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venerdì 29 Marzo 2024




Alessio Chiodini: “Il mio Sandro è in costante conflitto con il padre”

Alessio ChiodiniIn Un Posto al Sole interpreta Sandro Ferri, il ragazzo gay che ha deciso di fare coming out, nonostante un padre potente contrario alla sua scelta, proprio in questi giorni, di ritorno sulla scena del social drama più popolare di Rai Tre. È l’attore romano Alessio Chiodini, amante delle sfide professionali e innamorato di Napoli, una città pregna di teatralità.

Da un po’ Sandro si è riconciliato con il padre e forse Ferri ha finalmente scelto di accettare la scelta di vita del figlio?

Diciamo che c’è stata una sana riappacificazione ma, come dice Sandro stesso, la verità è che in fondo Ferri non accetterà mai fino in fondo il rapporto che Sandro ha con questo ragazzo non perché è omosessuale ma perché non gli piace, per cui ci sarà sempre un qualcosa di irrisolto.

Quali sviluppi ci saranno nel loro rapporto, cosa ci dobbiamo aspettare?

Senza fare anticipazioni, diciamo che questo ritorno è foriero di nuovi risvolti. 

Secondo te, quali problemi deve affrontare un ragazzo oggi nel fare coming out?

Non c’è una vera e propria accettazione nella nostra società degli omosessuali, o comunque delle persone viste come diverse, ancora vengono giudicati male e non hanno la libertà di esprimersi e vivere come vogliono. Finché non si supererà questo pregiudizio, non si arriverà mai a un paradiso per i gay, anche se, a mio parere, dei piccoli passi sono stati fatti. Restano, però, purtroppo, ancora degli atti di bullismo, episodi che ci racconta la cronaca anche molto cruenti.

Come ti sei preparato per affrontare questo personaggio?

Io lavoro in un ambiente dove ho la fortuna di conoscere molte persone gay, per cui li osservo, sono a conoscenza del loro mondo e dei loro conflitti interiori, alcuni li vivono in maniera più leggera, altri in modo più complesso.

Inoltre, è mia abitudine affrontare le sfide e questa lo è, rappresentando Sandro un personaggio così distante da me. In genere, comunque, cerco sempre di partire da punti di contatto con i personaggi che devo interpretare. E in fondo, Sandro non è altro che un ragazzo che vive un disagio, come per altri versi, posso averlo vissuto io.

Certo, il sale del nostro lavoro è immedesimarsi in situazioni lontane da noi, interpretare un personaggio così complesso è bellissimo, e lo è anche affrontare un problema così attuale, ma allo stesso tempo è una grande responsabilità.

Cosa consiglieresti a un tuo coetaneo che vuole fare outing?

Io credo che il teatro possa essere uno strumento importante perché consente di liberare le proprie emozioni e liberarci da pregiudizi e stereotipi che magari abbiamo inglobato anche in maniera inconscia. Non a caso, anche Sandro ha scoperto o riconosciuto di essere gay proprio così, dunque anche Un Posto Al Sole ha usato questo espediente.

C’è un tema a cui tieni in modo particolare e che vorresti fosse approfondito?

Credo che sia sempre drammaticamente attuale il problema dei giovani e del lavoro. Io vedo tanti amici laureati, preparati, che non riescono ad occuparsi. Due sono le cose, o si danno lauree immeritate o non c’è un sistema di merito per chi studia e lavora sodo.

Sei impegnato in campagne sociali attualmente?

Partecipo talvolta a partite di calcio di beneficenza con altri attori. Il ricavato va, in genere, a cause diverse, abbiamo donato a favore delle attività dell’ospedale Bambino Gesù, per le zone colpite dal terremoto di Amatrice, per persone bisognose che non potevano permettersi cure mediche.

Che rapporto hai con Napoli?

Io l’adoro, è una delle poche città dove si respira gioia di vivere e teatralità ovunque, a partire dalla Stazione centrale in cui si sente gente cantare e suonare a qualsiasi ora. Ed è una cosa bellissima: per un attore questa città è il massimo.

Maria Nocerino

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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