“La scuola? È l’arma per affrontare la vita”: Patrizio Rispo per Save the Children

patrizio-rispoÈ noto al grande pubblico semplicemente come “Raffaele”, il simpatico portiere di Palazzo Palladini con la passione del pallone, ma Patrizio Rispo può vantare una lunga carriera nell’impegno sociale. Dieci anni come ambasciatore dell’Unicef in Africa, l’attore di “Un Posto al Sole” ha prestato il suo volto a moltissime campagne sociali, non ultima quella presentata oggi a Palazzo San Giacomo per la prevenzione della dispersione scolastica dal titolo “W la scuola”. “L’impegno sociale mi gratifica più del mio lavoro” confessa uno dei protagonisti storici della fiction di Rai 3, che si dice “orgoglioso” delle scelte operate dagli sceneggiatori della soap opera made in Naples.

Perché è così importante che una fiction come Un Posto al Sole affronti anche temi sociali?

Io dico sempre che Un Posto al Sole è una sorta di scuola elementare della cultura e della società. Sono fiero di far parte di un cast che sceglie coraggiosamente di affrontare anche tematiche spinose, delicate, come dice qualcuno, finanche “trasgressive”. È un bene che anche la televisione, che è parte integrante della società, racconti e, in alcuni casi, approfondisca questi argomenti.

Che messaggio vuole lanciare oggi a questi ragazzi?

Dico a questi ragazzi che la scuola è tutto per il loro futuro, è l’unica vera arma per affrontare la vita. L’unico modo per liberarci dal male che è insito in tutti noi e tirare fuori ciò che di buono c’è. In Occidente e in Oriente, ma soprattutto nel Sud del mondo, la scuola azzera le differenze di classe, diventando un vero e proprio strumento di conquista di valori come la libertà, la dignità, la giustizia sociale.

Che ruolo giocano secondo lei gli insegnanti in questo processo?

Un buon insegnante oggi significa evitare l’analista domani, non si può fare questo lavoro per ripiego. Se la scuola è sbagliata, lo studente scappa. Una scuola che funzioni è una scuola capace di individuare e assecondare le attitudini e le passioni, ma anche le carenze e i limiti dei suoi studenti. Avere buoni insegnanti è tutto perché un ragazzo cresca e abbia fiducia in se stesso.

M. N.

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