Il Centro diurno Arteteca

artetecaSalendo le scale del palazzo che ospita il SerD e il Centro diurno Arteteca, a via Janfolla, al confine tra Miano e Secondigliano, vedi i colori un po’ sbiaditi degli affreschi che sono stati realizzati, qualche anno fa, sulle pareti dagli utenti della struttura. La pittura e il restauro di mobili e oggetti vecchi, infatti, sono tra le principali attività laboratoriali che si svolgono all’interno di questa struttura intermedia dell’Asl Napoli 1 Centro gestita dal gruppo di imprese sociali Gesco.

Il centro Arteteca accoglie persone con problemi di dipendenza e rappresenta, insieme al centro Lilliput, uno dei due poli della Asl Napoli 1 per le persone dipendenti da gioco. Ce ne parla la responsabile pubblica del servizio, Silvana Caruso: “Per le persone che hanno perso il contatto con la realtà a causa del gioco, offriamo supporto e un programma di tutoraggio economico, perché riprendano in mano la loro situazione finanziaria”.

Per tutti, invece, ci sono il sostegno necessario e molti laboratori, dalla musicoterapia all’informatica, dalla scrittura autobiografica alla vela, passando per le uscite “culturali”, perché quello che avviene all’interno del centro sia solo un passaggio verso l’autonomia e nuovi percorsi di vita e formazione. “Una scommessa – dice la Caruso – è stata quella di portare il mare a Secondigliano, restaurando una piccola barca-scuola, grazie anche al sostegno della Lega navale di Pozzuoli, per accompagnare i nostri ragazzi in mare con il sogno di vederli, poi, un giorno veleggiare da soli”. “Tutto questo non sarebbe possibile senza il terzo settore”, precisa anche la responsabile per il pubblico del centro Arteteca. L’aiuto concreto che viene offerto ai suoi utenti è dimostrato dalla testimonianza di Salvatore, che, anche ora che ha superato il suo problema, continua a frequentare il centro e a ringraziare per quanto fatto per lui e la sua famiglia.

arteteca interno

Il centro Arteteca segue 180 persone (132 liberi e 48 in misure alternative alla pena; 169 maschi e 11 femmine), di cui 5 senza dimora, con un’età media di 40 anni. Oltre ai consumatori di cocaina (40), alcol (31), eroina (28), psicofarmaci (4), cannabis (2), prende in carico persone con problemi di gioco d’azzardo (80), che sono in numero sempre crescente.

M. N.

Intervista a Silvana Caruso

La testimonianza di Salvatore