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venerdì 29 Marzo 2024




Benessere di facciata e problematiche reali

La V Municipalità raccontata da Valentina Barberio 

valentina barberioLaureata in conservazione dei beni culturali, un master in risorse umane, una lunga militanza nei Verdi Valentina Barberio è l’assessore al Welfare della V Municipalità ovvero Vomero Arenella.

Con la lente d’ingrandimento sviluppata grazie alla formazione trasversale e ad alla sensibilità alle vicende umane Barberio sta conoscendo e affrontando gli ambiti delle sue svariate deleghe: politiche sociali, della casa e della famiglia, politiche giovanili, sport, salute e servizi sanitari, legalità, politiche energetiche e green economy, rapporti con associazioni e terzo settore, politiche di genere e pari opportunità, creatività ed innovazione, start up.

Come ha vissuto la nomina ad assessore al Welfare?

Dal 2000 sono stata impegnata con i Verdi, ma non sono mai stata candidata, ho sempre lavorato in seconda linea, questa nomina avvenuta a fine novembre è una bella sfida perché mi occupo di un ambito, il Sociale, in cui c'è tanto da lavorare e per il quale ci vorrebbero tante risorse che non ci sono. Lavorare in un'amministrazione non è semplice, bisogna conoscere le procedure. Io sono partita subito ad occuparmi dei piani di zona e sto comprendendo la composizione sociale del territorio attraverso il confronto con le assistenti sociali che ho trovato molto disponibili: sono cinque e una responsabile per il Vomero e sei più una responsabile all'Arenella. In effetti, prima sentivano la mancanza di un assessore di riferimento ed io cerco di essere molto presente.

Parlare di problematiche sociali sembra un paradosso in una delle Municipalità considerate più borghesi della città. Vomero Arenella è un’isola felice o anche essa i suoi problemi?

Il Vomero soprattutto è considerato un quartiere benestante, mentre l’Arenella ha un tessuto sociale e culturale più misto, ma non c’è una differenza netta. In entrambi i casi c’è una grande percentuale di media e alta borghesia che dovrebbe essere caratterizzate da un certo benessere. Ma la realtà è diversa dall’apparenza poiché ci accorgiamo di un'insorgente povertà: molte delle persone di ceto medio borghese che abitano da sempre al Vomero e posseggono una casa di proprietà, all’indomani di una pensione minima non arrivano a sopperire alle necessità basilari. Non è raro il caso di professionisti che confessano di non riuscire a pagare le bollette. L’altro problema è la vergogna: essendo tutte persone benestanti abituate a non dover chiedere aiuto ora che hanno bisogno difficilmente lasciano trapelare il loro disagio. Ad esempio a Natale abbiamo organizzato un pranzo sociale, ma hanno partecipato meno persone di quelle che ci aspettavamo, perché molte hanno vergogna di mostrare la loro povertà.  

Ci sono altri problemi sociali che sono mascherati?

Un altro tema scottante è quello della violenza familiare e di genere che c’è ma è nascosta: è difficile che professionisti facciano uscire fuori storie che potrebbero ripercuotersi sulla loro immagine. Al momento abbiamo un Centro Antiviolenza all'Arenella che si chiama Polo 2- progetto Maddalena e pensiamo di creare un altro Centro Antiviolenza al Vomero. Stiamo lavorando in sinergia con le forze dell'ordine e con le scuole realizzando percorsi di educazione alla non violenza e con le associazioni per il supporto psicologico alle vittime di violenza.

Qualche anno fa all’apertura delle stazioni delle metropolitane del Vomero e di Secondigliano ci fu una polemica sui “cattivi ragazzi” che arrivavano nella Napoli “bene”. Cosa ne pensa e cosa si fa oggi per i Giovani nella V Municipalità?

