De Angelis: “qui diventare genitore significa diventare più povero”

michele de angelis 2La felicità di un bambino passa attraverso il suo diritto ad essere accolto in un ambiente pensato sulla base delle sue esigenze. Il nido è anzitutto questo, poi subentra la necessità di farne uno strumento di conciliazione per le famiglie. È l’elemento su cui fa riflettere Michele De Angelis, esperto di politiche per l’infanzia nonché presidente della cooperativa sociale Prisma che gestisce i principali servizi per la prima infanzia di Sorrento, fiore all’occhiello della Penisola.

“I nidi di Napoli sono inadeguati sia per quantità sia per qualità. Ci si aspetterebbe di più dalla prima città del Sud di un obiettivo di servizio di poco più del 5%”, dichiara De Angelis. Eppure, basterebbe poco per cambiare: senza scomodare le socialdemocrazie del Nord-Europa dove il bambino è sacro per lo Stato, anche i comuni dell’Emilia Romagna, ad esempio, offrono modelli interessanti di riferimento. Oppure per fare un raffronto tra due città molto vicine per composizione demografica, Napoli dovrebbe imparare da Torino, che conta circa 150 nidi di altissimo livello.

Michele de Angelis, inoltre, sottolinea che “manca una visione d’insieme strategica, oltre alla sensibilità politica proprio per progettarli i nidi. La politica forse non ha presente l’ultimo rapporto Save The Children sulla povertà infantile. Ogni figlio in più dalle nostre parti fa diventare una famiglia più povera, al punto che il secondogenito è ormai un lusso”.

M.N.

Gli articoli dell'inchiesta:

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