Fondi per i comuni, risorse non adeguate ad affrontare l'emergenza sociale

sergio d angeloDi Sergio D’Angelo

Sabato 28 marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha anticipato le misure contenute nel nuovo DPCM, in attesa di essere firmato.

I principali provvedimenti sono due: un Fondo di 400 milioni per sostenere le famiglie nelle loro prime necessità alimentari (buoni spesa) e un’anticipazione di 4,3 agli Enti Locali dal Fondo di solidarietà dei comuni, che avrebbero ricevuto nel prossimo mese di Maggio. Ora, con più calma, può essere utile soffermarsi un attimo per capire meglio di cosa si tratti. Innanzitutto è bene chiarire cos’è il Fondo di solidarietà dei comuni (dalle cui diverse interpretazioni si sono alimentati molti errori di calcolo sull’effettiva dotazione resa disponibile dal Governo), diciamo subito che: non è il “Fondo per finanziare la solidarietà” e non è nemmeno il “Fondo per le politiche sociali (FSN)”.

È il fondo dei comuni istituito anche con finalità di perequazione, alimentato con una quota del gettito IMU di spettanza dei comuni stessi. Sostituisce il fondo sperimentale di riequilibrio comunale previsto dal D.Lgs. n. 23/2011 di attuazione del federalismo municipale - dall’art. 1 comma 380, della legge di stabilità del 2013 (legge 228/2012)-  in ragione della nuova disciplina dell’imposta municipale propria (IMU), ad esclusione di quella derivante dagli immobili ad uso produttivo, che rimane destinata allo Stato.

Nella legge di bilancio per il 2020, il Fondo iscritto, nella previsione del Ministero dell’Interno, (cap.1365) presenta una dotazione di 6.546,3 milioni per il 2020 e  6.646,3 per il 2021.

Insomma si tratta di risorse già contemplate nei bilanci dei comuni, necessarie a garantire l’ordinario funzionamento degli Enti e per le quali il Governo ha disposto un’anticipazione del 66%.


In conclusione, l’investimento di risorse aggiuntive previste dal Governo ammonta solo a 400 milioni di euro. Se si vuole, dunque, discutere dell’adeguatezza delle risorse appostate, bisogna farlo sapendo che di questo si tratta. Personalmente trovo siano assolutamente inadeguate ad affrontare le emergenze e, devo dire, trovo anche molto singolare che i titoli dei principali quotidiani riferiscano di stanziamenti di circa 5 miliardi. E, sempre personalmente, dubito che la confusione generata possa servire a mitigare le sofferenze e la disperazione di chi, avendo perso tutto, non sa come mettere un piatto a tavola. Non si creda tuttavia che sottovaluti la difficoltà a trovare risorse a sufficienza, né che non sappia che ai più possa apparire insostenibile un maggior costo. È che più semplicemente, ritengo che la difficoltà e la disponibilità oggi a trovare risorse in misura adeguata ci costringerà a pagare un costo sociale ed economico di gran lunga più salato.