Disabilità, due ambulatori per abbattere ogni barriera

ambulatorio didsabiliAlle volte prendersi cura della propria salute non è semplice come ci si aspetterebbe, non lo è di certo per chi convive con una disabilità. Ospedali e ambulatori, sembra incredibile ma è così, troppo spesso non sono adeguatamente attrezzati e così la ricerca di qualcosa che per altri è banale può diventare un incubo.

Per questo vale la pena parlare delle realtà nate nell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli dove l’obiettivo è “abbattere le barriere”; non solo quelle architettoniche, ma anche e soprattutto quelle culturali. Gli ambulatori in questione sono quelli di Odontoiatria (fondato da Umberto Esposito e affidato oggi a Paola Salerno) e di Ginecologia (diretto da Claudio Santangelo).

Nulla di straordinario, potrebbe dire qualcuno. Beh, prima di dirlo si provi a pensare cosa significa per un ragazzo affetto da autismo o da sindrome di down (tanto per fare qualche esempio) restare tranquillo e sereno, con la bocca aperta, mentre un odontoiatra cerca di curare una carie (nel migliore dei casi). Allo stesso modo, sempre por capire l’importanza di queste due realtà, si può pensare ad una donna con grave disabilità psichica che deve essere sottoposta ad accertamenti ginecologici. In entrambe le situazioni non basta un medico esperto, serve una vera e propria equipe formata in maniera specifica: medici, anestesisti, infermieri che sanno bene come affrontare e come trattare la disabilità dei pazienti.

«Diamo risposta ad una richiesta di salute - spiega Claudio Santangelo - che spesso ha dei profili estremamente drammatici. Essere disabili, in una società che non ha tempo e neanche risorse, è un problema doppio. Lo è per i pazienti che assistiamo, ma lo è anche per le famiglie». E così, per offrire una risposta vera a problemi molto concreti, nel 2018 è nato l’ambulatorio di Ginecologia per donne con una disabilità. «Un progetto - prosegue Santangelo - che ho intrapreso sulla scorta di quanto fatto in ambito odontoiatrico dal collega Umberto Esposito. Il mio augurio è che sul territorio possano nascere molte altre di queste realtà».

Ma come si accede all’ambulatorio di Ginecologia dedicato alle pazienti con disabilità? L’ambulatorio - che si trova al padiglione E - è aperto l’ultimo venerdì di ogni mese e per una visita ci si può rivolgere al Centro unico di prenotazione (Cupa) o, ancor più semplicemente, si può chiamare il numero 081/7472057 e lasciare che a gestire ogni incombenza burocratica siano le infermiere. Annamaria Formisano, Rosa Giorgio, Carmela Gaglione, Mariagrazia Palumbo e il coordinatore Salvatore Paribello, al pari di Claudio Santangelo e di tutti gli altri medici e anestesisti coinvolti, ci mettono l’anima e il cuore. Hanno ricevuto una formazione ad hoc e sanno cosa significa affrontare una disabilità.

Se questa splendida realtà è un’acquisizione recente, già strutturata da un ventennio è l’attività dell’ambulatorio di Odontoiaria per disabili e pazienti a rischio. Anche in questo caso l’ambulatorio ha tutto ciò che serve, sia in termini di spazi che di professionalità, per accogliere e curare pazienti complessi per i quali sarebbe impossibile sottoporsi a terapie odontoiatriche in semplici studi medici o anche in un ambulatorio ospedaliero non realizzato ad hoc. «Per lo più - spiega - Esposito i nostri pazienti soffrono di ritardi psicomotori, sono autistici o con lesioni cerebrali. Altrettanto spesso c’è un quadro di comorbilità che rende l’intervento più complesso e per il quale c’è sempre bisogno di un’equipe specializzata e multiprofessionale».

Facile comprende che l’incidenza delle patologie odontostomatologiche per questi pazienti è sensibilmente più alta di quanto si verifichi nel resto della popolazione, e questo a causa delle tante difficoltà che pazienti disabili hanno nel fare prevenzione o nel sottoporsi alle più comuni terapie per le malattie della bocca. L’obiettivo è naturalmente quello, dove possibile, di curare i denti e di evitare che la bocca del paziente subisca un trauma. L’equipe del Cardarelli usa una tecnica innovativa, un metodo che si basa sull’ipnosi indotta farmacologicamente. In questo modo è possibile prendersi cura di chi è portatore di handicap psichico, di programmare una terapia conservativa e di occuparcisi anche della prevenzione. E dunque, non meraviglia che l’attività di questo ambulatorio proceda spedita, con più di 3.000 interventi all’attivo.

Nel 2002 l’unità operativa di Odontoiatria è stata totalmente ristrutturata e in quell’occasione è stata anche allestita una sala operatoria hi-tech che ha tutto ciò che serve per rispondere alle esigenze anche dei pazienti con disabilità. L’unità dispone anche di 4 posti letto per interventi in day hospital da realizzare nei casi più complessi. Anche in questo caso per accedere al percorso ed essere presi in carico basta rivolgersi al Cupa, l’ambulatorio funziona il martedì il giovedì e il sabato e per i pazienti disabili è prevista una lista d’attesa dedicata.

Ormai da qualche tempo Esposito ha affidato l’ambulatorio a Paola Salerno, sebbene si possa parlare a lungo dell’importanza dell’attività svolta, forse il modo migliore per trasmettere il messaggio è usare le parole di una mamma: «Ho due figli affetti da Xfragile che sono assistiti in questo reparto da molti anni. Non ho parole... mi sento rassicurata, a casa, sono di una eccellente professionalità. La dottoressa Paola Salerno è un angelo, attenta, preparata, umile, professionale, risolve ogni problema. L’anestesista è un santo, pazienza, pratica, bravissimo. Coinvolge i ragazzi in modo indescrivibile. Lascia che un genitore o chi è tutore in sala operatoria finché il paziente non si addormenta. Io sono stata con i miei ragazzi mano nella mano con quando si sono addormentati». Speriamo veramente che realtà come queste non siano più l'eccezione, bensì la regola.

Raffaele Nespoli