Ci sono indubbiamente ragazzi disagiati economicamente e culturalmente a Napoli ed il fenomeno delle baby gang è all’ordine del giorno, ma ghettizzare e non creare rapporto tra ragazzi di zone diverse non è affatto auspicabile. Bisogna invece favorire l’incontro tra i giovani e dei giovani con le istituzioni. A questo proposito un progetto molto utile che si fa nella V Municipalità è “La Città dei ragazzi” con laboratori di cittadinanza attiva  organizzati dalle educative territoriali insieme ai licei. Il 4 febbraio a Cappella Cangiani si terrà un Forum pubblico in cui i giovani presenteranno ai cittadini e ai rappresentanti dell’amministrazione di Napoli i risultati sull'indagine sulla qualità della vita nella Municipalità realizzata incontrando le istituzioni e le associazioni del terzo settore.

Cosa pensa della presenza e della tutela degli spazi verdi nella Municipalità e nella città?

C’è sempre poca attenzione all’ambiente e le aree verdi sono limitate rispetto alla densità elevata della popolazione. Io sono favorevole alle battaglie per la tutela e la promozione del verde. Credo che anche un solo albero abbattuto vada rimpiazzato con un altro. Forse la V  è una delle Municipalità con più aree verdi: il Parco dei Camaldoli, la Floridiana che è sotto la gestione della Soprintendenza, parco Mascagna, i piccoli giardini della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il parco dell'Erba, il parco delle case puntellate, Buglione a via Domenico Fontana e Antonio Antonini a via Iannelli. Nella Municipalità stiamo cercando di sensibilizzare i bambini delle scuole con il progetto “Adotta un albero”: sono convinta che la sensibilizzazione nelle scuole possa portare i suoi frutti da adulti. Con i Verdi abbiamo piantato degli alberi a via Cilea che poi sono stati adottati dai bambini della Scuola Quarati che hanno appeso delle collanine con dei bigliettini e pensierini.  La cosa bella è che sono rimasti ancora là, non sono stati violati.

Nonostante le risorse economiche siano limitate la V Municipalità ha diverse risorse sportive e culturali…

La Municipalità non ha risorse economiche proprie, gli unici fondi assegnati sono i PAC vincolati a determinati ambiti e limiti di spesa con due comparti: infanzia e ultra sessantacinquenni non autosufficienti, con tali fondi è stato aperto un asilo nido e speriamo di dare respiro alle famiglie con l’assistenza domiciliare. Sicuramente abbiamo beni culturali e archeologici importanti quali i palazzi storici che andrebbero rivalutati, Castel Sant’ Elmo e la Certosa di San Martino e il Museo Duca di Martina nella Floridiana, che sono attrattori turistici e potrebbero essere valorizzati ancora di più. Come struttura sportiva c’è lo stadio Collana che però a breve passerà alla gestione della Regione: il nostro impegno sarà di far si che le attività già in atto continuino almeno fino alla fine dell'anno sperando che si continuino ad agevolare i ragazzi più disagiati.

Cosa farebbe se avesse dei fondi dedicati alla Municipalità?

Sosterrei maggiormente le realtà associative e parrocchiali che lavorano bene ma sono in sofferenza di fondi. Penso al centro Social Club per bambini autistici che ha sede nella Municipalità e che è una realtà molto attiva: il progetto è realizzato in collaborazione della Asl Na1 e gli operatori di neuropsichiatria infantile del distretto Sanitario 27. Questo gruppo è esemplare della ricchezza del territorio: è molto importante che genitori che vivono nel silenzio parlino della loro problematica rendendo i bambini parte del quartiere. Un’altra iniziativa che merita attenzione è l’attività della Parrocchia San Gennaro di via Bernini che rappresenta un punto di riferimento per le persone senza tetto offrendo docce e pasti. Se avessi dei fondi cercherei di incidere sulle realtà disagiate con corsi di formazione per giovani ed adulti senza lavoro. Insegnerei a pescare piuttosto che dare il pesce: più che fornire un benessere temporaneo è importante creare la possibilità di vivere bene la propria vita.

Alessandra del Giudice

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