Dalla parte dei giovani

Parla Carmen Scivittaro, alias Teresa: la governante più famosa d’Italia racconta del suo rapporto con i giovani e dei temi sociali in Un Posto al Sole

Carmen-ScivittaroSi definisce una “Gianni Letta non di destra”, una mediatrice, insomma. Carmen Scivittaro , alias Teresa, la governante di Palazzo Palladini in Un Posto al Sole, lo è in scena così come nella vita. Ce lo racconta in un pomeriggio trascorso sul set del social drama napoletano.

Com’è Teresa secondo Carmen Scivittaro?

“Io e Raffaele siamo considerate le due anime del palazzo. E cerchiamo di mantenerne gli equilibri. In Un Posto al Sole Teresa cerca prima di capire e poi magari prende una posizione. È una conservatrice, ma in qualche modo anche una ribelle, che tende a comandare e, talvolta, a pretendere. E poi è pur sempre una che ha fatto una scelta a monte: quella di avere un rapporto con un prete e di fare una figlia. Mi piacciono le sfaccettature di questo personaggio, la sua capacità di adattarsi e di capire le persone”.

Teresa è anche un personaggio che protegge molto i giovani. Lo è anche lei nella realtà?

“Sì, è un’attitudine che parte di me. I giovani hanno molta voglia di essere sentititi e, soprattutto, di essere ascoltati veramente. Io ho un sacco di amici su internet in tutto il mondo, dai 18 ai 24 anni, che non sanno chi sono ma sanno l’età che ho e mi dicono delle cose che mi fanno tornare indietro nel tempo, e che hanno a che fare con la solitudine, con i rapporti con la famiglia, le sorelle, la moglie. Alcuni mi chiamano tata anche sul web. Lo trovo molto stimolante perché i giovani ti danno molto, trasmettono energia e speranza e in qualche modo, da parte mia, riesco a dar loro importanza, che è quello che vogliono avere”.

Ma come sono i giovani d’oggi, secondo lei?

“Trovo che siano molto più intelligenti e determinati di quanto fossimo noi però hanno bisogno di un supporto perché spesso vedono tutto crollare intorno. Il problema è anche di una generazione genitoriale molto presa dall’edonismo: mamme occupate a farsi le plastiche, padri a fare soldi. Se tu non gli stai addosso in qualche modo non si sentono amati. Io ho avuto con mia mamma un rapporto  di amore odio, non sono stata madre e tutto ciò che non ho avuto lo metto nel personaggio e nel rapporto con i giovani. Perciò ho amici giovani sui social network, nella vita e in teatro. A volte venivano da me non perché volessero fare gli attori ma perché volevano liberarsi dei pesi che avevano dentro”.

 Cosa pensa del sociale trattato in Un Posto al Sole?

Ci sono molti temi sociali trattati: c’è il problema  immondizia e del riciclaggio, c’è quello legato alla malavita organizzata, che abbiamo introdotto da poco, e ci sono stati anche accenni all’omosessualità. Naturalmente i temi sociali non possono essere trattati in maniera giornalistica perché non è questa la sede adatta però Un Posto al Sole, essendo di Raitre, cerca di avere questa chiave e di essere sempre attenta al mondo sociale. Anzi, prima i problemi accadevano e poi noi li mandavamo in onda, mentre adesso cerchiamo di avere gli stessi tempi dell’attualità, gli eventi stanno accadendo in tempi reali e la gente si sente coinvolta maggiormente, come se fossimo in contatto anche nel quotidiano. Per strada mi ferma dicendo: ci vediamo stasera”.

Ida Palisi

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