Un Bacio

Ivan Cotroneo contro omofobia e bullismo 

ivan cotroneoUn bacio, il nuovo film di Ivan Cotroneo che affronta bullismo e omofobia sta girando l'Italia insieme all'autore che ama incontrare i ragazzi e ascoltare il loro punto di vista. Questa mattina a Napoli Cotroneo ha partecipato alla proiezione del film al Metropolitan dedicata ai ragazzi liceali.

Quali sono le impressioni dei ragazzi che hanno visto Un bacio? E le sue?

Sono molto contento, i ragazzi erano molto preparati al film e molti avevano letto il libro. Il fatto che con me in sala ci fossero due dei protagonisti, loro coetanei, aiuta gli adolescenti a parlare e a porre domande su due temi, omofobia e bullismo, che sentono vicini.

Dopo la Kryptonite nella borsa, torna a parlare di diversità con lo sguardo dei più piccoli. 

La Kryptonite nella borsa è un film e prima un libro autobiografico che racconta alcuni personaggi che ricordano la mia infanzia, ma caratterizzato anche da suggestioni letterarie, ecco lo sguardo bambino.
Con Un bacio ho avvertito l'urgenza di raccontare l'adolescenza e tutte le pressioni a cui sono sottoposti i ragazzi. Oggi la società è molto più violenta di prima nell'imporre certi schemi e di modi di essere, con più facilità stabilisce "questo è giusto" e "questo è sbagliato". Il meccanismo alla base del bullismo e della creazione di etichette. Per ragazzi adolescenti con una personalità in via di definizione è ancora più insostenibile essere sottoposti a tali pressioni. Ho partecipato a tanti incontri nelle scuole contro bullismo e discriminazione e mi rendo conto che è faticoso far comprendere ai ragazzi che il denaro o l'aspetto fisico non contano quando c'è una società in cui l'apparenza è un valore e la non conformità un disvalore.

Sembra un paradosso, in una società caratterizzata dal web e dalla libertà estrema di espressione, aumenta il pregiudizio? 

La Rete è uno strumento potentissimo, da un lato ti da accesso alla conoscenza e ti consente di soddisfare ogni curiosità e apprezzare mondi differenti dai tuoi, ma è anche uno strumento molto pericoloso. In una società che accresce la paura del diverso, l'utilizzo dei social può essere un'arma. Nel film c'è il riferimento ad un fatto di cronaca realmente accaduto: quello di un ragazzino che portava dei pantaloni rosa e si è ritrovato deriso su una pagina facebook. Questo accade anche a Lorenzo, il protagonista gay di Un bacio che però dichiara che non la darà mai vinta ai necrologi di tanti ragazzini suicidi nel mondo perché vittime di discriminazione.

Proprio in questi giorni Arcigay ha pubblicato il rapporto annuale sull'omotransofobia. Nell'ultimo triennio 2012-2015, c'è un elevato incremento di casi di omotransfobia al Sud (dove si passa dalle 16 vittime segnalate nel 2013, alle 22 nel 2014 e alle 35 del 2015) e in particolare a Napoli. Cosa ne pensa? 

Spero che l'aumento delle denunce indichi l'aumento della consapevolezza e non dei casi. Spesso ci si sente inadeguati quando si subisce una violenza non rendendosi invece conto che il cyberbullismo o l'insulto ripetuto sono reati ed è importante che vengano denunciati.

Almeno finalmente c'è una legge sulle Unioni Civili… 

Nel 2010 ho scritto un libro in cui parlavo di omosessualità e sottolineavo che non c'era ancora una legge con l'aggravante omofobica nelle violenze contro le persone. A distanza di 6 anni siamo l'unico paese in Europa in cui non c'è ancora questa legge. Quella sulle Unioni Civili è una conquista, ma va intesa come punto di partenza per costruire altre regolamentazioni, soprattutto per le adozioni.

Ha scritto ben due serie televisive sul tema dell'Amore. In una società dove il numero dei divorzi sta superando quello dei matrimoni è possibile credere ancora nell'Amore? 

