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Giovedì 18 Aprile 2024




Un pitbull al San Carlo

“Il vero dramma è quello degli animali in circhi, zoo e canili”, spiega Vincenza Buono dell’OIPA 

OIPA NAPOLINell’attesissima versione de La Tosca del regista Edoardo de Angelis c’è anche un pitbull trattato con il massimo rispetto. Per molti giornali è stato un motivo di polemica, per noi è lo spunto per parlare della difesa dei diritti degli animali e per spezzare una lancia contro la criminalizzazione di determinate razze canine, insieme a Vincenza Buono, referente dell’OIPA (Organizzazione internazionale protezione animali) di Napoli e Provincia.

Una dolcissima pitbull passeggia tranquillamente accanto a Scarpia, uno dei personaggi principali della Tosca, messa in scena dal regista Edoardo De Angelis al San Carlo di Napoli a fine gennaio. Questa presenza quasi onirica che rappresenta il riverbero del potere di Scarpia, ha scatenato nei giorni scorsi diverse polemiche mediatiche sull’uso degli animali in spettacoli teatrali e cinematografici e destato lo sconcerto del teatro lirico che sottolinea quanto ci sia bene altro da dire del capolavoro di Edoardo De Angelis .

“L’OIPA si schiera contro lo sfruttamento e l’uso improprio degli animali, ma ogni caso è specifico e se il cane utilizzato a teatro o nel cinema è addestrato e preparato. L’uso di un pitbull tranquillo nella Tosca è un messaggio positivo visto che a Napoli i pitbull, vengono usati nei combattimenti, è associato all’idea di violenza e aggressività. Deve passare l’idea di non utilizzare più questa povera razza tormentata per le lotte clandestine”, spiega Vincenza Buono, ex guardia zoofila e referente di Napoli e Provincia dell’OIPA, Olus composta da circa 60 volontari tra Napoli e Provincia.

Tosca

Decriminalizziamo le razze, la responsabilità dei cani è dei proprietari  

In seguito ad episodi tragici che hanno visto bambini e adulti sbranati, alcune razze vengono associate di default all’idea di aggressività. “Una razza non è aggressiva per se, ogni cane nasce buono, dipende da come viene educato. Ovviamente un chihuaua cresciuto in modo sbagliato se morde non farà gli stessi danni di un cane più grande e forte. Per questo chi adotta un Pitbull, un dogo, o un rottweiler deve sorvegliarlo maggiormente, così come chi adotta un maremmano non può pretendere di tenerlo sul divano. Penso al caso dei bambini uccisi da un pitbull tenuti in gabbia che si sono avvicinati mentre i cani mangiavano. L’errore è dell’essere umano”. L’OIPA ha creato un patentino per i detentori del cane che viene rilasciato con un corso di due giorni in cui si apprende come crescere un cane nel rispetto delle norme (dalla raccolta delle deiezioni, all’obbligo del microchip, alle situazioni in cui va messa la museruola). In molti paesi il patentino è obbligatorio e lo sarà presto anche in Italia. 

Il vero maltrattamento: i circhi e i cani chiusi nei canili  

L’OIPA è da sempre in prima linea nelle battaglie contro il circo. “Non solo facciamo proteste sotto i circhi- racconta la volontaria-, ma raccogliamo firme per le petizioni e ci occupiamo di informazione nelle scuole sensibilizzando i bambini a non andare al circo. Dietro uno spettacolo ci sono reclusione e torture e gli stessi zoo sono luoghi in cui gli animali vengono ridotti a fenomeni da baraccone. E’ contro natura obbligare gli animali a fare qualcosa che non vogliono. Non è un caso che gli animali fuggano o sbranino qualche addestratore e spesso neanche si viene a sapere”.

Un’altra prigionia contro cui si battono gli “angeli blu” dell’OIPA è quella dei canili lagher mettendo in atto una serie di azioni concrete per trovare casa ai randagi e ai cani abbandonati. “Molti cittadini credono di compiere un’azione buona chiamando i canili se vedono un randagio - spiega Vincenza -,  in realtà un cane che entra in canile molto probabilmente non ne uscirà più ed è come fosse morto. Sono centinaia di animali nei canili napoletani eppure le persone continuano a comprare cani invece di adottarli. Spesso nei canili pubblici non vengono neanche pubblicizzati i cani adottabili. Per questo il nostro impegno è quello di cercare di fare adottare i cani prima che finiscano in canile tenendoli nelle nostre case e cercando loro un padrone. Inoltre facciamo campagne di sterilizzazione e cerchiamo di dare visibilità ai cani rinchiusi in canile. Tutti cani che troviamo per strada provengono da cucciolate di cani padronali. I cosiddetti “selvatici” sono pochi e monitorati. Ancora molti pensano che la sterilizzazione sia contro natura, ma intanto non si prendono cura dei cuccioli che nascono e li abbandonano”.

Cosa fare se assistente a maltrattamenti degli animali  

Se siete venuti a conoscenza o avete visto di un caso di violenza sugli animali o di reclusione forzata la prima cosa da fare è allertare le forze dell’ordine (Carabinieri-112, Polizia di Stato-113, Guardia di Finanza-117, Polizie locali Municipali-Provinciali chiamando il centralino di Comune o Provincia), raccogliete il più possibile prove (comprese foto, video, documenti) per comprovare il maltrattamento e denunciarlo in forma scritta presso una Forza di Polizia, anche in modo anonimo se temete ritorsioni. Gli articoli 321 del Codice di procedura penale e 544 sexies del Codice penale stabiliscono che hai il diritto e il dovere di denunciare.

C’è anche un modulo on line a cui si può denunciare un caso lanciando un SOS, ma a va utilizzato quando non ci sono urgenze dal momento che, essendo i volontari limitati, non sempre è possibile un intervento immediato. https://www.guardiezoofile.info/segnalazione-napoli/

Info e adozioni: napoli@oipa.org Inoltre pagina fb e Instagram: Oipa Napoli e Provincia

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