>
APPELLO PROMOSSO DA LESS ONLUS E GESCO
Il primo giorno la fatica è enorme. La città di Napoli è una terra di contraddizioni e di conflitti annodati tra loro in una fitta matassa. Il carico delle cose è grande e ti spaventa. Gli ultimi sono sempre più ultimi e da noi questo viene confuso con il destino.
Chi lavora sui territori è affranto e piegato. Abbiamo attraversato un deserto lungo 18 mesi di odio, di ferite tenute accuratamente aperte, di problemi irrisolti nascosti dietro propagande retrive. Abbiamo vissuto sulla nostra pelle la grande propaganda sulla questione Vasto. Una montagna di propaganda che ha caricato sul conto del razzismo problemi generati dalla povertà e dalla camorra. Questione Vasto affidata alla repressione e all’ordine pubblico. Questione Vasto lasciata lì irrisolta.
Abbiamo attraversato un deserto di odio fatto di piccoli granelli di burocrazia in grado di negare 1000 volte i diritti. Un’attesa lunghissima con in corpo la paura di ingiustizie più grandi. Di cose che potrebbero cambiare ancora in peggio, di altre cose ancora che potrebbero essere perdute.
La città di Napoli nell’ultimo anno si è però distinta. Ha scelto di restare umana. Si è dichiarata porto aperto, città aperta, comunità accogliente. Ha vissuto conflitti e contraddizioni per questo. Ha lanciato segnali, inscenato proteste e ha battezzato flotte. Ha presentato progetti e ha riannodato assieme i fili di una comunità dispersa. Un cammino fatto di piccoli tasselli, che giorno dopo giorno hanno costruito un piccolo ponte dove passare. Un ponte di esperienze associative, di persone, di storie raccontate in modo diverso perché vissute in modo diverso. Un cammino fatto di iniziative, presenze, progetti, risorse sperate e conquistate per migliorare lo spazio di convivenza e le singole vite che in questo spazio sono coinvolte.
Una fatica enorme. Quanta ancora da fare su gambe che sono diventate più forti e che camminano assieme perché hanno la speranza di arrivare più lontano.
In questi ultimi giorni il vento di cambiamento che sembrava spirare in meglio è diventato la rappresentazione drammatica di un ricatto sul futuro della città. Il cambiamento nell’Amministrazione che doveva segnare un cambio di passo nella gestione delle criticità e delle mancanze della città si è trasformato in uno scontro di opportunismi basato su veti e vecchie logiche di potere. L’uscita dalla crisi sembra restare a metà strada tra un regolamento di conti e uno scambio di ostaggi.
Restiamo Umani Ancora.
Le caselle istituzionali non sono spazi auto consistenti; funzionano se hanno un volto, una prospettiva e sanno costruire pazientemente per un giusto tempo di azione. Gli interessi di gruppo, di bottega, di parte che spingono continuamente la roulette della politica cittadina, sacrificando ai giochi di potere la realizzazione delle cose e il conseguimento dei risultati, scavano un solco incolmabile con i cittadini.
SOSTENIAMO TUTTI IL LAVORO DI LAURA MARMORALE (per adesione emal a: giovannisalzano@gescosociale.it)
Napoli, 7 novembre 2019
Firmatari
Adele Del Guercio Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Arci Mediterraneo
Associazione Artur
Associazione Eventi sociali
Associazione interculturale Grammelot
Associazione Bellarus
Associazione Chi rom e…chi no
Associazione dei Rifugiati di Napoli
Associazione dei Senegalesi di Napoli
Associazione I Ken
Associazione Interpreti/traduttori/mediatori
Associazione N:E.A.
Associazione PAN
Casba Società Cooperativa Sociale
Centro di elaborazione culturale MOMI
Chiesa Evangelica
CIDIS onlus
Comunità burkinabé di Napoli
Comunità cubana di Napoli
Comunità Somala in Italia
Cooperativa EDI onlus
Cooperativa Tobilì
Dafne Cooperativa Sociale
Demetra Cooperativa sociale
Dorothea Mueller Pastora Valdese
GESCO
Ivo Poggiani Presidente III Municipalità
La Kumpania Impresa Sociale
LESS Società Cooperativa Sociale
LTM Gruppo Laici Terzo Mondo
Open Arms
Partenhope Cooperativa Sociale
Pianoterra onlus
Prodos
Ristorante Chikù
Songtaba Adesib
Traparentesi onlus
Uniso onlus
Marialuisa Firpo #primalepersone
Ida Palisi, direttore Napoli Città Solidale
Maurizio de Giovanni
Associazione Jonatahan
Valentina de Giovanni AMi Napoli
Dino Falconio
Sergio D'Angelo
Peppe Pennacchio
Giacomo Smarrazzo
Paola Improta
Teresa Attademo
Antonio Gagiulo
Afronapoli United
Enzo Vanacore, cooperativa L'uomo e il legno
Luigi Tarallo, cooperativa Terra e Libertà
Claudia Saioni
Rosario Brosca
Associazione Farsi Strada
Cooperativa Controvento
Cooperativa Agorà
Cooperativa Accaparlante
Cooperativa Era
Associaizone Via Nova
Ciro Guida, consiglere della terza municipalità
Coop. Mafalda
Associazione Napoli Bene Comune
Insurgencia
Fondazione San Gennaro
Pasquale De Laurentis Libero Pensiero e speaker Onda Web Radio
Giovanni Attademo Sociologo e studioso di politiche sociali
Eduardo Sorvillo Coop Dedalus
Carissima Laura, Abbiamo scelto di scriverti una lettera perche' e' un modo diretto di dire innanzitutto a te quello che pensiamo e anche per stare un po' fuori da dinamiche che non ci appartengono: siamo abituati ad andare alla sostanza e in questa storia per noi quello che più conta sono le persone, le loro scelte, il loro modo di essere. E tu, Laura, sei prima di tutto una di noi. Sei parte, per tua scelta, fin dall'inizio, di quel grande e variegato equipaggio di terra di Mediterranea Saving Humans, una azione non governativa collettiva, che trova la sua ragione di esistenza in una pratica, il soccorso in mare, che ha a che fare con la difesa concreta dei diritti umani nel tempo nel quale essi sono sottoposti ad un attacco costante e orribilmente concreto su scala globale. Sei salita a bordo da subito: perché da sempre hai nella pratica, anche dall'amministrazione di una città, la tua bussola. In questo disgraziato paese e' diventato complicato districarsi tra le parole profuse dall'alto e dal basso . Hanno perso di senso, hanno cambiato il significato originario, sono annegate in un mare di bugie. Ritrovare il senso a partire da azioni concrete ci sembra l'unica strada. Significa voler affrontare, ovunque ci si trovi, in mezzo al mare o impegnandosi nel governo di una città, la realtà per quello che e' , per cambiarla in quello che dovrebbe essere. E' in questa transizione , tra quello che e' e quello che vogliamo che sia, che ci si incontra tra diversi. E' compiendo questo cammino, che e' un conflitto profondo anche con se' stessi, che si impara di nuovo ad usare la parola, ridandole senso. Così ci siamo incontrati. Per questo ti consideriamo fino in fondo una di noi. Perché non sei abituata a stare ferma, ad aspettare che tutto vada a posto. E dunque come membro dell'equipaggio di terra di Mediterranea, non ti mancheranno, a prescindere da come finirà questa storia, cose da fare, utili e importanti per tutti anche in futuro. Intanto tutti e tutte noi ti mandiamo un abbraccio. C'e' bisogno di persone come te per affrontare il mare aperto di questo tempo. Siamo fortunati ad averti al nostro fianco.
Mediterranea Saving Humans