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Giovedì 18 Aprile 2024




Il Centro diurno Lilliput

LilliputQuando si entra, si ha la sensazione di trovarsi al sicuro, all’interno di un presidio di legalità, oltre che di luogo diventato riferimento per persone con problemi di dipendenze, all’interno di un territorio difficile, come Ponticelli, alla periferia est di Napoli.

È proprio lì, all’interno del Lotto 0, noto per episodi di criminalità che coinvolgono i giovanissimi, che si trova il Centro Diurno Lilliput dell’Unità Operativa Complessa Dipendenze dell’Asl Napoli 1 Centro gestito dal gruppo di imprese sociali Gesco attraverso la cooperativa sociale Era, ad offrire supporto a chi ha diversi problemi di dipendenza, dall’uso di vecchie e nuove sostanze al gioco patologico. Proprio sul gioco patologico, di recente inserito nei Lea, Lilliput rappresenta uno dei due Poli promossi dall’Asl Napoli 1 Centro, attraverso un team di lavoro integrato, pubblico-privato.

Ad essere preso in carico al centro Lilliput, non è la singola persona, ma l’intero nucleo familiare. Come sottolinea la responsabile pubblica della struttura intermedia Anna Ascione: “Il lavoro che facciamo con le famiglie è quello che più ci ancora al territorio, rappresentando la peculiarità di questo servizio che si arricchisce in maniera sostanziale dell’apporto e del supporto del terzo settore, senza il quale non funzionerebbe in questo modo”. La famiglia compartecipa del percorso che si costruisce addosso all’utente assistito, ad esempio, nel caso di chi ha problemi di dipendenza da gioco, i familiari prendono parte ai gruppi terapeutici, in altri casi, vengono supportati attraverso colloqui familiari o di coppia, aiutati, se necessario, rispetto alla genitorialità. Come dimostra l’esperienza di Raffaele, che non solo è aiutato in tutti i modi dagli operatori del centro nel suo percorso, ma è anche riuscito a salvare il suo matrimonio.

orto sociale di Ponticelli interno

Da quasi tre anni, poi, c’è una attività che unisce utenti, familiari e cittadini del territorio: l’Orto sociale nato all’interno del vicino Parco De Filippo, di cui si prendono cura oggi circa 100 persone, ognuno con il suo pezzetto di terra, a formare una piccola comunità attiva che ha a cuore il verde pubblico altrimenti lasciato all’incuria. “Una pratica, quella dell’Orto, nata come attività di riabilitazione sociale per gli utenti, che hanno molto spesso, problemi di socializzazione fuori da qui – spiega Anna Ascione – ma di cui pare che il territorio sentisse l’esigenza. Basti pensare che oggi abbiamo una lista di oltre 100 richieste di assegnazione di un’area dell’Orto”. Accanto all’ortoterapia, ci sono laboratori di autobiografia, musicoterapia, educazione alla salute ed altre attività in cui sono coinvolti gli utenti, come ci illustra l’operatrice della cooperativa Era, referente del servizio per il privato sociale, Margherita Aurora.

Il Centro Diurno Lilliput segue 108  persone (81 uomini e 27 donne), di cui 7 in misura alternativa alla detenzione, di età compresa tra i 17 e i 60 anni. Le sostanze più abusate sono cocaina, eroina e alcol, ma ci sono anche casi di poli-consumo e doppia diagnosi (dipendenza e disturbo psichiatrico insieme). Allo stesso tempo, aumenta il numero di utenti presi in carico per problemi di gioco patologico.

M. N.

Intervista ad Anna Ascione

Intervista a Margherita Aurora

Testimonianza di Raffaele

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