| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Sabato 20 Aprile 2024




Canone Inverso, il centro dove nascono amicizia e amori

canone inversoCanone Inverso, Centro diurno della Asl Napoli 1 Centro di via Monfalcone 42 nato nel 1997, è gestito dalla cooperativa sociale Era del gruppo di imprese sociali Gesco e accoglie fino a 25 utenti garantendo loro attività ricreative, risocializzanti, riabilitative, in regime semidistrettuale.

Il Centro è frequentato da persone con disagio psichico che vanno dai 24 ai 50 anni con una maggioranza di utenti di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Il disturbo più diffuso è il DOC, disturbo ossessivo compulsivo. Ci lavorano quattro operatori e un tecnico riabilitatore del privato sociale, un operatore e una psicologa della Asl. Le attività promosse nel centro sono soprattutto manuali e creative, di conoscenza e fruizione dell’ambiente naturale: si va dal decoupage alla terracotta, alla biodanza alla musica, passando per i laboratori cognitivi e il teatro delle ombre per arrivare alle passeggiate, al giardinaggio con il recupero di orti abbandonati fino al book crossing durante eventi pubblici.

“Per gli utenti frequentare il centro è fondamentale - spiega Tullio D’Amore, psichiatra della Asl Napoli 1 responsabile della struttura - tanto che oltre a provenire dal distretto abbiamo due persone che si fanno accompagnare dai familiari da altre zone della città. Anche i parenti trovano grandi benefici poiché il loro carico quotidiano è sgravato. Quando possibile cerchiamo di inserire anche lavorativamente le persone con borse di lavoro o coinvolgendoli direttamente, come nel caso di Maria, che dà una mano in casa ad altri pazienti con problematiche più serie. La collaborazione tra pubblico e privato è il motivo del successo del Centro sia perché possiamo contare su operatori coscienziosi e pieni di iniziativa, sia perché riusciamo ad essere maggiormente inseriti nel territorio. Tante sono le storie positive che hanno premiato il nostro lavoro, penso ad un ragazzo che non usciva di casa e che ha interpretato il primo attore in uno spettacolo, ma anche a due pazienti che si sono fidanzati e vivono insieme o a gruppi di utenti che escono insieme. Nel centro nascono relazioni di amicizia e di amore durature”.

“Uno dei progetti che ha dato maggiori soddisfazione nel 2017 è stato quello della produzione di canapa sul Fondo Amato Lamberti di Chiaiano, che ci ha dato ospitalità – spiega l’operatore sociale Rino La Rocca, della cooperativa Era - L’esperienza è terminata perché non riuscivamo ad essere presenti tutti i giorni, ma abbiamo recuperato pane, farine, pacchi di pasta, e reso protagonisti gli utenti di un rapporto nuovo con la natura”. Tra i principali laboratori che promuove il centro c’è quello di fotografia di cui Rino La Rocca, referente anche delle attività esterne del diurno, è anche esperto: “Lavoriamo sulle immagini. Andiamo molto in esterna, nei musei, usciamo in gruppi di sei persone ma gli assidui sono venticinque in tutto, tutti partecipano con grande entusiasmo”.

“Si tratta di persone per le quali la riabilitazione può durare anni – sottolinea La Rocca – Ci sono anche i resilienti, ragazzi entrati a venticinque anni e ora ne hanno cinquanta. Noi li assistiamo nel modo migliore, cercando di avere buoni rapporti con la famiglia, con noi si sentono come a casa. In alcuni casi, sono nate relazioni amicali durature”.

Uno sguardo dentro ai centri diurni

AdG

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale