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venerdì 19 Aprile 2024




"Il meglio deve ancora venire"

Valdimir Luxuria: le questioni lgbt sullo schermo di O Movies

vladimir luxuriaIronica, sensibile e intelligente, Vladimir Luxuria, attrice, scrittrice, ex deputata e conduttrice tv ha seguito fin dai primi passi O-Movies di cui è madrina. Il Festival di Cinema Internazionale Omosessuale Transgender Questioning organizzato a Napoli da Carlo Cremona, per la VIII edizione è dedicato allo svariato modo di essere famiglia umana.

Video: Vladimir Luxuria a O-movies


Luxuria, instancabile ottimista, crede che prima o poi l'Italia, rimasta al palo sulla questione dei diritti, cavalcherà il vento del progresso.

Qual è il valore di O-Movies?

Ho creduto in questo festival fin dall'inizio, credo nell'entusiasmo militante, credo in chi con pochi mezzi riesce a costruire una grande ricchezza, in chi vuole cambiare mondo, documentare emozionando, far conoscere la realtà che viviamo attraverso il microcosmo intenso dei cortometraggi. O movies, rassegna made in Naples dedicata al corto, è un festival che si svolge nel cuore della città, aperto a tutti i modi di essere famiglia. Racconta il mondo, riesce a far conoscere le vite, le esperienze e i sentimenti delle persone contribuendo alla promozione della cultura dell'accoglienza. Dice che si può vivere insieme grazie alle nostre differenze e non "nonostante" le differenze, perché un mondo di uguali è un mondo noiosissimo. Siamo belli nella nostra specificità, ognuno di noi vale e nessuno ha diritto di puntare il dito sugli altri, in base presunte superiorità.

Crede che il cinema, piuttosto che la tv, sia oggi più attento ai temi lgbt? In che modo vengono trattati?

Per fortuna ci sono sempre più lungometraggi che si possono vedere al cinema su temi lgbt, altri li vedi solo nelle rassegne e grazie ad O-movies ho visto corti che non avrei visto altrove, dunque si tratta di un tema ancora di nicchia.
Rispetto alla tv già è un passo in avanti chiedersi come si affrontano certi temi, prima non si affrontavano proprio. Sono una che guarda la sostanza e non la forma e in questo senso sono positiva sul fatto che la tv aiuti a superare i pregiudizi. Penso alla partecipazione di Rebecca al Grande Fratello, a come la sua storia sia stata trattata con sensibilità da Alessia Marcuzzi ed al valore della testimonianza del padre, così come mi piace come Pif affronta le tematiche lgbt in Boats o ancora mi è piaciuto il documentario sui transgender trasmesso da Real Time. In America c'è un dibattito culturale sulla questione se una donna possa interpretare una trans nel cinema, significa che c'è fermento. Certo ci sono anche trasmissioni spazzatura che trattano la transessualità in modo morboso accostandola alla prostituzione e alla droga, come è accaduto nel periodo "Marrazzo", ma, le cose stanno migliorando.

Spesso nel passato i pregiudizi della società nei confronti di persone con orientamento sessuale "diverso" impedivano la loro realizzazione. In particolare le persone trans venivano cacciate dalle famiglie e si trovavano in strada. E' ancora così?

Basta vedere gli sguardi delle donne per strada e di molte transessuali fra di esse per capire che sono costrette a quella condizione, che vivono come violenza il rapporto per pagarsi da vivere.
Se la prostituzione è una libera scelta non c'è giudizio che tenga, ma nella maggior parte dei casi, non è così. Dovrebbe esserci il diritto di fare un lavoro qualsiasi, da quello più umile a quello manageriale asseconda delle proprie competenze e non in base alla loro sessualità. Qualche passo aventi si sta facendo, tante persone del mondo lgbt fanno professioni a cui prima sembrava impossibile accedere, sono insegnanti, medici, bancari, ma ancora oggi ci sono pregiudizi. Bisognerebbe fare una rivoluzione culturale e l'arte ha questo compito.

Sul suo sito www.vladimirluxuria.it c'è il motto "E' tutto oro quel che luccica se abbiamo il cuore di un bambino". Crede che sia possibile conservare la spontaneità e l'entusiasmo di un bambino in un mondo che si trincera dietro i propri muri ed è in lotta contro il "diverso"?

Quando ti fanno una cosa brutta hai una ferita e stai male, ma il rischio peggiore è essere contagiati dal veleno altrui, diventando cattivi più degli altri, scontare l'ingiustizia subita prendendosela con il debole di turno. Mi sembra che stiano impazzendo tutti. Chi dice "non li facciamo entrare" chi pensa a "campi di internamento" chi minaccia il nucleare. Le vittime del terrorismo sono i parenti e gli amici, ma anche tutte le persone che diventano cattive e diffidenti, che chiudono le porte di casa e del cuore ai bisognosi. Penso ai 700 bambini inghiottiti dalle acque dello stesso mare greco dove andiamo in vacanza, bambini portati dai genitori per salvarli dalla guerra. Bisogna essere attenti e vigili, ma non dobbiamo perdere di vista sensibilità e altruismo.

Se la sua vita fosse un film come si chiamerebbe?  

Si chiamerebbe: "Il meglio deve ancora venire". Voglio continuare a coltivare ottimismo ed  entusiasmo e credere nella bontà umana in un periodo in cui vieni tentato a pensare che la violenza, l'egoismo, l'integralismo, il razzismo abbiano la meglio.

Rispetto alle questioni lgbt, dai tempi in cui lei è stata la prima transgender ad essere eletta in un parlamento europeo, l'Italia sembra essersi arrestata rispetto alle questioni lgbt…  

Vorrei sentire una reazione rispetto ai diritti civili. Invece tutto tace. Sembra che l'alleanza del Pd con Alfano, sia stata l'altare su cui sacrificare la questione dei diritti civili. Man mano che si rimanda si svuota di contenuto la proposta di legge sulle unioni civili.
Direi ai parlamentari:  "Fatevi sentire se ci siete!" La politica è poco coraggiosa e la reazione della società civile tiepida.
A Foggia da bambina andavo a mare con mio zio e tantissimi cugini e cugine nella Giulietta mezza rotta e lentissima, ricolma di cose. Sembrava un trasloco e tutte le altre auto ci superavano. ma alla fine arrivavamo a mare. Così è per l'Italia: il Brasile, la Croazia, Città del Messico, tutti ci superano. Ma si può rallentare, non si può fermare con una mano il vento del progresso.
Prima o poi arriveremo al mare. Vuol dire che ci gusteremo di più il finale.

Alessandra del Giudice

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