Paolo Romano testimonial di “Io riattivo il lavoro”

L’interprete di Eugenio Nicotera sostiene la legge di iniziativa popolare.

paolo-romano-2Combattere la mafia restituendo alla collettività i patrimoni della criminalità organizzata e mettendo al centro il lavoro e la dignità delle persone. Questo lo scopo della proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil “Io riattivo il lavoro” che, corredata da oltre 100.000 firme è stata presentata lunedì alla Camera.

A sostenere la proposta, il testimonial Paolo Romano, interprete del magistrato Eugenio Nicotera di Un posto la sole, che tra poche puntate uscirà di scena. Paolo Romano ci confida che anche quello dell’attore è un lavoro difficile e che spera di tornare presto a Napoli.

Tutelare i lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Offrire nuova vita a queste realtà economiche e produttive, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno in dotazione. E' questo l'obbiettivo della proposta di legge di iniziativa popolare per l'adozione di “misure per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”, promossa dalla campagna 'Io riattivo il lavoro' e consegnata insieme alle oltre 100 mila firme raccolte lunedì 3 giugno alla Camera dei deputati, alla presenza di Laura Boldrini. 

A depositare le firme Luciano Silvestri, responsabile Legalità e Sicurezza della Cgil Nazionale con i testimonial Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, vittima innocente di mafia e Paolo Romano che ha il ruolo di rappresentare, attraverso il personaggio del magistrato Eugenio Nicotera, la legalità agli occhi di milioni di telespettatori di Rai 3. 

Come hai accolto la richiesta di fare da testimonial per “Io riattivo il lavoro”? 

E’ stata inaspettata. Ero stato invitato alla Robert Kennedy Fondation per i diritti umani, insieme a Luciano Silvestri, il sindacalista che si sta battendo per alleggerire la normativa sui beni confiscati e tutelare i lavoratori e lui mi ha chiesto di partecipare alla presentazione della proposta di legge “Io riattivo il lavoro”. Di fatto la legge attuale sui beni confiscati è molto controversa; per restituire i beni alla società civile ci vogliono anni e i lavoratori delle aziende confiscate non sono tutelati. Sono stato lusingato, in fin dei conti sono solo un attore.

Un attore che però interpreta un magistrato che sta riscuotendo un grande successo.

Effettivamente mi capita di essere fermato per strada e ricevere tanti complimenti. Quello di Un posto al sole, per me è stato un successo inaspettato. Mi sono affezionato molto alla serie e non sto vivendo bene il fatto di uscire di scena. Soprattutto il modo in cui si conclude la mia partecipazione. 

Ovvero?

Un posto al sole è molto seguito ed ha la responsabilità di trasmettere messaggi sociali importanti. Molti mi hanno mandato mail per dirmi che la fine della relazione con Viola significava darla vinta al male. Ho sempre apprezzato il lavoro degli autori e capisco che è legato anche all’incremento dell’audience, ma in questo caso avrei fatto trionfare l’amore e con esso la magistratura. Non mi piace che passi l’idea che un magistrato non può svolgere una vita normale. Inoltre non mi è sembrato coerente che Eugenio proponesse a Viola di fare un figlio e la puntata dopo la lasciasse. Non è da lui.  

Parli di Nicotera quasi come un parente…

La fiction è diversa dal cinema e dal teatro. Se a teatro e a cinema il personaggio è già scritto e sai l’iter che avrà la sua storia, nella fiction vi costruite insieme, e nasce in te il meccanismo di critica e di difesa del personaggio. Forse viene naturale affezionarsi così tanto.

Ora cosa farai?

Questa è la mia prima vera giornata da disoccupato. Direi che sono in buona compagnia in Italia con il 40% della popolazione che non lavora. Tra poco vado a fare una passeggiata in bici con la Critical Mass che, da appassionato di due ruote, seguo da anni. A parte il fatto di poter dedicare più tempo ai miei hobby sono preoccupato di non lavorare.
Prima gli attori erano pagati bene e anche se non lavoravano tutto l’anno avevano l’autonomia per vivere. Oggi con il fatto che non ci sono più tanti soldi per le produzioni anche i compensi si sono ridotti e hai bisogno di continuità per vivere. E io con tre figli e l’affitto non posso permettermi di stare fermo.
Mi piacerebbe fare cinema, ma è un ambiente separato da quello della tv. E anche in tv puoi fare un personaggio che piace e ha successo ma non è automatico che ti chiamino per un’altra produzione. Quello dell’attore è l’unico lavoro che non ti da continuità: ogni volta devi ricominciare da zero.

Eppure non è affatto escluso un tuo ritorno a Un posto al sole…

Mi auguro di tornare, mi sono trovato benissimo a lavorare a Un posto al sole e mi mancheranno Eugenio Nicotera e Napoli. Adoro la città, è unica, a misura di uomo. Roma, dove vivo, ti offre tutto: vernissage, teatro, cinema, ma è enorme e caotica, ti devasta. Roma è molto più dura, cinica, Napoli è più morbida e tollerante. A Napoli anche il matto, il drogato, la prostituta, sono parte della città, non sono emarginati. Tutto accade alla luce del giorno. E a Napoli c’è una luce speciale, creata dal sole che si riflette sul mare.

AdG

pdfLa legge di iniziativa popolare "Io riattivo il lavoro"

Un’altra interessante intervista a Paolo Romano:  http://www.napolicittasociale.it/portal/un-posto-al-sole/2913-un-pm-per-un-posto-al-sole-temi-sociali-e-mel%C3%B2-nella-figura-di-eugenio-nicotera.html

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