanto e si è formato all’estero, c’è un richiamo alle proprie origini e alla propria terra. Una cosa che può capitare: c’è chi decide che il ritorno sia di una settimana e chi decide di restare, lui ora vuole restare, dopo essersi tolto qualche soddisfazione. 

Diego troverà infine la sua dimensione lavorativa?

Sì, almeno crederà di averla trovata e di avere gratificazione da un lavoro che non era proprio la sua prima scelta ma ci saranno elementi che disturberanno questa sua apparente quiete, diciamo così, interventi esterni che metteranno in discussione questo fragile equilibrio.

Diego si sta avvicinando a Beatrice, una persona molto diversa da lui e dal tipo di donna che finora ha incarnato il suo ideale. Nonostante ciò scoppierà l’amore?

Diego e Beatrice sono molto diversi e si trovano soprattutto in una fase diversa della loro vita, non la vedranno mai allo stesso modo e queste divergenze caratteriali porteranno non pochi problemi all’interno della coppia. Quindi, sì, l’amore potrebbe scoppiare ma essendo loro due persone mature si renderanno conto abbastanza in fretta delle incompatibilità che li dividono, nonostante l’attrazione e i sentimenti possano essere molto intensi.

Rossella, invece, è un ricordo del passato?

Sì, al momento sembra un capitolo chiuso quello con Rossella, almeno da parte di Diego. Ma non si sa mai che ci sia qualche nuovo incontro…In fondo abitano nello stesso palazzo! 

Come è il ritorno ormai quotidiano al set, dopo la sua lunga assenza?

Sono felicissimo, ho iniziato da ragazzino e stare lontano per molto tempo mi ha fatto rendere conto della risorsa che è Un Posto al Sole per un attore, si tratta di una grande fortuna. Ovvio che io lavoro anche ad altro, ho progetti molto ambiziosi che vanno dalla scrittura alla regia, ma mi sento gratificato in questo momento e anche più sereno. Certo non abbandonerò mai il desiderio di riuscire a fare altro, sono proiettato verso un esordio al cinema ma si tratta di un traguardo ancora molto lontano. Diciamo che ora affronto la situazione con la saggezza di Diego… 

Dunque, Francesco è molto diverso da Diego?

Sì, anche se molte cose ci accomunano, Diego ha la testa sulle spalle a differenza di Francesco! 

Quale tema sociale secondo lei deve essere ancora affrontato in Un Posto al Sole e perché?

Penso che ce ne sono tantissimi di temi, Napoli si trova in un’area geografica privilegiata ma non ha i requisiti necessari per potersi dire una città moderna. Penso a un problema molto grave, come quello della dispersione scolastica con la conseguenza devianza minorile, penso al fenomeno di queste stese da Far West di cui si parla ormai un giorno sì e quello dopo pure. Una questione sociale non rimandabile, questi ragazzi, “l’oro di Napoli”, completamente abbandonati a se stessi, che troppo facilmente si armano e diventano pericolosi per sé e per gli altri. Ecco, qui lo Stato deve intervenire, c’è bisogno che qualcuno vada a prendere questi ragazzini, li riporti a scuola, li metta in riga, li trattenga in attività alternative alla strada. Un paese che non sa fare questo non è un paese civile.

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Maria Nocerino

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