Alberto Rossi: misterioso come il suo Michele, e impegnato nel sociale

alberto rossiSin dalle prime puntate il ruolo di Michele è stato sempre un po’ quello di “grillo parlante”. Una posizione, quella del moralizzatore dotato solo di certezze, che poteva rischiare di renderlo un po’ inviso al pubblico. Michele è invece un personaggio amatissimo, quale il segreto del suo successo?

Il segreto forse è  proprio il fatto di essere un grillo parlante! Un po' di saccente non fa mai male...

Protagonista della serie a più riprese, Michele sta ora attraversando un momento di crisi coniugale: Silvia lo ha deluso, infrangendo un patto di mutua sincerità. Si può continuare ad amare qualcuno che ha dimostrato di avere dei principi morali differenti dai tuoi? Cosa vincerà in Michele: l’amore o la sete di giustizia?

Non lo so perché non leggo cosa gli scrittori scrivono in anticipo, non mi piace, mi vivo il percorso di Michele giorno per giorno. Certo è che con Silvia ne hanno passate di ogni... Quindi vediamo come anche questa situazione andrà a finire.

Michele cresce Rossella come se fosse una sua figlia naturale, un bell’esempio di amore incondizionato, universale…

Rossella È sua figlia! Punto, mai messo in dubbio questo punto nemmeno in presenza del suo padre naturale.

Crede che il personaggio interpretato da Michele, quello del cronista d’assalto, sia “credibile”? Crede che molti suoi colleghi nella vita reale rischierebbero la vita alla ricerca della verità, della giustizia?

Non è che lo credo, assolutamente lo fanno! Giancarlo Siani cosa ha fatto? Ilaria Alpi cosa ha fatto, solo per citarne due.....

Quello di Michele è uno dei personaggi più “sociali” della serie. C’è tuttavia un tema sociale che avrebbe voluto interpretare, che la appassiona particolarmente? Nella vita reale sostiene qualche causa sociale?  

Cerco per quanto mi è possibile di dare una mano a tutte le associazioni umanitarie che possano aver bisogno di me. Da Amref ad Unicef, movimento Shalom. Mai come in questo momento storico c'è bisogno di solidarietà, direi mondiale. Può sembrare un'utopia, pero uno, nel proprio piccolo ci prova.

(Sarah Galmuzzi)

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