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Intervista a Sergio D'Angelo, presidente del Gruppo di Imprese Sociali Gesco
Il bilancio di previsione 2016/2018 del Comune di Napoli e il deficit di risorse fa presagire un taglio ai servizi già precari dedicati ai più deboli. Sergio D'Angelo, presidente del Gruppo di Imprese Sociali Gesco ed ex assessore alle Politiche Sociali del Comune, riflette sulle proposte amministrative e sulla salute del welfare cittadino.
Sergio D'Angelo, presidente del venticinquenne Gruppo di Imprese Sociali napoletano, sta seguendo con interesse e apprensione il dibattito che si sta tenendo proprio in queste ore in consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione. Sulla sua pagina facebook si pone e pone agli amministratori una serie di questioni fondamentali sul futuro delle parti fondamentali della città: i bambini, le donne, gli anziani.
Scrive D'Angelo: "La manovra che si sta approvando prevede risorse sufficienti per il riassorbimento dei lavoratori e delle lavoratrici di Napoli sociale? Sono state previste risorse adeguate per il mantenimento di tutte le attività di assistenza scolastica ai disabili delle materne e delle superiori? L'assistenza domiciliare ad anziani e disabili è stata rifinanziata? i centri socio educativi per minori disporranno delle risorse minime indispensabili? Gli anziani potranno in caso di necessità essere accolti nelle desuete case di riposo? L'affido familiare che fine farà? La compartecipazione obbligatoria alla spesa socio sanitaria, dalla quale dipendono importanti attività di assistenza per anziani, disabili e sofferenti psichici, è stata prevista in misura adeguata al fabbisogno fin qui rilevato?
Ci sarebbero naturalmente molte altre domande da fare, ma intanto per dare un po' di serenità a tanti napoletani c'è qualcuno in grado di dare queste prime risposte?"
Nell'intervista video che trovate in allegato Sergio D'Angelo elabora alcune riflessioni sulle stesse questioni che ha sollevato, partendo dal chiedersi quali risorse andrebbero investite nel welfare e quali sono i servizi sociali fondamentali che vanno assicurati senza "se" e senza "ma".
"Mi preoccupa- dice D'Angelo nell'intervista-, la difficoltà del Comune di reperire le risorse che prima si pensava di poter trovare attraverso l'abbassamento ulteriore delle fasce di esenzione delle imposte locali e che sarebbero state portate da 15 mila a 10 mila euro comportando paradossalmente che le risorse da trovare per sostenere le famiglie povere fossero prelevati proprio da quelle famiglie. Oggi si confida in un più grande contrasto all'evasione fiscale, ma poiché non si è riusciti a raggiunger e questo obiettivo in passato, non c'è motivo di credere che la lotta all'evasione possa essere più efficace oggi. Avremmo bisogno di potenziare e rendere stabili molti servizi assistenziali fondamentali, che sono stati ampliamente sperimentati, ma che nonostante ciò continuano ad essere precari.
Servizi come il contrasto alla violenza contro le donne, di accoglienza dei minori abbandonati, di assistenza ad anziani e disabili non dovrebbero essere sospesi neanche per un giorno".
Alessandra del Giudice