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Sabato 20 Aprile 2024




UPAS: 4000 puntate, quasi maggiorenne

Giorgia Gianetiempo alias Rossella si racconta

giorgia-gianetiempoE’ quasi maggiorenne, ha la determinazione degli adulti e conserva l’entusiasmo dei bambini. E’ Giorgia Gianetiempo. E’ Un posto al sole. La fiction made in Naples domani, 16 maggio, festeggerà le 4000 puntate e condivide con l’attrice che interpreta Rossella la stessa età e non solo…

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Coraggio, determinazione e un pizzico di follia sono gli ingredienti di un prodotto made in Naples riuscitissimo: era l’ottobre del 1996 quando andò in scena la prima puntata di “Un posto la Sole” fiction dai contenuti partenopei costruita sul modello industriale australiano. L’idea voluta da Giovanni Minoli per salvare il Centro di Produzione Rai ha fatto centro: a distanza di quasi 18 anni la fiction prodotta da RaiTre, RaiFiction, FlemantleMedia Italia e Cetro di Produzione Rai di Napoli continua a riscuotere un’enorme successo nell’orario serale di punta.  “I telespettatori hanno l’impressione di cenare insieme ai protagonisti di Un posto al sole”, spiega Giorgia Gianetiempo, protagonista diciassettenne della fiction che ci racconta come dal giugno 2011 ha messo i panni di Rossella.

Che emozioni hai provato ad Un posto al sole, rispetto alle esperienze precedenti?
Ho iniziato molto presto a fare cinema: a 3 anni mostravo una predisposizione a stare davanti a macchine fotografiche e videocamere e imparavo i dialoghi dei film con gli stessi toni dei personaggi, così mio papà mi iscrisse ad un’agenzia di Roma. Ho fatto delle comparse e poi ho iniziato a lavorare in tv nella prima serie di Un medico in famiglia. Le fiction si sono susseguite una dietro l'altra, tra cui Camici bianchi, Lo zio d'America, Tre csi per Laura C. e Una donna per amico 3 - cui ho lavorato in contemporanea, interpretando due personaggi e vivendo per 9 mesi a Roma-, poi Un papà quasi perfetto, Gente di mare, Padri e figli, Distretto di polizia. Ma questi set erano diversi: prima giravo due, tre scene al giorno, quando sono arrivata ad Un posto al sole, la fiction era un treno che viaggiava a tutta velocità da 14 anni, il primo giorno ho dovuto girare 8 scene tra interni ed esterni e poi abituarmi a registi e colleghi diversi.Ma grazie all’affetto e l’aiuto di tutti è stato come entrare in una nuova famiglia.

Tu e Un posto al sole avete la stessa età…
Quando arrivai ad un Posto al sole subentrando ad un’altra attrice che interpretava Rossella rimasi colpita dal fatto che il personaggio avesse proprio la mia età, così come la fiction. Infatti, a settembre io compirò 18 anni e dopo un mese compirà 18 anni Un posto al sole. E’ una coincidenza bellissima e unica.

Sei molto giovane, i tuoi genitori reali, ti seguono come Michele e Silvia?
Mio padre mi segue da quando avevo 3 anni, è a lui che devo il mio lavoro, e un po’ anche lui deve a me il suo, infatti prima faceva un altro lavoro, ma ora a furia di accompagnarmi sui set si è appassionato al cinema e ora organizza festival ed eventi che hanno a che fare con il cinema. Mio papà non è apprensivo e mi lascia molto libera, poiché conosce e i sacrifici che facciamo insieme. Di me però parlo più con mamma e in generale sono più riservata di Rossella che invece parla solo ed esclusivamente con i genitori e i nonni. Gli attori che interpretano Silvia e Michele sono la mia seconda famiglia: mi danno consigli a livello personale e lavorativo.

Stai vivendo grandi soddisfazioni, ma non credi che lavorare ti abbia fatto perdere qualcosa della tua adolescenza?
Ho sempre vissuto la recitazione come un gioco, forse perché ho iniziato piccolissima. Così come mi diverto con i compagni di scuola, così mi diverto sul set dove trovo una seconda compagnia. Poi sono stata sempre coccolata essendo la più piccola, quasi come una mascotte e solo ora che sono cresciuta mi prendo anche io le prime ramanzine dai registi. A differenza degli altri ragazzi della mia età mi manca uscire tutti i giorni, ma sono contenta di sacrificarmi per la mia passione. E poi uscendo di meno, le sere con le amiche, valgono ancora di più, le vivo come un dono, senza dare mai nulla per scontato. Le mie amiche mi chiedono perché sto con loro quando conosco tante persone della tv, ma io non voglio cambiare. Sono una ragazza normale e voglio una vita normale, ho solo avuto più fortuna a vivere questa avventura fantastica.

Come concili studio e lavoro?
Sto seguendo il IV anno del liceo classico, come Rossella, e per questo vengo convocata quasi sempre il pomeriggio, 2,3 volte a settimana o tutti i pomeriggi a seconda dei piani settimanali. Raramente giro la mattina, solo se ci sono da rifare delle scene o degli esterni. Abitando a Salerno, spesso studio in auto oppure nelle pause tra una scena e un’altra. Arrivo con i capelli in disordine e gli occhiali, così i miei colleghi mi identificano con la studentessa tipo.

