Samuele Cavallo: “Il Samuel scanzonato tra musica e cucina”

IMG 1062Ha vissuto la sua infanzia a Carovigno, piccolo centro in provincia di Brindisi noto soprattutto per le sue bellezze naturali come la meravigliosa Torre Guaceto, che non offriva molto a un giovanissimo in cerca di riscatto come lui. Samuele Cavallo, classe 88, all’età di 16 anni lascia la provincia pugliese per trasferirsi a Milano, dove comincia a fare teatro, per poi essere notato da Sergio Rubini che gli offre un ruolo nel film “La terra” (2005).

Oggi è attore - con una formazione multidisciplinare che lo ha portato in giro per il mondo a fare musical anche di grande successo – e cantante. Lui stesso compone la sua musica, un po’ come il personaggio in Un Posto Al Solegrazie al quale è ormai conosciuto al grande pubblico televisivo e che, guarda caso, si chiama come lui, Samuel. Ma le coincidenze non finiscono qui: “Ero in Francia – racconta Samuele Cavallo – quando mi chiamano per un provino a Napoli in cui avrei dovuto interpretare un cantante di nome Samuel Cavallo! Solo dopo, il cognome del mio personaggio è stato cambiato in Piccirillo”.

Da cantante ad aiuto cuoco un po’ pasticcione: chi è in realtà Samuel Piccirillo?

Samuel è un personaggio molto ironico, un romantico, un ragazzo un po’ scanzonato, che ha portato una ventata di freschezza al Caffè Vulcano, dove ha trovato anche spazio per le sue canzoni. Inizialmente Samuel arriva lì per un colloquio di lavoro come aiuto cuoco senza saperne nulla di cucina, essendo invece interessato a fare una serata musicale. In quella occasione si ritrova con Arianna (Samanta Piccinetti) di cui subito si innamora e, nella puntata di San Valentino in cui finalmente Samuel riesce a far sentire la sua voce, i due si baciano. Poi Arianna parte, ma nonostante sia un pasticcione gli viene data fiducia e viene assunto come aiuto cuoco di chef Patrizio (Lorenzo Sarcinelli). Finalmente ha un lavoro e guadagna dei soldi, che non è scontato per la realtà da cui proviene. Ora la abbiamo ritrovato alle prese con questa battle alla Masterchef molto divertente che ha visto la partecipazione di Francesco Paolantoni. Mi auguro che il mio Samuel possa continuare a crescere ancora nelle prossime puntate, avendo sperimentato questo connubio vincente musica/cucina.

Ora però Samuel se la cava meglio in cucina…E Samuele?

Sì, Samuel è migliorato in cucina, pungolato di continuo da Patrizio e incoraggiato da Silvia (Luisa Amatucci), anche se il suo sogno resta quello della musica. Quanto a me, vengo dalla Puglia e la cucina mi ha sempre appassionato fin da piccolo, quando cercavo di apprendere i segreti di mia nonna. Poi, sono andato via di casa a 16 anni, me la sono dovuto cavare, ora mi piace cucinare, soprattutto per gli amici.

Che affinità ha con il suo personaggio?

Tantissime, anche io sono un romanticone e un sognatore come Samuel. Come lui mi dò tanto da fare, forse sono solo un po’ meno pasticcione, credo di essere più metodico, essendo un Capricorno ascendente Leone, ho entrambe le anime, quella creativa e quella un po’ più razionale, diciamo.

Come è stato accolto nella grande famiglia di Un Posto Al Sole?

Benissimo, ogni volta che inizi una nuova esperienza, hai sempre un po’ di timore. In questo caso, ancora di più, visto che entravo in punta di piedi in un ambiente consolidato da 24 anni, invece, mi hanno subito messo a mio agio. Mi è bastato passare un minuto con Samanta Piccinetti, con cui ho realizzato il primo ciak, per ricredermi: con lei, sembrava ci conoscessimo da sempre.

Ha legato con qualcuno in particolare del cast?

Oltre a quelli con cui ho rapporti più stretti sul set, Samanta Piccinetti e Lorenzo Sarcinelli, ho un bel rapporto anche con Erik Tonelli. Una persona che apprezzo molto e con cui ogni tanto usciamo insieme è Riccardo Polizzy Carbonelli, che è anche un appassionato di musica, ogni tanto mi dà anche consigli sulle cose nuove che compongo.

Progetti futuri?

Sto lavorando a un nuovo progetto discografico e ho presentato il mio singolo per Sanremo Giovani. Ci ho provato tante volte, sarebbe la realizzazione di un sogno da bambino.

 

C’è un tema sociale che le piacerebbe affrontare in Un Posto Al Sole?

Gli attori sviluppano una personalità forte per traumi che vivono; a volte dalle crisi nasce la creatività, ci si butta nell’arte in generale, io ho sempre avuto bisogno di sfogare tante cose che avevo dentro. Una tematica importante, secondo me, potrebbe essere il rapporto con la famiglia, le radici, il contesto da cui vieni. Mi piacerebbe molto raccontare una storia che abbia a che fare con il passato, con la capacità di affrontare certi problemi dell’infanzia e dell’adolescenza, con la forza di volontà che si è in grado di tirare fuori per un vero riscatto.

Maria Nocerino

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