Il Welfare e la Scuola nella III Municipalità

Intervista all'assessore Laura Marmorale 

laura marmoraleIl 2017 Solidale parte con la prima fermata del nostro viaggio nelle Municipalità di Napoli per scoprire come è declinato il "Sociale" nel vasto e differenziato territorio della città. Incontriamo Laura Marmorale, assessore Welfare e Scuola della III Municipalità (Stella, S. Carlo Arena), già coordinatrice del progetto Spazza Cammino delle Imprese Sociali Gesco, che da anni si occupa di "immigrazione" e "senza dimora".

Tante sono le deleghe del neo nominato assessore della III Municipalità Laura Marmorale: Politiche sociali; scuola; politiche di genere; Piano di zona; Attività Socio-Assistenziali; Dignità e tutela dei diritti; Rapporto con le Consulte; Politiche giovanili; Biblioteche; Diritto allo studio; Assistenza socio-sanitaria; Pari opportunità. Marmorale si occupa dunque delle questioni più scottanti in una delle Municipalità tra le più complesse del Comune di Napoli, che d'altra parte presenta incredibili risorse umane.

Che idea si è fatta del territorio che è chiamata a gestire dal punto di vista della composizione sociale?

Sono in carica dal 14 novembre 2016 e sto conoscendo il territorio. La terza Municipalità è quella più eterogenea: comprende 102 mila persone e spazia dalla zona residenziale di Capodimonte e Colli Aminei a quella più popolare di Ponti Rossi e Sanità. Condivide con le altre Municipalità alcune problematiche comuni come la presenza della malavita organizzata e il progressivo impoverimento della popolazione dovuto ad un difficile inserimento lavorativo e la presenza, quindi, di lavoro sommerso. D'altra parte presenta criticità specifiche come il tasso più elevato di dispersione scolastica della città. Pertanto è necessario prima di tutto un intervento sulle famiglie favorendo da un lato l'inserimento scolastico dei bambini e lavorando con i genitori sul sostegno alla genitorialità e la formazione e l'accompagnamento al lavoro.

Come "creare" lavoro per persone che non hanno un titolo di studio competitivo?

La III Municipalità che abbraccia dal bosco di Capodimonte, al cimitero delle Fontanelle fino al Museo Nazionale, ai tesori racchiusi nella Sanità è quella che possiede il patrimonio artistico, culturale e dunque turistico più ricco della città. Crediamo che il rilancio delle opere culturali e la messa in rete delle strutture turistiche possa favorire un nuovo interesse turistico per quest'area e la riscoperta da parte degli stessi napoletani di una parte importante della città. Penso ad iniziative come "la notte bianca alla Sanità" che hanno lo scopo di mostrare a tutti il tesoro che possediamo in termini di accoglienza e patrimonio artistico culturale. Il tessuto sociale è attivo, vitale e in grande crescita, pertanto crediamo che anche chi non ha un titolo di studio elevato possa, coinvolto in laboratori e progetti, trovare una collocazione in ambito ricettivo, culinario o artistico.  Crediamo insomma che di cultura e turismo si possa vivere, basta solo valorizzare le risorse umane che il nostro territorio ha già a partire dalla Rete Sociale.

Ci può parlare di questa rete?

Le risorse umane sono la vera ricchezza della Municipalità: c'è una rete formata da tante parrocchie, associazioni e cooperative spesso fondate sul volontariato, vive e attive che fanno un enorme lavoro di sostegno alla popolazione e di rilancio delle attività culturali e artistiche tradizionali e dei beni culturali locali. Penso a: l'Altra Napoli Onlus, Fondazione San Gennaro, Traparentesionlus, Casa Cristallini, Istituto Ozanam, Teatro Sanità, Rete Sanità, alla Tenda come polo territoriale per le famiglie, e tante altre ancora. Si tratta di realtà che coinvolgono le fasce più marginali in laboratori gratuiti che ne cambiano le prospettive, l'approccio alla vita e il livello culturale. Con il presidente Ivo Poggiani intendiamo realizzare interventi di sviluppo e progresso coinvolgendo la rete associativa del territorio che ci permetterà di intercettare tutti i cittadini in maniera trasversale. Penso a tanti presidi di legalità e cultura che fanno da collegamento tra Sanità e via Foria e promuovono tanti progetti. Intendiamo sostenere e aiutare queste strutture a progredire costruendo insieme un modello diverso di città, che sia solidale, propositiva, inclusiva.