Hai anche altre passioni oltre la recitazione…
Napoli! A lei devo tanto: lavoro, amicizie.  Pur essendo una napoletana acquisita da 4 anni, amo girare per la città: incontro sempre sorrisi e complimenti, persone che vogliono offrirmi un caffè e mi dicono che mi percepiscono come una di famiglia, con cui cenano la sera.
Ho la passione del canto, che studio due, tre volte a settimana. Mi è sempre piaciuta anche la danza classica e moderna, ma non ho tempo per praticarla adesso. Mi piacerebbe anche recitare in teatro, come Ilenia Lazzarin che da poco ha vissuto la sua prima volta sul palco.
Nel futuro mi piacerebbe anche studiare da regista perché ho un’indole curiosa e quando sono sul set sbircio i segreti dei cameraman, vado a guardare come si fa il montaggio e chiedo informazioni ai registi. Dopo il liceo vorrei intraprendere l’accademia Silvio D’amico o il Dams per studiare sia recitazione che regia.

Cosa hai in comune con Rossella e cosa no?
Siamo due “bonaccione” ma Rossella lo è un po’ troppo per i miei gusti: se io devo rispondere male ad una persona che mi ha fatto un torto lo faccio. Rossella è romantica, dolce, anche io lo sono, ma fino ad un certo punto. Sono più forte e non ho peli sulla lingua. Anche se bisogna dire che dopo l’ultimo colpo vissuto con Genny, Rossella cambierà molto diventando molto più determinata, e questo verrà fuori con le nuove storie vissute insieme alla sua amica Daniela.

Cosa pensi del caso della prostituzione delle ragazzine?
E’ un argomento delicato che tratteremo di più con Un posto al sole. Io se fossi in quelle ragazze farei di tutto perandare a lavorare o continuare a studiare o avere il coraggio di chiedere aiuto e nel caso essere adottate se si hanno problemi familiari gravi da cui si vuole scappare, perché la prostituzione è un’esperienza che  mina la dignità di persona, la loro identità sarà segnata per sempre. Diverso il caso in cui vengono costrette e allora bisogna combattere in tutti i modi questi adulti criminali.

Rossella vive le sue due prime storie d’amore con due ragazzi molto diversi tra loro: Gianluca, della cosiddetta “Napoli bene” e Genny della Napoli marginale e più povera. Credi che amicizia e amore siano conciliabili con le differenze sociali?
Io credo che non bisogna affatto discriminare chi è nato in una famiglia più povera o deprivata culturalmente o affettivamente. Si tratta di ragazzi che hanno avuto meno fortuna e chi è nato in una famiglia borghese dovrebbe aiutarli ad avere più opportunità culturali, uscirci insieme, parlarci, donagli affetto. Genny è più debole perché al contrario di Rossella non ha avuto genitori che lo hanno sostenuto. Ma credo che l’amore vinca qualsiasi barriera.

 E a te è capitato di innamorarti, magari di qualche collega?
Magari un giorno mi innamorerò sul serio. Sono in un’età decisiva per il mio futuro, preferisco mettere al primo posto la mia vita, la passione per la recitazione. Ho stretto bei rapporti di amicizia con alcuni colleghi, ma nulla di più.

Molti giovani sono demotivati per la mancanza di lavoro, cosa diresti loro?
Io mi sono trovata al momento giusto nel posto giusto, ma capisco i giovani che vanno all’estero per trovare lavoro. Questi ragazzi non devono mollare, con la forza di volontà si riesce ad affrontare tutto. Direi loro di puntare sulla fantasia per creare da se qualcosa che fa per loro.

Quali temi sociali ti toccano di più?
I bambini che per me sono intoccabili, sono una gioia che arriva all’improvviso, venuti al mondo per dare agli adulti qualcosa che anche gli adulti non sanno. Il mio fratellino di 6 anni ci insegna tantissimo ogni giorno, è così intelligente.
Sono anche molto sensibile rispetto alle persone con disabilità che spesso sono discriminate e disprezzate poiché si pensa che abbiano qualcosa in meno, mentre hanno qualcosa in più. La difficoltà di vivere in un modo che per loro presenta delle barriere accresce la loro sensibilità. Sono persone che non vedono l’ora di realizzare i loro sogni.
E poi c’è un altro tema che mi sta molto a cuore che affronterò presto con Rossella. E’ qualcosa a cui avevo pensato e quando gli autori me l’hanno proposto è stato come un “deja vu”. Si tratta di una prova molto forte su una questione delicata e sono molto contenta che abbiano assegnato a me questo ruolo. Ma non posso dire altro.

Come vedi il tuo futuro e quello di Un posto al sole?
Splendente! Mi auguro che Un posto al sole continui a far parte della mia vita, così come mi auguro di fare altre esperienze contemporaneamente come teatro, cinema e magari dei musical visto che amo cantare.

Alessandra del Giudice

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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