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Giovedì 18 Aprile 2024




Una milanese napoletana

Incontro con Ilenia Lazzarin, l'interprete di Viola in Un posto al sole

ilenia lazzarinIlenia Lazzarin quando parla di Napoli usa il "noi": questo la dice subito lunga sull'amore per la città che l'ha adottata. Di un entusiasmo travolgente, solare nella vita come nei panni di Viola, l'attrice milanese impegnata nel sociale rispecchia nel modo di essere la sua bellezza semplice e luminosa.

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Come è stato l'impatto con Un posto al sole, considerando che per te ha significato trasferirti al Sud?

È stato abbastanza violento. Sono arrivata a Napoli che avevo quasi diciannove anni e venivo da un paesino di campagna vicino Milano, dove c'erano le rane e giocavo con i conigli. A 17 anni avevo fatto il mio primo film - in quattro puntate, per la Rai - ma nel frattempo studiavo, il cinema era un hobby. Con Un posto al sole, all'improvviso sono stata catapultata in una realtà metropolitana, nel mondo del lavoro full time, lontano dalla mia famiglia. Lo choc più grande è stata la popolarità: non ero abituata all'enorme entusiasmo delle persone del Sud: quelle del Nord, più fredde, al massimo ti stringono la mano per complimentarsi. A Napoli all'inizio mi aspettavano sotto casa i ragazzi che mi abbracciavano o mi dicevano "Ua! Viola damm' nu' vas". Non sapevo gestire la situazione. Ho avuto un periodo di esaurimento nervoso in cui non riuscivo a uscire per strada, ho fatto "casa-lavoro" per un anno. Poi piano, piano mi sono abituata a comunicare con le persone e a difendermi. Oggi mi godo solo gli aspetti positivi della popolarità.

Cosa pensi di Napoli?

Affrontato il problema della popolarità, mi sono innamorata perdutamente della città. Al di là delle bellezze architettoniche e culturali, Napoli è una città ricca di storia. Lo stesso dialetto porta con sé elementi dei popoli che l'hanno dominata. I napoletani sono estremamente socievoli e generosi, hanno voglia di comunicare, sempre: per strada non ti senti mai sola, c'è sempre qualcuno che ti accoglie, che ti aiuta se hai bisogno. Io ho cinque amiche napoletane con la "A" maiuscola che mi hanno aperto il loro cuore, mi hanno offerto tutto: sono la mia famiglia. Una di queste è Claudia Ruffo. E poi c'è Patrizio Rispo, come attore il numero uno e per me un grande maestro. Al di là della stima professionale, siamo molto complici: ormai faccio parte della sua famiglia, esco con la moglie e i suoi bambini. Questa generosità è Napoli.

Eppure spesso neanche gli stessi napoletani parlano in modo così entusiasta della città.

Trovo stano l'accanimento nel parlare male di Napoli, mi rattrista. Io ci vivo e posso testimoniare che è una città meravigliosa. Credo che a Napoli ci sia la stessa criminalità di Milano, magari lì solo più nascosta. Per quanto riguarda l'immondizia e la vivibilità l'amministrazione attuale sta facendo molto per noi. Di sicuro c'è l'emergenza, ma ci sono tante persone che fanno del bene. C'è un detto che mi piace molto: "Puoi morire di fame ovunque, ma non a Napoli". Ad esempio il mio dentista ha organizzato nei saloni di una parrocchia una mensa serale per i poveri: ognuno porta qualcosa, dalle famiglie, ai panettieri, alle pasticcerie e si riesce ad assicurare un pasto caldo a 70 persone.

Viola ha affrontato tanti temi sociali...

Sono stata una delle prime a parlare della pulizia delle spiagge girando insieme a Legambiente alcune scene. Poi abbiamo trattato il tema dell'anoressia: in un periodo in cui Viola era un po' sbandata, prendeva le anfetamine per cercare di dimagrire, ma grazie alla famiglia è riuscita a superare quel brutto momento. Ora che Angela ha subito la violenza, Viola cerca di farla andare in terapia psicologica, oltre a spingerla a denunciare immediatamente i violentatori.

Il pubblico come la prende?

Credo che la gente recepisca il messaggio e che sia fiera e ci ringrazi del fatto che cerchiamo di dare il buon esempio. Facciamo una specie di giornalismo, perché trattiamo temi di attualità nel momento in cui accadono. A volte i nostri autori sono preveggenti: quando ci fu lo scandalo degli esami comprati all'università andò in onda la puntata di Angela che comprava gli esami; di fatto quelle scene erano state girate, secondo i tempi di produzione, ben due mesi prima.

Non solo il tuo personaggio ma anche tu stessa sei impegnata nel sociale?

Con Patrizio Rispo siamo andati nel 2007 ad Haiti come testimonial per l'Unicef e siamo ambasciatori di CBM, associazione che cura le disabilità in generale e in particolare la cecità. CBM investe integralmente i fondi raccolti per i progetti, mentre per la pubblicità usa testimonial volontari come noi. Inoltre lo scorso agosto siamo andati a Nairobi per una settimana: abbiamo seguito il percorso di un bambino con problemi di cecità da quando è stato preso in carico da CBM nella bidonville dove vive, all'operazione, al post intervento quando ha ricominciato a vedere ed è stato reinserito  nel suo ambiente. Abbiamo visitato anche una scuola per cechi che insegna ai ragazzi come essere autonomi. Il problema della cecità in Africa è gravissimo perché i bambini ciechi vengono considerati uno scarto della società e vengono abbandonati a se stessi.

Il tuo futuro lo vedi in Un posto al sole?

Io adoro Un posto al sole, spero di rimanerci sempre. Intanto il mio prossimo obiettivo è la laurea: mi mancano cinque esami per laurearmi in Scienze dell'educazione. Sto studiando psicologia, antropologia, sociologia, tutte materie utili per formarmi per i viaggi umanitari, che ti preparano ad andare sul campo. Riesco a studiare appena ho un momento libero perché mi piace, se non avessi la passione non ce la farei mai.

Con Viola condividi l'impegno nello studio e nel lavoro, condividi anche le storie sentimentali travagliate?

Ilenia sorride solare: "No, anzi. In particolare da qualche mese sto vivendo un momento sentimentale molto positivo".

Alessandra del Giudice

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