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Punto di vista
Gli Incurabili, il museo di medicina più grande del mondo. Ma i napoletani non lo sanno!


Il direttore Gennaro Rispoli: “Napoli non è solo pizza e mandolino, la nostra città ha tutti i titoli per diventare la capitale europea delle scienze e della storia”
«Potete dire qualsiasi cosa di Napoli, ma sappiate che ovunque volgete lo sguardo troverete tesori d’arte!», con questa frase Benedetto Croce si rivolgeva agli amici in visita a Napoli. A ricordarcelo è Gennaro Rispoli, primario di Chirurgia dell’ospedale Ascalesi e presidente dell’associazione culturale per l’arte e la storia della medicina Il Faro di Ippocrate.
È lui a dirigere uno di questi tesori poco conosciuto dai napoletani e non sempre battuto dagli itinerari turistici tradizionali: il complesso monumentale dell’Ospedale Incurabili, con la sua storica Farmacia. Siamo in pieno centro storico, in via Maria Longo 50, e ad accogliere turisti e napoletani per accompagnarli alla scoperta del cortile monumentale e delle magiche stanze del Museo delle arti sanitarie e della Farmacia sono i volontari dell’associazione Il Faro di Ippocrate.
Perché visitare il complesso degli Incurabili?
All’Ospedale Incurabili è conservata la memoria di Napoli. Non tutti lo sanno, ma di qui sono passate personalità come Antonio Cardarelli, Giuseppe Moscato, Domenico Cirillo, Leonardo Bianchi. La Farmacia degli Incurabili fu la farmacia più importante del Regno delle due Sicilie, punto di riferimento non solo per Napoli ma per tutto il Meridione.
Negli ultimi anni abbiamo recuperato l’orto delle piante mediche e raccolto 8000 pezzi, tra tele, oggetti relativi alla professione medica, libri antichi, molti dei quali ci sono stati donati da privati, medici, famiglie, allievi dei medici che qui si sono in qualche modo formati. Grazie a quanto raccolto e recuperato finora il Museo delle arti sanitarie e della storia della medicina degli Incurabili è il museo “aperto” più grande del mondo, ma in pochi lo sanno. Nonostante questo, grazie anche al ruolo svolto dall’associazione, riusciamo oggi a contare su oltre 4.000 visite all’anno.
Il problema è proprio questo. Pochi sanno delle nostre bellezze. Come invertire la tendenza?
Dobbiamo rimboccarci le maniche, non possiamo aspettare che sia lo Stato a valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale. Negli ultimi tre anni, attraverso l’associazione Il Faro di Ippocrate e grazie alla rete di relazioni che abbiamo tessuto, siamo riusciti a dimostrare che il volontariato - inteso come forza che parte dal basso, dal voler fare dei cittadini – può essere la vera risposta a molti problemi di Napoli! Pensi che, solo con le nostre forze, abbiamo recuperato e restaurato una sala del Settecento, collezionato un numero enorme di oggetti appartenuti a Moscati, realizzato la più grande mostra dedicata alla storia dell’anestesia di questi ultimi anni…al punto che adesso che l’abbiamo disinstallata, non sappiamo dove posizionare tutti i pezzi!
Ovviamente collaboriamo con Ordine dei Medici e dei Farmacisti e dobbiamo ringraziare l’Asl che ci mette a disposizione gli spazi in comodato d’uso. Tuttavia, la sanità napoletana ha già il suo bel da fare, per cambiare la rotta, dobbiamo essere noi a mobilitarci e a cominciare a fare qualcosa…
Che tipo di volontari sono quelli che collaborano con voi?
I nostri volontari sono qualificati, tra di loro ci sono medici, storici della medicina, esperti di arte e di Chiesa, ma la nostra più grande vittoria sarebbe avvicinare i giovani a questo mondo, in modo tale da non perdere la memoria! Voglio quindi lanciare anche un appello a tutti i giovani affinché vengano a visitare questo posto e si lascino contagiare dalla sua magia. Averli come volontari, poi, sarebbe proprio il massimo!
L’obiettivo ultimo è quello conservare la nostra storia, perché Napoli non sia conosciuta nel mondo solo per la pizza e il mandolino, ma come la capitale europea delle scienze e della storia. In questo senso, vanno anche tutti i nostri sforzi come centro documentazione atto a dimostrare il legame imprescindibile tra sanità e società civile, che emerge, ad esempio, dagli studi epidemiologici, sempre connessi, nel tempo, a fenomeni sociali.
Come funziona la visita al complesso?
Il complesso è visitabile il lunedì, martedì e giovedì dalle 9,00 alle 13,00, il mercoledì, il venerdì e il sabato dalle 9,00 alle 17,00 (per info 081440647 - info@ilfarodippocrate.it -www.museoartisanitarie.it), sono possibili anche visite guidate. Ci tengo a precisare che non si paga biglietto, le visite sono gratuite, si chiede solo un contributo a piacere. È grazie ai contributi raccolti, infatti, che la gente ci sostiene e si fa parte attiva del cambiamento che cerchiamo di portare avanti ogni giorno per restituire alla città un grande tesoro d’arte!
Maria Nocerino