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Giovedì 18 Aprile 2024




Il fenomeno droga in Italia

drogheSecondo le stime dell’European Drug Report 2017 oltre 93 milioni di adulti (ossia poco più di un quarto della popolazione di età compresa fra 15 e 64 anni nell’Unione europea) hanno provato sostanze illecite nel corso della vita. Le esperienze con il consumo di droga sono più frequentemente segnalate dai maschi (56,8 milioni) che dalle donne (36,8 milioni).

In Europa la sostanza stupefacente più provata è la cannabis (53,8 milioni di maschi e 34,1 milioni di femmine), mentre le stime sono decisamente inferiori per il consumo nell’arco della vita di cocaina (12,2 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine), MDMA (9,3 milioni di maschi e 4,7 milioni di femmine) e amfetamine (8,4 milioni di maschi e 4,2 milioni di femmine).

Per quanto riguarda l’Italia la Relazione annuale al Parlamento (dati al 2016) stima che circa una persona su tre (il 33,5%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni abbia utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nella vita e circa una persona su dieci (il 10,3%) ne abbia fatto uso nell’ultimo anno (dati riferiti al 2016). Le percentuali aumentano se si concentra l’analisi sulla popolazione giovane adulta, ovvero quella di età compresa tra i 15 e i 34 anni. In questa popolazione infatti la percentuale di coloro che hanno fatto uso nella vita di una qualsiasi sostanza illegale raggiunge il 43% (il 22,5% relativamente al consumo negli ultimi 12 mesi).

La cannabis è la sostanza maggiormente utilizzata, sia nella popolazione generale (consumo nella vita e in un anno rispettivamente 33,1% e  9,8%) che tra i giovani adulti (consumo nella vita 42,5%, nell’ultimo anno 22%). Il dato si presenta in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Percentuali molto più basse si osservano per il consumo di cocaina (nella popolazione generale il 6,8% nella vita, l’1,9% nell’ultimo anno di riferimento). Anche per questa sostanza si confermano valori percentuali  maggiori tra i giovani adulti (8,3% nella vita, 1,6% nell’ultimo anno). L’analisi mostra una diminuzione delle percentuali di consumatori di cocaina nell’ultimo anno di riferimento (2016).

Anche tra i giovani è la cannabis la sostanza più usata, seguita dalla spice e dalle Nps (Nuove sostanze psicoattive). Secondo il rapporto Espad Italia (che conferma i dati della Relazione al Parlamento)  dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) sull’uso degli stupefacenti fra i giovani il dato italiano è in linea con quello europeo: la cannabis si conferma la sostanza psicoattiva illegale più diffusa. Quasi un terzo dei 15-19enni (32,4%, circa 804mila), l’ha utilizzata almeno una volta nella vita, il 25,8% (circa 640mila) ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Sono dati riferiti al 2016 e confermati anche dalla Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze dove si rileva che le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l’80 per cento dei casi. Al secondo posto per utilizzo tra i giovani studenti troviamo la spice, un cannabinoide sintetico che riproduce gli effetti della cannabis, particolarmente reperibile sul web: ne ha fatto uso l’11% (circa 275mila ragazzi) almeno una volta nella vita e il 35,5% di questi (circa 98mila) lo ha fatto 10 volte o più. Nei consumi seguono poi le Nps (New Psychoactive Substance - Nuove sostanze psicoattive), la cocaina, stimolanti e allucinogeni, utilizzate almeno una volta nella vita dal 3,5% degli studenti mentre l’eroina è la sostanza meno diffusa (l’ha usata l’1,5 per cento dei ragazzi). Le nuove droghe sono diffuse anche tra le studentesse: il 2,8% le ha utilizzate almeno una volta nella vita. Quasi 20 mila sono le donne in trattamento presso i Servizi per le dipendenze per uso di oppiacei, cocaina e cannabis e l’universo femminile ha assunto caratteristiche preoccupanti, seppure consumi, denunce e arresti siano a livelli inferiori rispetto a quelli maschili: delle 32.992 persone segnalate all’autorità giudiziaria per reati droga-correlati, il 7% ha riguardato donne e quasi due terzi delle persone segnalate sono giovani adulti di età compresa tra i 20 e i 39 anni.

Dalla Relazione annuale al Parlamento 2016, la Campania registra valori al di sotto della media nazionale per consumi di cannabis e cocaina, compresi tra 2,2% e 2,3%.

Per quanto riguarda infine la popolazione carceraria, si stima che il 38% abbia problemi di dipendenza. Secondo la Relazione Annuale al Parlamento 2017, nell’anno 2016 si contano 14.157 detenuti tossicodipendenti, la quasi totalità di genere maschile (96,2%); di questi quasi un terzo (32%) di nazionalità straniera.

Dati nel complesso molto significativi che però non bastano a riportare la questione droga al centro dell’agenda del Governo, come sottolinea anche Riccardo De Facci, vice-presidente del Cnca (Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza) e tra i massimi esperti in Italia del fenomeno.

Intervista a Riccardo De Facci (Droghe: aumenta il consumo, ma diminuiscono gli investimenti)

Scheda “Come cambiano i servizi per le dipendenze”

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