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venerdì 19 Aprile 2024




“Garantire il diritto alla salute mentale dei bambini per creare adulti sereni”

Parla la responsabile della Neuropsichiatria infantile dell’Asl Luisa Russo

bambini 1Garantire il diritto alla salute mentale dei bambini, investendo sulla prevenzione prima che sia troppo tardi per affrontare problemi che si porteranno dietro da adulti. Questa la priorità per Luisa Russo, responsabile dell’Unità di Neuropsichiatria infantile nonché del Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale in età evolutiva dell’Asl Napoli 1 Centro, che ci parla del servizio diretto e gratuito a cui si possono rivolgere le famiglie di Napoli i cui figli, dalla prima infanzia ai 18 anni, mostrino un disturbo psichico.

Come si accede al servizio di Neuropsichiatria infantile?

Come Asl abbiamo istituito 10 nuclei operativi di Neuropsichiatria infantile per quanti sono i Distretti Sanitari della città, dove un’èquipe di esperti, neuropsicologo, psicologo, neuro-psicomotricista, logopedista, mette in campo le sue competenze a seconda del problema specifico. I genitori arrivano da noi, su segnalazione del pediatra o della scuola, e ricevono una prima accoglienza per poi ottenere un appuntamento il prima possibile con un esperto. Tutto questo in maniera assolutamente gratuita, ciò non è scontato, visto che fino a due anni fa si doveva pagare un ticket, un costo che abbiamo ritenuto di abbattere perché poteva rappresentare una barriera economica per le famiglie più disagiate. Il nucleo familiare viene accolto in ambienti che abbiamo ristrutturato recentemente per renderli il più possibile a misura di bambino.

Quali sono i problemi più comuni tra i bambini di Napoli?

Abbiamo in carico soprattutto bambini autistici, oltre 1300 casi, e con disturbo dell’apprendimento, ma non solo. Parliamo anche di ragazzi, adolescenti che vivono psicopatologie relative all’età e ai cambiamenti sociali, chiusure, depressioni, tentativi di suicidi, situazioni che ci pongono dei problemi di difficile risoluzione, non ultimi i disturbi alimentari, che pure sono in aumento già nella fascia 11,12 anni.

Molti di questi disturbi possono dipendere dall’ansia di prestazione dei giovani, di fronte a una richiesta sempre più pressante da parte della società di incarnare certi modelli di successo?

Certo, sono venuti a mancare molti fattori protettivi, oggi è più difficile essere adolescente come è più difficile fare i genitori, prima c’erano divieti che ponevano un argine, ora i ragazzi si trovano soli a combattere con le loro difficoltà. Per questo ci vogliono professionalità e risorse per poter lavorare sui loro ambienti naturali di vita, seguendoli a scuola e in famiglia: la famiglia deve essere coinvolta fin dalle prime fasi per la riuscita di un percorso.

In quest’ottica, che ruolo ha la prevenzione?

Un valore è enorme, perché se interveniamo in tempo possiamo evitare emergenze e situazioni di disagio che questi piccoli si porteranno dietro da grandi. Fare questo consentirebbe anche di risparmiare i costi sociali e sanitari dei nostri futuri adulti. Tutti gli investimenti dovrebbero essere sull’età evolutiva, a Napoli siamo molto indietro. Solo da poco tempo, abbiamo un nucleo operativo e luoghi riconosciuti a cui potersi rivolgere. C’è una storia della salute mentale dalla 180 in poi per gli adulti in città, ma per quanto riguarda i bambini e i ragazzi è recente, bisogna fare ancora tantissimo per garantire il loro diritto alla salute mentale.

Nel lavoro che svolgete funziona il modello di integrazione pubblico-privato sociale?

Storicamente questo modello funziona all’interno dell’Asl. Noi, in particolare, facciamo riferimento a delle figure professionali che vengono dal privato sociale, ad esempio i terapisti che spesso vengono anche utilizzati nelle scuole e nello sport. Il modello verso cui andare è quello dell’apertura e del far rete intorno al bambino e alla sua famiglia, lavorando nei loro ambienti, inventandosi nuove forme di aiuto ai ragazzi, ripensando le psicoterapie in maniera innovativa. Solo se gli interventi specialistici vengono effettuati nei luoghi naturali di vita dei bambini come a scuola e a casa e in questi esiste un clima sereno, si riescono ad ottenere dei miglioramenti.

Maggiori informazioni: https://www.aslnapoli1centro.it/salutementaleetaevolutiva

Maria Nocerino

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