Miano? Un deserto per i bambini

giusy russoGiusy, educatrice, mamma di un bambino di dieci e un altro di sei, abita a Miano

Che tipo di scelta hai fatto per l’educazione dei tuoi figli come madre lavoratrice (nido, rete familiare, babysitter). E perché?

Io ho scelto di affidare i miei figli ai nonni ma non per mancanza di nidi comunali, in realtà ce ne sono non nel mio quartiere ma poco vicino, a Secondigliano, so che ci sono e sono anche funzionanti, ma perché ho sempre potuto lavorare part-time.

Che risorse ha il tuo territorio: oltre a nidi e ludoteche, ci sono punti di riferimento come aree attrezzate, verde, giostrine e altro per i più piccoli?

Non c’è nulla a Miano, c’è una sola biblioteca ma è privata. Io vado al Bosco di Capodimonte o ai Giardinetti di via Lieti oppure ai Colli Aminei se voglio portare i miei figli in un’area verde per una passeggiata. Miano è il deserto per i bambini.

Dove portavi i bimbi quando erano più piccolini e ora che posti frequentate?

Non ci siamo sempre spostati. Cerchiamo iniziative altrove, da noi non si organizza nulla a livello comunale, l’unico punto di riferimento qui di fatto è la parrocchia.

Ci sono ristoranti, luoghi di ritrovo, che hai trovato particolarmente accoglienti per le esigenze dei bambini nella tua zona o in generale in città?

Nulla, a Miano ci sono delle piccole cornetterie, pub, ma neanche un ristorante carino, figuriamoci attrezzato per i bambini, devi andare ai Colli Aminei. Portare i bimbi fuori dal quartiere per dare loro delle opportunità.

Il tuo quartiere, secondo te, è a misura di bambino?

Assolutamente no, nella Municipalità c’è qualcosa, vedi Secondigliano e Scampia, che almeno hanno qualche di riferimento, scuole e strutture sportive, qui non c’è nulla per i nostri figli.

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