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venerdì 8 Dicembre 2023




Hybrid: intervento nei contesti del divertimento

di Alessandra del Giudice

HybridDa circa due anni il servizio Hybrid messo in campo dalla Asl Napoli 1 con l’associazione il Pioppo offre attività di informazione e assistenza, in orari serali e notturni nei diversi contesti di divertimento, ad adolescenti, giovani e giovani adulti, tra i quali è diffuso l’uso di sostanze psicoattive e droghe legali e illegali.

Quattro giovani operatori dell’associazione il Pioppo, che dalla fine degli anni ’90 si occupa di intercettare in strada i consumatori che non arrivano ai servizi, si spostano con un’unità mobile nei luoghi della movida napoletana dal Centro Storico fino a Bagnoli: distribuiscono materiali informativi e accolgono i giovani in uno spazio di “chill out”, un’area di relax e decompressione in cui si intercetta il malessere da “abbuffata” da alcol e droghe prima che causi episodi drammatici. “L’intervento da fare – spiega Stefano Vecchio, dirigente del Dipartimento Farmacodipendenze della Asl Napoli 1 - è fornire un’informazione chiara, ma non terroristica per rendere consapevoli i giovani dei rischi dell’abuso di sostanze stupefacenti e metterli in condizione di controllare il proprio consumo e ridurne i possibili danni”.

La metodologia di Hybrid è quella tipica della riduzione del danno tesa a potenziare le competenze dei destinatari nel valutare e evitare i numerosi e diversificati rischi che si corrono nei diversi setting di aggregazione. Tale lavoro orientato ai modelli di consumo socialmente integrati si riferisce a una fascia di popolazione molto ampia con problematiche particolari che presentano rischi connessi al consumo delle diverse sostanze psicoattive legate ai diversi contesti di aggregazione (feste, rave illegali, piazze della movida, eventi pubblici e commerciali). “L’uso di sostanze psicoattive nell’ambito dei contesti di divertimento è cambiato - chiarisce il responsabile di Hybrid, Alessandro Trivoluzzi - Il target si è abbassato, ci sono sempre più adolescenti e sempre più i luoghi del divertimento sono le piazze e le strade. Alcol e cannabis sono i masterpeace delle situazioni all’aperto, mentre l’uso di droghe sintetiche come ketamina e MDMA è maggiormente legato a eventi notturni legati alla musica. Se al nord si stanno diffondendo nuove sostanze psicoattive pericolose che stanno causando situazioni registrate dai mass media, qui al sud ancora non sono arrivate.

Con Hybrid mettiamo in campo due tipologie di intervento: una ricercazione nelle piazze e nei fine settimana a partire dal giovedì dalla sera alla mattina presto: ci mimetizziamo tra i giovani in modo camaleontico per comprendere i modelli di consumo delle sostanze psicoattive. Inoltre attuiamo un intervento nei luoghi della movida creando uno spazio spazio chill out: un angolo con sedie e un banchetto dove sono esposti materiali informativi e strumenti di riduzione del danno. Qui distribuiamo anche acqua e succhi di frutta per integrare le sostanze minerali e forniamo un primo soccorso qualora ce ne fosse bisogno. Mentre due persone restano al banco, altre due girano tra i giovani per registrare le modalità di uso delle sostanze stesse”.

Un altro progetto finalizzato a sostenere i giovani nella giusta gestione del tempo libero ed affrontare il disagio di una movida senza regole, nato ad aprile 2017, è la Consulta della Notte realizzato grazie ad un protocollo d’intesa tra Hybrid e la seconda Municipalità. “Già a Parigi sono state realizzate le consulte della notte – spiega Stefano Vecchio, dirigente del servizio Farmacodipendenze della Asl Napoli 1 -  con l’elezione di un sindaco della notte. Il primo tentativo in Italia è stato fatto a Firenze, mentre Napoli è la prima metropoli che ha pensato di muoversi in questo senso realizzando una consulta nel tentativo di realizzare forme di accordo tra gestori e abitanti su quali dovrebbero essere i parametri del divertimento consapevole. L’idea è che più che repressi i fenomeni vadano regolamentati. Abbiamo iniziato con un tavolo di discussione e un primo momento sperimentale ed il feed-back è stato positivo. I gestori si sono resi disponibili poiché non sono contenti di essere individuati come coloro che offrono merci da consumo bieco. Questo lavoro di connessione tra operatori della notte, istituzioni e servizio sanitario, andrebbe però realizzato in tutta la città”.

In riferimento agli episodi violenza che hanno visto protagonisti giovanissimi, secondo Trivoluzzi non possono essere messi in relazione alla movida o all’uso di sostanze stupefacenti. “La massa che vive la città di notte rende la città più sicura: la violenza non ha a che fare con la movida. Se alcol e cannabis possono scatenare alcuni comportamenti, non c’è rapporto di causa effetto tra violenza e uso delle sostanze. L’uso di sostanze psicoattive va considerato in relazione al contesto e alla persona che ne fa uso secondo la teoria del triangolo di Zimberg. Due persone diverse possono reagire in modo diverso assumendo le medesime sostanze. Più che le droghe nell’attivazione di comportamenti violenti giocano un ruolo i modelli culturali e affettivi, i riferimenti sociali e gruppi di appartenenza”.

“Il progetto a bassa soglia Hybrid andrebbe potenziato- conclude Stefano Vecchio- , per questo abbiamo chiesto un finanziamento regionale e lo stiamo aspettando. L’idea è quella di organizzare eventi aggreganti e iniziative culturali di qualità che implichino una certa lucidità e scongiurino l’abuso di sostanze. Al contempo bisognerebbe lavorare con le scuole e i mass media nell’organizzazione di campagne di comunicazione con consigli per il controllo dell’uso nonché moltiplicare le azioni pubbliche che più che stigmatizzare il fenomeno diano segnali concreti per affrontare il problema in positivo”. 

Intervista a Alessandro Trivoluzzi

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