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Sabato 20 Aprile 2024




Bellezze archeologiche e naturalistiche a portata di carrozzina?

"Il problema è arrivarci" spiega la presidente dell'associazione Flora

adelaide de martinoL'associazione Flora nasce a Castellammare luglio 2016 con una missione speciale: promuovere la fruizione del patrimonio storico, archeologico e naturalistico attraverso le forme di cittadinanza attiva. Con Adelaide De Martino, presidente dell'associazione Flora, parliamo dell'accessibilità delle "bellezze" cittadine da parte delle persone con disabilità.

Tra i progetti di cui è promotore l'associazione Flora con la rete MediNet - che unisce il gruppo di imprese sociali Gesco, il Coordinamento Internazionale Enti Locali Mediterranei Cielm e Flora, l'associazione Vesuvio, Casa di produzione Figli del Bronx- c'è il partenariato tra enti del privato sociale e scuole per la tutela e fruizione dei beni culturali ‘Quartieri Poli Museali Estesi’ attuato con gli istituti scolastici Galiani, Cuoco Campanella, Garibaldi, Villari, Caselli, Genovesi e Russo Montale. Il partenariato ‘Quartieri Poli Museali Estese’, in occasione del 3 dicembre giornata internazionale delle persone con disabilità, sostiene un’iniziativa speciale: la fruizione culturale e sociale dei nostri Poli Museali per l’inclusione dei cittadini e degli studenti disabili. L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’associazione ‘ Tutti a scuola’ e la cooperativa sociale Aleph Service, con il contributo del polo museale di Capodimonte ed il patrocinio del consiglio regionale della Campania. 

Ci racconta qual è lo scopo dell'associazione Flora?

E' un'associazione tutta al femminile creata da guide turistiche e figure professionali legate al settore della cultura e tutte con una forte sensibilità verso i temi del sociale per portare avanti progetti comuni: tre nel direttivo più cinque socie. Il nostro scopo è quello di promuovere la fruizione del patrimonio storico, archeologico e naturalistico attraverso le forme di cittadinanza attiva ovvero la conoscenza e lo sviluppo del territorio realizzate attraverso i suoi stessi cittadini e soprattutto i giovani.
Crediamo che la memoria collettiva e l'idea che siamo tutti cittadini di uno stesso luogo siano le basi per meglio valorizzare il nostro patrimonio.

In che modo i cittadini possono essere coinvolti?

Attraverso progetti in cui loro stessi hanno la responsabilità di prendersi cura dei luoghi in cui vivono e di attuare progetti condivisi. Ad esempio il disegno dei Quartieri Poli Museali Estesi è quello di realizzare itinerari turistici creati dagli stessi ragazzi sotto la supervisione di guide abilitate della Regione Campania e dei docenti delle scuole. Il progetto coinvolge i ragazzi delle scuolemedie inferiori e superiori. La partecipazione dei giovani è importante poiché costruiranno gli itinerari in maniera pratica scendendo nelle strade che conoscono e percorrono tutti i giorni. Conoscendo quindi non solo i monumenti e la storia ma soprattutto interagendo con gli altri cittadini che abitano il quartiere, siano essi commercianti, artigiani o semplicemente anziani, portatori di una memoria storica orale. Insieme accompagneremo gli studenti a progettare e gestire l’evento pubblico ‘Quartieri Poli Museali Estesi’. C’è chi creerà un blog delle visite, chi delle video-cartoline poiché nel partenariato c’è anche la casa di produzione cinematografica "I figli del Bronx".

Quali saranno i benefici per i ragazzi?

Il valore non solo è etico ovvero di valorizzazione del patrimonio e della memoria collettiva: mettendo insieme teoria e pratica i ragazzi imparano a sentirsi parte di un luogo e di una comunità. E c'è anche un risvolto pratico: dal momento che i ragazzi si interfacceranno con la realtà lavorativa di blogger, guide turistiche, operatori cinematografici vedranno concretamente come si lavora e riceveranno degli stimoli per operare scelte future.

Ha già avuto modo di sperimentare guide turistiche di gruppi in cui erano presenti disabili?

Capita di guidare gruppi con disabili fisici e mentali. Riguardo ai disabili mentali è nella sensibilità di ognuno di noi rapportarci con la persona per non escluderla. Mentre parlando di disabilità motoria in molti siti le persone in carrozzina possono accedere tranquillamente ma non in tutti. Penso ad alcuni siti dei campi flegrei splendidi per l'intreccio di storia, natura e archeologia, che andrebbero molto più valorizzati e che invece sono di difficile accesso per i disabili come l'acropoli di Cuma o l’area archeologica di Baia.
Penso a Pompei dove le persone in carrozzina che venivano dall'altro lato del mondo con l'illusione di vedere la città antica potevamo entrare solo fino ad un certo punto e dovevano tornare indietro. Proprio a Pompei sabato 3 dicembre finalmente ci sarà l'inaugurazione di un percorso per disabili in carrozzella: è una scelta politica importante attesa da molto tempo. D'altra parte va benissimo che si facciano interventi per eliminare le barriere architettoniche, ma c'è un altro grande problema: la mobilità cittadina ed extra cittadina pessime.

Può farci alcuni esempi?

Un disabile in carrozzina da oggi può visitare Pompei ma se non è munito di mezzi propri e vuole raggiungere il sito con autobus o Circumvesuviana non può farlo. Molte stazioni non sono provviste di accessi facilitati e i bus sia pubblici che  turistici non sono organizzati per la carrozzella e di conseguenza un disabile è costretto ad andare con la sua auto con costi aggiuntivi.
Proprio per questo all'inaugurazione del percorso che curiamo a Napoli sono stati invitati sia i consiglieri regionali che comunali in maniera di parlare non solo dell'abbattimento delle tante barriere architettoniche in Campania, ma anche del diritto di ogni cittadino di poter raggiungere un luogo sia esso museo o un belvedere. Penso ad esempio a Cristian, un ragazzo di Anacapri, che ha denunciato l'impossibilità di arrivare al meraviglioso panorama della Migliara soltanto a causa di tre gradini alla fine del percorso.
La stessa Napoli è complicata, penso al centro storico, dove i marciapiedi o inesistenti e c'è il passaggio di auto quasi ovunque. Emblematica è la stazione della metropolita di Toledo dichiarata la più bella del mondo dove l'ascensore per disabili arriva direttamente giù senza rendere accessibile la parte iniziale dove c'è il mosaico di Kentridge o il gran cono.

Crede che ci sia anche un problema culturale di mancata attenzione diffusa alle problematiche delle persone con disabilità?

Il problema è anche culturale perché chi ha un problema personale o in famiglia è molto attivo, gli altri cittadini lo sono meno. Perciò bisogna educare tutti ad assumersi la responsabilità di contribuire affinché si realizzino pari diritti sensibilizzando i cittadini non solo in occasione della giornata mondiale. I disabili vanno inclusi quotidianamente in qualsiasi aspetto della vita. Un primo passo può essere proprio quello di creare percorsi turistici in cui siano coinvolti insieme cittadini con e senza disabilità.

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