Il Centro Antiviolenza Aurora invia un appello a Conte per la tutela dei minori

Rosa Di MatteoRosa Di Matteo, presidente di Arcidonna Napoli e responsabile del Centro Antiviolenza Aurora, è portavoce di una lettera inoltrata all’Onorevole Veronica Giannone, Segretario della Commissione Bicamerale per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per sollecitare provvedimenti più chiari riguardo la tutela di minori figli di genitori separati, in particolare per motivi di violenza, e dei bambini e ragazzi ospiti di strutture di accoglienza.

“A fronte di una calo verticale delle chiamate di routine delle donne vittime di violenza, perché si trovano forzosamente insieme al compagno, c’è stata un’impennata delle chiamate di madri separate perché vittime di violenza che chiedono come si devono regolare per il diritto di visita dei figli da parte del padre. In tantissime ci hanno chiamato per chiederci se nonostante il fermo e l’ordine di stare a casa erano costrette a consegnare i figli al padre. Secondo una nota del Presidente del Consiglio del 10 marzo la questione è rimandata a quanto deciso nelle sentenze di separazione e divorzio dalla legge 54 per l’affido condiviso, che però si scontra con la tutela della salute del minore in questo particolare frangente e che richiederebbe provvedimenti specifici”, spiega Rosa Di Matteo, responsabile del Centro Antiviolenza Aurora che da oltre vent’anni lavora nell’ambito della lotta alla violenza e del supporto alle donne, ex CAV del Comune di Napoli che attualmente si sostiene con un fondo del Banco di Napoli. Il centro che stava per trasferirsi a via Genova, è temporaneamente ospite a via San Giovanni Maggiore Pignatelli presso la Casa delle Donne, ed opera in modo telematico offrendo ascolto, consulenze e sostegno grazie allo staff formato da 4 psicologhe, 4 avvocate, 3 operatrici d’accoglienza, un’orientatrice al lavoro e un’animatrice.

“Il bambino più esposto in questa situazione emergenziale – continua Rosa -  è il figlio di una separazione per violenza perché l’ex marito violento, sapendo che siamo in un momento di isolamento è come se ci sentisse in una zona franca e può diventare il trampolino di lancio per continuare a vessare la ex compagna. Ad esempio abbiamo seguito il caso gravissimo di una bambina di 8 anni che si è barricata in casa e aveva paura di uscire mentre il papà le diceva di andare fuori con lui. La madre ha chiamato i carabinieri che sono riusciti a mediare la situazione, ma il vicinato è insorto perché ha ritenuto che la bambina che usciva e cambiava zona fosse un veicolo di contagio e il padre non ha potuto prendere la figlia. Altra situazione drammatica è quella delle case famiglia dove sono interrotte le visite e i bambini sono isolati dai genitori per cui bisognerebbe fare in modo almeno che ci fossero incontri virtuali, là dove non si possano formulare ipotesi diverse”.

Leggi la lettera inviata al Presidente del Consiglio Conte

Per quanto riguarda le donne vittime di violenza, come sottolina la Presidente di Arcidonna, questo momento è particolarmente difficile perché sono costrette a restare in casa con mariti e compagni violenti. Nonostante i CAV continuino ad essere attivi telematicamente, molte donne non sono al corrente di questa possibilità e credono che tutti i servizi siano fermi. “Esistono i servizi da remoto – ribadisce Di Matteo -qualora ci fosse una chiamata grave e urgente ci attrezzeremmo per raggiungere la donna con mascherine, guanti e prendendo le giuste precauzioni, oltre a mobilitare le forze dell’ordine. La rete esiste, questo tema deve arrivare alle donne”.

Per dare un ulteriore punto di riferimento facile in questo momento di emergenza, c’è sempre il NUMERO VERDE del Telefono Rosa: 1522 che corrisponde ad una app con la quale le donne possono chattare con un’operatrice se hanno paura di parlare a telefono.

AdG