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venerdì 19 Aprile 2024




Comunità di Sant’Egidio: da trent’anni accanto ai poveri

SantEgidioÈ passato ormai quasi un mese dallo sgombero della Galleria Umberto di Napoli e la situazione pare effettivamente cambiata. Molti poveri che avevano eletto questo posto a loro casa sono andati via, addirittura uno di loro, “l’irriducibile”, è stato accolto in una struttura. Ce lo racconta Benedetta Ferone, responsabile dei senza dimora per la Comunità di Sant’Egidio di Napoli, associazione che da oltre 30 anni è accanto ai poveri e a chi vive per strada.

Con lei, insieme a un nutrito gruppo di volontari, facciamo il giro di distribuzione dei pasti serale che tocca Piazza del Plebiscito, partendo dal parcheggio del San Carlo e attraversando la Galleria.

“Pare che dei risultati si siano ottenuti, seppure in una maniera che non è vicina al nostro fare – commenta la Ferone quando arriviamo in Galleria – alcuni senza dimora hanno accettato di farsi accogliere. Noi come comunità abbiamo realizzato tre punti di accoglienza, attualmente ospitiamo circa 20 persone nel centro storico. Qualcosa si muove, per fortuna. Questo anche perché instancabilmente non smettiamo mai di chiedere ai poveri che vivono per strada se vogliano essere accolti, in alcuni casi il momento è quello giusto”.

Il momento è stato giusto per tre persone che vivevano sotto la Galleria e che oggi non solo sono accolte nelle strutture del Comune di Napoli, ma stanno anche cominciando un percorso verso una nuova vita, piccoli passi, un primo lavoretto, poi si vedrà. Per essere ospitati all’interno dei centri, bisogna essere vaccinati. “Questo ha rappresentato uno sprone per molti di loro, che sono andati a farsi il vaccino”, sottolinea la Ferone.

Ma c’è anche chi non si muove, perché si è organizzato a modo suo o perché non si riconosce nelle regole dei centri di accoglienza, per cui rifiuta questo aiuto, come Enzo: “Ci sono stato anni fa, ma le cose non vanno come dovrebbero, io preferisco restare qui in Galleria”.

La Comunità di Sant’Egidio di Napoli presta aiuto in diversi modi ai più bisognosi: distribuisce oltre 1000 pasti alla settimana, organizza i consueti pranzi di Natale e Capodanno, fornisce ascolto e supporto per l’accesso ai servizi, oltre a gestire attualmente tre piccoli centri di accoglienza.

M.N.

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