Antonella Prisco: “La mia Mariella ci insegna il coraggio delle emozioni”

Antonella PriscoLa giovane attrice napoletana Antonella Prisco interpreta Mariella Altieri, la simpatica vigilessa di Un Posto Al Sole ma soprattutto la compagna di Guido del Bue, che è anche il suo comandante.

Solare e grintosa, Mariella sa essere anche una donna accogliente, dolce e accomodante, soprattutto quando si tratta di chiudere un occhio davanti ai tanti difetti del suo Guido…Un modello di donna forse un po’ diverso da quello a cui ci ha abituato Un Posto al Sole in questi anni con personaggi più o meno ‘forti’, in particolare, nel rapporto con i compagni…eppure Mariella ha una bella personalità. 

Come si conciliano in lei questi due aspetti?

In realtà, in Mariella c’è la coerenza: lei sa essere dolce ma anche forte quando si tratta di affermare dei principi. Ad esempio, sul posto di lavoro, esce fuori questa sua tenacia, mentre nei sentimenti c’è il suo grande coraggio. Quel coraggio dei sentimenti, con tutto ciò che comporta il mettersi a nudo davanti agli altri con le proprie fragilità, che oggi, in una società che tende all’affermazione della donna, si è un po’ perso. Abbiamo quasi paura di dare ragione alle nostre emozioni, Mariella, invece, è diversa, è una che osa ma senza annullarsi, lotta per quello in cui crede ma fa anche i conti con la realtà a un certo punto. E deve riconoscere che una persona non si cambia, si può limare ma non cambia, e lei forse si è innamorata del suo Guido proprio perché è il suo alter ego.

Trovi affinità con il personaggio che interpreti?

A tratti mi ci ritrovo, oggi siamo condizionati da principi di affermazione e autodeterminazione delle donne, siamo tutti molto concentrati su noi stessi. Ci sono delle questioni della vita per le quali riesco a mostrarmi per come sono e togliermi la corazza come fa Mariella, ma in altri casi non riesco, mi metto sulla difensiva.

In questo momento pare che ci sia un po’ di maretta tra Mariella e Guido…Lei vorrebbe un figlio e lui no. Insomma, attraverso la sua storia e quella di Viola, Un Posto al Sole sta affrontando il delicato tema della maternità: tu come vivi questo argomento?

Io non ho ancora figli. La maternità è un sentimento istintivo e naturale, che può esserci ma anche non esserci. Con i condizionamenti che abbiamo oggi, è difficile fare i conti con questo aspetto. La donna ha paura di avere un figlio perché molto spesso è precaria, non ha un lavoro né tutele. La storia di Mariella mette in luce questo orologio biologico: la paura del tempo che passa inesorabile e di non riuscire a realizzare questo sogno. Ma prima di tutto, prima delle esigenze dei futuri genitori, ci sono quelle del bambino che deve venire al mondo.

Cosa ci dobbiamo aspettare rispetto al rapporto con Guido?

Non posso anticipare nulla, ma sono contenta del grande risconto di pubblico che stiamo avendo. È chiaro che la gente si diverte a vedere questa contrapposizione tra Guido e Mariella: lui timoroso, lei che spinge avanti al rinnovamento; lui che vuole divorziare, poi sposarsi, e fare un figlio, lei che vuole tutto e subito. Molte coppie che mi scrivono ci si ritrovano. 

C’è un argomento sociale nuovo che vorresti fosse trattato? Se sì, perché?

Secondo me, Un Posto al Sole deve fare semplicemente quel che già fa: continuare a stare al passo con i tempi e affrontare le nuove tematiche sociali che si propongono di volta in volta. Insomma, il libro più bello è quello che non abbiamo ancora letto così la prossima sfida è quella che ci propone la società

Maria Nocerino

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