In particolare per la gestione del Welfare che tipo di autonomia gestionale ha l'assessorato municipale?

La Municipalità non ha competenza diretta sulla programmazione sociale: così come stabilito dal regolamento comunale la gestione fa capo alla direzione centrale del Welfare e si esplica attraverso il Centro dei Servizi Sociali territoriali di via San Giovanni e Paolo. Il ruolo della Municipalità è di collaborazione e coordinamento in sinergia con il Comune con il quale, in particolare con il Sindaco de Magistris, condividiamo la convinzione che occuparsi di Servizi Sociali non voglia dire fare assistenza materiale al disagio, ma promuovere iniziative rivolte al miglioramento della qualità della vita delle persone quindi le politiche attive allo sviluppo. In questo senso ho chiesto al responsabile del Centro dei Servizi Sociali di avere quadro chiaro di ciò che fin ora è stato messo in campo insieme agli assistenti sociali cosicché studiando i servizi e i supporti per le fasce deboli, proveremo con ingegno e in sinergia con altri enti di prossimità a far progredire i servizi alla persona. 

Lei ha anche la delega alla scuola primaria. Un tema scottante nel quartiere con il più alto tasso di dispersione scolastica.

Ho cominciato a conoscere e mappare le scuole del territorio e ad incontrare i dirigenti e ho trovato una situazione molto buona per quanto riguarda l'accoglienza dei bambini, gli strumenti educativi e i progetti messi in campo, la competenza e l'impegno di insegnanti e dirigenti. La dispersione scolastica è un problema culturale, di tenuta del sistema sociale che investe in primo luogo le famiglie e che come ho detto in parte riguarda la promozione culturale e lavorativa dei genitori. Inoltre proveremo ad attivare una serie di progetti che vadano oltre l'orario curriculare e stimolino i ragazzi ad andare a scuola e li spingano a considerarla un luogo piacevole di crescita e progresso personale. Ho però riscontrato una grande carenza e criticità per quanto riguarda le condizioni dell'edilizia scolastica e i fondi risultano insufficienti rispetto all'esigenza di creare un ambiente sano e fruibile per chi lavora e chi va a scuola. Anche rispetto alla scuola scontiamo un decentramento amministrativo non ancora compiuto che non ci lascia l'autonomia di gestire un bilancio municipale.  

Cosa si auspica per il bene della città e della Municipalità?

Sicuramente se la Municipalità avesse un proprio bilancio da gestire sarebbe più facile stabilire e attuare un crono programma di interventi, dalle strade, alle scuole fino alla progettazione culturale e del welfare. Intanto il problema principale della città è la carenza di fondi dovuta a tagli verticali che cominciano dal governo centrale. Benché le risorse siano limitate ci auguriamo che nel prossimo bilancio Comunale i fondi dedicati Scuola e Welfare possano rappresentare un capitolo importante della voce di spesa. Credo sia evidente, così come ritiene lo stesso Sindaco, che la priorità per la città siano i bambini e i giovani e che l'investimento nella scuola sia di fondamentale importanza in quanto primo presidio di cultura e legalità. Tutto è importante in una città: le luci, le strade, ma il progresso culturale è ciò che garantisce anche che le opere manutentive che fai resteranno nel tempo. Sono fiduciosa che in 5 anni possano migliorare in modo positivo e propositivo le cose tanto da lasciare una traccia indelebile nel futuro.

Alessandra del Giudice