Missione: Fare Rete

Intervista a Giovanni Parisi, assessore della IV Municipalità

giovanni parisiIl nostro viaggio alla scoperta delle sfaccettature sociali di Napoli approda nella IV Municipalità, forse la più complessa e variegata area della città. Parliamo delle risorse e delle problematiche della Municipalità S. Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale con Giovanni Parisi, assessore al Welfare.

In politica dal 2006, laureato in Scienze Storiche alla Federico II di Napoli, Parisi si è poi specializzato in Relazioni Istituzionali alla Luiss Guido Carli di Roma. E’ inoltre autore della favola civica "Il Marchese di Collino - La Costituzione raccontata ai ragazzi" e del romanzo "Il Muro di Napoli" edito da Homo Scrivens.

Ci parla della sua esperienza politica nella Municipalità?

Nasco nella zona del Borgo e per tanti anni ho collaborato come volontario della parrocchia di Sant’Antonio Abbate esperienza che ha fatto ulteriormente maturare la mia sensibilità sui temi sociali. Dal 2006 sono entrato in politica in modo attivo diventando vicepresidente della IV Municipalità già con delega alle Politiche Sociali. Sono stato rieletto come assessore alle Politiche Sociali nel 2016.

Ci può descrivere l’organizzazione economica e sociale della IV Municipalità?

La Municipalità si estende su un’area grandissima che va da piazza Dante fino a via Stadera al confine con Casoria. Comprende i decumani, piazza San Gaetano, l’area della Stazione e della Duschesca fino al Porto e all’area industriale dove c’è un comprensorio di aziende di ingegneria aerospaziale di alto livello, benché di questa eccellenza si parli poco. La sola area di Poggioreale si può a sua volta dividere in 3 grandi macro aree: quella dei Rioni che è un corpo a se e dove la chiesa e le associazioni riescono a garantire una serie di servizi, poi ci sono zone come via Stadera dove è molto sentito l’isolamento soprattutto da parte dei minori: sia perché ci sono pochissime strutture sia per la difficoltà di muoversi e raggiungere il centro amministrativo. Al momento il Pala Stadera, l’unica struttura di accoglienza dei giovani, è stato chiuso per problemi di sicurezza e dal momento che è comunale stiamo lavorando ad un bando per riaffidarlo, ma sono necessari tempi tecnici minimi. Infine c’è il Centro Direzionale, l’area pedonale più grande d’Italia, che alle 17 con la chiusura degli uffici, smette di vivere. Con questo tramonto anticipato i residenti si trovano a non avere punti di riferimento sociale e si sentono persi in un buco nero: non ci sono strutture ricettive, tutti i negozi chiudono ed è molto diffusa la prostituzione, anche minorile. L’area di via dei Tribunali e Porta Capuana subisce le scelte politiche precedenti che hanno puntato sullo sviluppo del Centro Storico nella parte Ovest, lasciando abbandonato quel tratto che, nonostante sia la vera porta di Napoli, soffre di una mancata riqualificazione e rigenerazione urbana che solo adesso sta iniziando ad essere prevista nei piani politici. E arriviamo nella parte più attiva del Centro Storico: quella di Piazza Bellini in cui abbiamo una forte concentrazione di popolazione e il problema dell’assenza di strutture per minori, in particolare di asili nido perché la maggior parte degli edifici sono storici ed è difficile adeguare gli spazi per renderli a norma per realizzare strutture per l’infanzia. Fortunatamente sul territorio abbiamo due servizi distinti per le Politiche Sociali che coprono un territorio tanto vasto: uno a San Lorenzo Vicaria, in via Tribunali, e uno a Poggioreale, a via Gianturco.

Come si inseriscono le comunità migranti in questo contesto?

