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Giovedì 28 Marzo 2024




Marina Tagliaferri: “Un Posto al Sole trasmette la speranza”

GIULIA POGGIÈ l’assistente sociale più famosa d’Italia, in tutto ciò che fa ci mette il cuore e porta alla ribalta del preserale di Rai 3 alcuni tra i temi sociali più scottanti. Volto storico di Un Posto Al Sole, Marina Tagliaferri è Giulia Poggi o potremmo anche dire che Giulia Poggi è Marina Tagliaferri: “Dopo tanti anni, c’è una simbiosi così forte che non si sa dove finisce l’una e comincia l’altra”, spiega l’attrice e doppiatrice romana che di recente ha prestato la voce alla straordinaria Meryl Streep. Con lei ripercorriamo le ultime vicende che coinvolgono il suo personaggio, oggi più che mai alle prese con un tema di grande attualità: quello del razzismo verso l’etnia rom e della guerra tra poveri.

Dopo il tema delle truffe romantiche su internet, ritroviamo Giulia di nuovo protagonista di una storia molto forte, una storia di razzismo e pregiudizi verso l’etnia rom. Come sta affrontando questa nuova sfida?

I temi sociali sono pane quotidiano per Giulia, sia perché lei è un’assistente sociale sia perché ha una famiglia molto variegata e “allargata”: è separata con il marito da anni ma con lui ha un ottimo rapporto, poi ci sono i figli con le loro di famiglie. Lei li affronta a modo suo, un po’ di petto, come è nelle sue corde, ma allo stesso tempo senza prendere una posizione che non sia di rispetto dei diritti. Nel caso della famiglia rom che cerca di difendere si tratta di rom italiani a tutti gli effetti, che lavorano onestamente e a cui spetta di diritto un alloggio, gli è stato assegnato dallo Stato. A dimostrazione del fatto che nessuna etnia è criminale a prescindere, come dice in una battuta Giulia, ci sono persone perbene e delinquenti anche tra gli italiani. Infatti, sul piano opposto, ci sono gli aggressori di Silvia. Insomma, si cerca di trattare il tema in maniera equilibrata, mostrando sempre le due facce della medaglia. Di fondo, in queste puntate stiamo cercando di far venire fuori il tema del disagio sociale che i rom devono affrontare, cacciati via dagli italiani, spesso essi stessi in grosse difficoltà economiche che, anziché, essere solidali, li aggrediscono, come nella più classica delle guerre tra poveri. Questo è un momento delicato ed è importante parlare anche di questa sofferenza.

Come sta rispondendo il pubblico alle nuove tematiche sociali che state affrontando?

Giulia viene dalla storia della truffa sul web, dopo lo sbandamento iniziale, torna a dedicarsi anima e corpo al suo lavoro; parlarne è stato molto importante e ha avuto un grande riscontro nel pubblico pur essendo un tema certamente più nascosto. Quello dei pregiudizi verso i rom è un tema all’ordine del giorno, di cui si è sempre parlato e fa sempre discutere. Forse in Un Posto Al Sole, cha ha affrontato quasi ogni tipo di discriminazione in tutti questi anni, per la prima volta lo si affronta così.

Secondo lei, un prodotto come Un Posto Al Sole può lanciare anche messaggi importanti su temi così delicati?

Credo che lo abbia fatto in questi anni, affrontando certi temi in maniera realistica ma anche dando una speranza a chi ci guarda. Penso sia importante questo: rappresentare la realtà comunque in maniera anche positiva, non solo negativa, pur senza edulcorare niente, facendo lo sforzo di metterci nei panni di chi guarda che deve potersi immedesimare ma anche essere speranzoso, pensare “forse ce la posso fare”. Ricordo sempre un episodio molto importante: una donna che, dopo anni di violenza subita dal marito, finalmente aveva trovato il coraggio di denunciare. Quando le chiesero come aveva trovato la forza, rispose “non prendetemi per pazza ma ho fatto questo passo, dopo aver guardato Un Posto Al Sole”, all’epoca affrontavamo la violenza di genere. Insomma, senza volere esagerare, possiamo dare “un aiutino”, certo, è una grossa responsabilità ma ce la mettiamo tutta.

Quale è la caratteristica predominante di Giulia e quella in cui le somiglia di più?

Giulia cerca di essere onesta, sia con se stessa che con gli altri. E in questo corrisponde a me, anche io sono così, credo che sia una questione di rispetto e libertà. A essere onesti ci si sente apposto. Poi non so come sia avvenuta la contaminazione: se a furia di farla così poi Giulia lo è diventata. Dopo tanti anni c’è un groviglio inestricabile di contaminazioni e sfumature, una cosa che gli autori capiscono perfettamente e la utilizzano in questo senso.

Sul set in queste puntate vediamo una cagnolina, ci giunge voce che sia sua…

Sì, è la mia cagnolina, scritturata come una vera attrice, si chiama Bricca, un nomignolo dato a me da due mie care amiche napoletane. Anche il mio precedente cagnolino lo avevo chiamato Brisole, un altro mio nomignolo, insomma manteniamo questa tradizione “affettiva”.

C’è un argomento sociale che vorrebbe affrontare ancora attraverso il suo personaggio?

Un tema che mi piacerebbe trattare è quello degli anziani, anche se non è semplice. Ma credo sia importante accendere i riflettori su quello che sono: la nostra memoria, troppo spesso ignorata. Oggi, ai tempi del Covid, sono diventati loro la vittima da sacrificare, quelli ritenuti non più utili. Ritengo che questo sia uno dei più grossi errori della nostra società, quando se ne vanno via, se ne va con loro una parte della nostra memoria che non tornerà mai più; nella tradizione antica, invece, l’anziano raccontava e tramandava. L’altro aspetto da mettere in evidenza è che spesso queste persone fragili non hanno chance, avrebbero bisogno di massime cure e attenzioni, come i bambini, ma non trovano risposte sociali adeguate.

Come sta vivendo questa situazione di pandemia?

Noi attori romani, facendo su e giù da Napoli difficilmente riusciamo a vivere le nostre case romane, con il lockdown ci siamo riusciti. Ma ora è in partenza la nuova serie, quindi si torna appieno sul set, con tutte le precauzioni del caso, distanziamento, mascherine che si tolgono solo al momento del ciak e rigidi controlli a tutto il cast. La pandemia allena o stressa la mente a seconda di come la vediamo, c’è una maggiore attenzione ai gesti, a quello che facciamo.

Progetti personali o artistici in cantiere?

Sarò la voce italiana di Meryl Streep nel film “The Prom”, tratto da un musical e in uscita a Natale su Netflix. Avevo già doppiato in passato la Streep, anche a luglio per un film che non si sa ancora quando uscirà. Per me è sempre bello e divertente cimentarmi nel doppiaggio di questa straordinaria attrice.

Come ha appreso da attrice e doppiatrice romana la scomparsa di Gigi Proietti?

Non esistono più mattatori come Gigi, era l’ultimo dei re, perché non ne fanno più con quel tipo di caratteristiche, in grado di fare qualunque cosa, con il suo fisico, con la sua voce. Poi c’è un cuore romano che batte dentro di me che l’ha presa ancora peggio: io sono una appassionata di romanità e di romanesco; sono una studiosa di Gioacchino Belli (è tra le voci recitanti del volume Giuseppe Gioacchino Belli - Sonetti, contenente 1250 sonetti romaneschi tra i più attuali, ndr), ho paura che con la sua scomparsa tutta questa tradizione, che è già in declino, si perderà del tutto.

Maria Nocerino

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