Dossier statistico Immigrazione 2019: nessuna invasione, immigrazione stanziale

migrationI dati reali smentiscono la retorica allarmistica della invasione degli immigrati restituendo una realtà molto diversa: l’immigrazione è un fenomeno strutturale e sostanziale, che non registra una particolare crescita nel nostro Paese. Viene fuori dal Dossier Statistico Immigrazione 2019 del Centro Studi e Ricerche Idos curato con il Centro Studi Confronti, presentato oggi in contemporanea in tutte le città italiane (a Napoli presso l’aula Spinelli di Scienze Politiche della università Federico II). I residenti stranieri in Italia sono circa 5 milioni e mezzo: si tratta soprattutto di immigrati regolari, arrivati qui principalmente per motivi di lavoro o familiari; la principale nazionalità è rumena.

I minori stranieri rappresentano il 10% della popolazione di studenti presenti nelle nostre scuole, più della metà sono nati in Italia. È vero che l’Italia è sempre più anziana per denatalità ma tende a diminuire anche tra gli stranieri la natalità, vista la tendenza delle donne straniere ad uniformarsi ai comportamenti fecondatovi delle donne italiane. Anche se il lavoro resta il principale motivo per cui ci si trasferisce, una normativa sempre più stringente ha di fatto creato un blocco di nuovi ingressi. Dai dati emerge che i permessi di soggiorno sono rilasciati per circa il 47% per motivi politici (la maggior parte), segue il 43% per motivi familiari, oltre il 9% per lavoro. 

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La Campania segue le tendenze nazionali

La Campania sembra uniformarsi quasi in tutto alle tendenze nazionali, se non per una crescita del numero degli immigrati leggermente più alta della media nazionale (circa 3%): qui quella ucraina è la prima nazionalità di provenienza, la seconda è la rumena. In regione vivono circa 265mila migranti, anche in questo caso si tratta di residenti stabili, giunti qui per condurre una vita normale, per motivi di lavoro o ricongiungimenti familiari. A spiegarlo è Rosa Gatti, Responsabile Idos Campania: “Conoscere questi dati è fondamentale per sensibilizzare anche l’opinione pubblica, non solo la politica, su come stanno le andando le cose realmente”.

Le fa eco Elena De Filippo, docente di Sociologia delle migrazioni del Dipartimento di Scienze sociali della Federico II: “Il quadro complessivo è quello di un fenomeno stanziale, 5milioni circa di stranieri, che molto spesso si trovano ai margini, vivono nascosti, in condizioni di forte fragilità e alla conquista di diritti e partecipazione, visto che si trovano da molti decenni nel nostro Paese. Poi ci sono quelli che rivendicano accoglienza. La Campania rispecchia questo doppio binario”.

Laura Marmorale, assessore ai Diritti di cittadinanza del Comune di Napoli, sottolinea: “Avere dei dati reali ci offre un quadro di insieme e una percezione diversa da quella che ci arriva dalle false notizie, le cosiddette fake news, come quella dell'invasione di stranieri, il furto agli italiani dei diritti, del lavoro e dei servizi sociali. Inoltre, conoscere i dati significa poter intervenire con politiche di gestione dei flussi migratori e di welfare ben orientate”.

La salute dei migranti a rischio

Gli immigrati hanno problemi di salute dopo la permanenza in Italia perché le condizioni di vita e di lavoro di chi risiede qui sono logoranti. Si chiama “effetto migrante esausto”. A spiegarlo è Mara Tognetti, docente di Sociologia del Dipartimento di Scienze politiche della Federico II: “Aumentano le malattie cardiovascolari, i tumori, i traumatismi, che si aggiungono alla costante degli incidenti sul lavoro. Anche il disagio psichico è molto diffuso soprattutto tra le badanti, cioè quelle persone che si prendono cura dei nostri cari, spesso anziani, e che hanno un sovraccarico emotivo molto forte, oltre ad accedere molto difficilmente agli screening per la prevenzione di malattie tumorali. Molto significativo è anche il dato sulla violenza sessuale: oltre il 40% di donne immigrate subisce violenza qui in Italia ma, a differenza delle donne italiane, quelle straniere denunciano di più”.

Maria Nocerino