Nella Municipalità abbiamo una serie variegata di comunità straniere, poiché con la Stazione rappresentiamo la porta di accesso alla città. Nell’area est c’è un’altissima concentrazione di cinesi con cui ci stiamo incontrando per avviare una collaborazione e realizzare interventi di riqualificazione urbana, raccolta rifiuti e attività di integrazione socio culturali. Anche con la comunità cingalese si stanno avviando buoni rapporti e lo stesso vale per alcune comunità africane. Manca secondo me una mappatura precisa della città di Napoli per capire in dettaglio come sono distribuite sul territorio le varie nazionalità. Intanto scade il 17 marzo la possibilità di iscriversi all’albo delle associazioni degli stranieri della Municipalità funzionale a creare un Tavolo di concertazione che avrà sede a via Gianturco, 99, deputato a mettere insieme le realtà che vogliono collaborare e ad accogliere le singole richieste delle diverse comunità. Abbiamo avuto un numero consistente di adesioni da parte di associazioni culturali e sociali e sindacati che lavorano con i migranti. L’importante è che ogni comunità grazie alla creazione di una rete possa essere coinvolta nella vita sociale della Municipalità nel modo in cui preferisce. Un po’ di problemi nascono dall’altissima concentrazione di campi rom abusivi nell’area Est  di via Brecce Sant’Erasmo e Gianturco dove vivono tanti bambini appestati dagli incendi di copertoni. Le direttive della prefettura stabiliscono la costruzione di campi a norma con strutture abitative che garantiscano l’igiene e la sicurezza degli abitanti. Speriamo che i tempi siano brevi.

Esiste poi una consulta per le associazioni di volontariato e una per le Pari Opportunità…

Non avendo le Municipalità fondi né personalità giuridica per accedere ai bandi puntiamo sul fare rete attraverso i Tavoli e sul fornire partenariati e supporto logistico e strutturale, così che le associazioni che hanno esperienza possano partecipare ai bandi e portare sul territorio i servizi mancanti. Per quanto riguarda le Pari Opportunità sul nostro territorio c’è uno dei 5 Centri Antiviolenza cittadini attivato grazie al bando realizzato da Regione e Comune che si trova a via Gianturco, 99 sopra la sede della Municipalità. Il coordinamento del centro è affidato alle associazioni Arci Donna, Cora e Salute Donna che mettono a disposizione di tutte le donne gratuitamente un servizio di accoglienza, consulenza e sostegno legale e psicologico. E’ un punto di riferimento  non solo per la IV ma anche per la VI Municipalità. La reperibilità è 24 ore su 24 al numero: 3343570152.

Quali sono le problematiche sociali emergenti e quali politiche vorreste incentivare?

In una Municipalità in cui ci sono tantissimi pensionati ancora attivi e desiderosi di impegnare il proprio tempo scontiamo una carenza di luoghi aggregativi per anziani. Tanti vorrebbero imparare ad usare il computer e internet per comunicare con i nipoti lontani e vorremmo cercare di offrire questo servizio. Sempre per quanto riguarda gli anziani scontiamo un grosso ritardo dovuto alla procedura macchinosa dell’allocazione dei fondi PAC che servono all’assistenza delle persone in difficoltà: anziani e disabili. Poiché la Municipalità ha un reddito medio basso il servizio è necessario e richiestissimo, ma tra un riparto e l’atro si crea un gap che lascia le persone bisognose prive di assistenza anche per mesi, perciò stiamo lavorando perché la procedura sia meno farraginosa. Un altro problema emergente sul quale stiamo raccogliendo dati è la ludopatia che coinvolge soprattutto le donne: spesso ne sono affette le madri o le nonne che sostano davanti gli schermi delle lotterie per ore ad aspettare l’estrazione dei numeri e che oltre a creare un danno economico alla famiglia, creano un danno sociale poiché i figli e i nipoti vengono così privati del tempo prima dedicato ad attenzioni e racconti e la stessa memoria storica rischia di perdersi. Per quanto riguarda l’infanzia, come già abbiamo visto il quartiere di San Lorenzo sconta la mancanza di asili, un bisogno che al momento non è fortemente sentito dal momento che la maggioranza delle donne non lavora, ma proprio per questo insieme a percorsi di inserimento lavorativo le donne dovrebbero poter contare su strutture dove portare i propri figli e così permettersi di lavorare. Ridotti anche gli spazi verdi rispetto ad una Municipalità tanto estesa: ci sono due parchi: uno adiacente a piazza Santa Maria della Fede, l’ex cimitero degli inglesi che si può usare solo in parte e poi il bellissimo parco di Re Ladislao a San Giovanni a Carbonara, mentre l’Orto Botanico pur non facendo parte della Municipalità è comunque usato dai nostri cittadini.

AdG