Mentre Tutti pazzi per amore è arrivata alla terza serie, ma la quarta non si farà, partirà la seconda serie di E' arrivata la felicità. In entrambe l'amore è fondamentale, una forza creativa potentissima. Se ci abituassimo a includere nella società tutte le forme di amore possibile riconoscendo a tutti il diritto alla propria felicità tutelata dalla legge se ne avvantaggerebbero tutti.

Cosa fa oggi la "Buona" Scuola per combattere bullismo e omofobia? 

La Scuola è affidata alla buona volontà e al grande coraggio degli insegnanti. Ma essere insegnante quando ero io alunno era un vanto, in una società in cui si mette al primo posto il denaro e il successo la professione è svilita sia da un punto di vista sociale che di impiego. E' assurdo considerando che insegnanti hanno nelle loro mani il futuro dei ragazzi, ma spesso non hanno sufficienti strumenti istituzionali e fondi per fare il loro lavoro.
Nonostante le difficoltà ci sono tantissimi professori straordinari. Ovviamente quando vado a scuola ho una visione parziale perché ad invitarmi sono proprio gli insegnanti che non hanno paura di confrontarsi con le questioni dei ragazzi, mentre probabilmente l'altra parte che non mi invita e non si preoccupa di trattare certi temi, usa il presunto benessere dei bambini per giustificare un atteggiamento poco incline all'inclusione e all'ascolto delle diversità.

C'è qualche tema sociale che non ha ancora affrontato e le interesserebbe trattare? 

Molto spesso mettere al centro di una storia persone che non vengono rappresentate nella società come omosessuali o donne significa dar loro legittimità. Credo che tutte le lotte alla discriminazione siano accomunate dal fatto che si combatte anche per tutti gli altri, perché i diritti non vengano negati a nessuno. Viviamo in una società sessista, xenofoba e che dà troppo poco peso alla cultura. Più che affrontare altri temi sociali, mi interrogo sulla modalità di trattarli.
In Un bacio sono stato molto felice di coinvolgere ragazzi senza esperienza scelti tra oltre 1500 giovani. L'Italia non è un paese per giovani poiché li scoraggia e li avvilisce: quando un ragazzo si presenta ad un colloquio gli viene chiesto il curriculum dei lavori precedenti, il suo carico di potenzialità, studio, entusiasmo e talento viene mortificato da un sistema in cui nessuno si prende la responsabilità di far esordire.

Nella fiction Mamma imperfetta e in Chiedi a papà mette in primo piano i genitori. Cosa significa essere genitori in una società così complessa?

Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, io non sono genitore, ma sono molto affascinato dal rapporto tra genitori e figli e osservo molto i miei amici con figli.
Se quando io ero piccolo facevo di tutto per farmi dire "bravo" dai miei genitori, i genitori di oggi fanno di tutto per farsi dire "bravo" dai figli. C'è stato un ribaltamento di ruoli. In Chiedi a papà ho voluto rovesciare il luogo comune secondo cui ci sono mansioni maschili e mansioni femminili.
In Un bacio , se i protagonisti del film sono tre ragazzi inquieti ho messo in scena delle famiglie attente, ma non assenti, perché secondo me è un pregiudizio che i drammi accadano alle famiglie degli "altri". Si può essere famiglie serene, ma per la vergogna di raccontarsi come avviene a Lorenzo o la presunzione di saperne di più dei genitori come per Blu, ci si trova con figli in difficoltà. Là dove viene a mancare il dialogo e il confronto le cose iniziano ad andare male.

Sta già pensando ad un prossimo progetto? 

Per il prossimo mese continuerò ad accompagnare Un bacio e a confrontarmi con il pubblico. Così come per la Kryptonite, lo scambio con gli altri mi indirizza al lavoro successivo. In questo caso ho la sensazione che il discorso sugli adolescenti non sia esaurito, c'è una tale carica e forza nei giovani che mi piacerebbe fare un altro racconto scegliendo ragazzi come protagonisti.

Alessandra del Giudice