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venerdì 19 Aprile 2024




L’infertilità femminile e l’orologio biologico

foto 4Il periodo più fertile per una donna è tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente alto fino ai 35, subisce un considerevole calo dai 35 ai 40, è bassissimo oltre i 40. Tuttavia le donne italiane fanno figli tardi, più tardi di quasi tutte le altre donne europee, come abbiamo visto sopra.

Ci sono una serie di problematiche mediche che al di là dell’età della paziente possono determinare l’infertilità femminile: fattore tubarico (le tube sono chiuse o ostruite spesso a causa di infezioni sessuali trascurate, come ad esempio la Chlamydia); infertilità endocrina ovulatoria (le ovaie non producono ovociti ); endometriosi (crescita anomala di tessuto nell’addome); ridotta riserva ovarica (nelle ovaie ci sono pochi ovociti per motivi congeniti o a per l'avanzamento dell'età); poliabortività (le cause possono essere svariate, dalle infezioni, ai fibromi alle cause genetiche); fattore multiplo femminile (una condizione in cui sono presenti contemporaneamente più cause di infertilità). Inoltre, una tra le prime cause, poco note ai più, è, secondo gli studi più recenti, l’abuso o una scarsa attenzione nell’utilizzo di alcuni farmaci, come l’ibuprofene. Così come lo stress ha un’influenza negativa sulle probabilità di concepimento della donna, raddoppiando il rischio di infertilità.

Il tema più sentito da tante donne è che quando si ritiene di poter finalmente avere un figlio è spesso troppo tardi. I fattori biologici che riducono la fertilità con l’aumento dell’età della donne sono sia di ordine quantitativo: poiché nei follicoli restano pochi ovociti, che qualitativo: gli ovociti sono di peggiore qualità. Gli ovociti di donne non più giovani hanno più spesso anomalie genetiche (cromosomiche) e, se fecondati, possono dare luogo ad embrioni malformati, spesso abortiti spontaneamente (la percentuale di bambini con Sindrome di Down, ad esempio, è di 1 su 2000 in donne di 20 anni, 1 su 900 in donne di 30 anni, 1 su 350 nelle donne di 35 anni, 1 su 110 nelle donne di 40 anni, 1 su 25 nelle donne di 46 anni). La selezione naturale, infatti, elimina gran parte degli embrioni con malformazioni e questo spiega l’alto tasso di abortività spontanea nelle donne non più giovanissime: è del 18% per le donne tra i 30 e i 39 anni, del 34% per quelle intorno ai 40 anni, contro il 10% delle donne con meno di 30 anni.

Il problema è che le donne in Italia arrivano spesso ad una diagnosi di infertilità troppo tardi. L’età media delle donne che si rivolgono ad un centro di PMA è addirittura in aumento; come abbiamo visto passa dai 35,4 anni nel 2005 ai 36,7 anni nel 2014. Va ricordato che il ricorso alle tecniche di PMA non può essere considerato un modo di ovviare alla naturale e progressiva riduzione della fertilità: infatti la probabilità di ottenere una gravidanza per ciclo di trattamento è inversamente proporzionale all’età. I dati raccolti nel 2014 ci dicono che su cento cicli (FIVET/ICSI) iniziati in pazienti con meno di 34 anni, sono state ottenute circa 28 gravidanze, mentre su cento cicli iniziati in pazienti con età maggiore di 42 anni, sono state ottenute circa 5 gravidanze. E’ molto importante che le donne lo sappiano: consultare uno specialista in tempo significa poter prevenire l’infertilità, diagnosticarne le cause e curarla quando possibile e, in ogni caso, ottimizzare le probabilità di riuscita delle tecniche di PMA. 

Un interessantissimo manuale che fornisce informazioni chiare e dettagliate sulla fertilità femminile è “Abbi cura della tua fertilità” (2017 - Grauseditore- euro 15) della embriologa, esperta in fecondazione assistita, Daniela Dale dal 2008 al 2011 direttrice presso Reproductive Strategies London, è embriologa presso il Centro di Fecondazione Assistita di Napoli (Villa Del Sole) dal 2000, e, dal 2005, direttrice del programma di Donazione sempre presso il CFA di Napoli.

“Se fino ai 30-35 anni si può provare a concepire naturalmente con rapporti mirati anche per 18-24 mesi, alla soglia dei 40 se un figlio non arriva è più opportuno fare i giusti accertamenti al più presto perché il tempo è un fattore essenziale per una donna che vuole diventare madre”, spiega la dottoressa del Centro di Fecondazione Assistita di Napoli. Come scrive la Dale sul retro della copertina, la missione del libro così come del suo lavoro è chiara: “A volte anche la natura ha bisogno di una mano”. Il libro può essere acquistato su Amazon oppure direttamente nel Centro di Fecondazione Assistita di Napoli in via Tasso, 480. (AdG)

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