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Sabato 20 Aprile 2024




Lido Mappatella: il mare non bagna Napoli

mappatella beachNel 1953 Annamaria Ortese pubblica il suo capolavoro letterario: il mare non bagna Napoli, e titolo non poteva meglio raccontare la città. Il Lido Mappatella è praticamente l’unico accesso(pubblico) alla spiaggia del quale gode Napoli: una piccola lingua di sabbia che si estende in semicerchio, come un’arena, ai piedi della rotonda Diaz, frequentata assiduamente da napoletani ma ormai anche da stranieri (e qualche turista coraggioso e stranito).

La spiaggetta, conosciuta anche come Mappatella Beach, è l’unico testimone di quello che era il rapporto dei napoletani al mare.  C’è stato un tempo dove il mare bagnava Napoli, dove la città aveva un accesso diretto all’acqua e tra pesca e folklore e vita quotidiana quest’ultimo occupava uno spazio importantissimo nella vita dei cittadini, si pensi alle processioni di Santa Lucia per esempio. Un tempo la spiaggia accompagnava tutto il litorale, fino al porto in una enorme e meravigliosa distesa di sabbia vulcanica, disponibile e gratuita per ogni napoletano.

Ma, con l’avvicinarsi del XX° secolo e delle idee di modernità che si aggiravano in tutta Europa, un modello diverso di città ha incominciato ad andare per la maggiore, ispirato alla bellissima Parigi (che però non ha il mare). E, quest’ondata di modernità arrivarono le colmate, che prolungarono la terraferma dalla precedente linea frangiflutti - al Chiatamone - verso la perpendicolare di Castel dell'Ovo. A conclusione dei lavori, sulla colmata venne realizzato il nuovo Borgo Santa Lucia e via Partenope (quella che oggi noi chiamiamo il lungomare).

Ma le spiagge? Troppo cari per molti napoletani i lidi di Posillipo dove il mare cristallino ogni giorno riflette il sole come in uno specchio turchese, senza parlare delle discese a mare private, meraviglie naturali accessibili solo all’occhio. Ma lido Mappatella no, è da sempre il segreto delle vacanze low cost e della tintarella senza spostarsi (troppo) da casa. L’unico problema? Benché l’acqua sia classificata di qualità “Eccellente” secondo l’ARPAC, il lido nei suoi giorni migliori è sporco, nei giorni di maggiore affluenza diventa più simile ad una discarica che altro. Ciclicamente l’Arpac ha anche segnalato minacce batteriologiche, come l’anno scorso quando a cavallo tra aprile e maggio i rilevamenti di materia fecale (rappresentati dal batterio escherichia coli) raggiungevano la concentrazione di 1445 su 100 millilitri di acqua, poco meno di tre volte oltre il limite di legge. I tecnici del sevizio fognature del Comune hanno appurato che si era verificato un guasto alla stazione di sollevamento dei liquami, in Villa Comunale, alle spalle della spiaggetta. Un incidente risolvibile e risolto insomma.  Ma allerte o meno i napoletani hanno da sempre trovato in questi fazzoletti di spiaggia il ristoro necessario durante i giorni di caldo o una divertentissima alternativa agli ultimi interminabili giorni di scuola (oltre il lido mappatella, all’altezza di Piazza Vittoria c’è un approdo di barche con una piccolissima spiaggia). 

mappatella beach 1

Quando si pensa a Mappatella Beach, d’istinto si può pensare che quest’appellativo sia un nomignolo divertente coniato dalle giovani generazioni ma no, questo nome ha una storia molto antica, che sfocia nell’immediato dopoguerra. I militari americani a Napoli erano alla disperata ricerca di posti per farsi il bagno, gli scugnizzi per qualche spicciolo li portavano nella spiaggetta. La parola Mappatella, invece deriva da Mappa cioè il fazzoletto con il quale si avvolgevano le vivande (o anche solo gli oggetti personali) con l’intento di portarseli dietro per una giornata di mare (in napoletano abbiamo anche il termine “mappina” con il quale si definisce uno strofinaccio). I napoletani, da sempre conosciuti per l’autoironia e la capacità a ridere di tutto anche della miseria, hanno denominato la spiaggetta Mappatella, proprio perché tutte le persone che la frequentavano si portavano la Mappatella, cioè il pranzo. Ancora oggi è grande tradizione quella di portarsi tavoli, sedie di plastica ed ombrelloni ed allestire piccoli accampamenti multifamiliari. Alcuni esponenti della comunità sudamericana, da anni frequentatori del litorale e delle spiaggette, allestiscono ogni domenica mini braciate di carne, della quale si può sentire l’invitante odorino passeggiando per Via Partenope.

Il Sindaco De Magistris, per tentare di limitare la presenza di plastica ha emanato la delibera Plastic Free, Il Comune impone di non utilizzare, non vendere, non commerciare stoviglie di plastica, cannucce ed ogni altro manufatto monouso fatto di plastica non biodegradabile e non compostabile. Il divieto si rivolge sia ai commercianti ma anche ai cittadini ed i turisti. Sono inclusi nel divieto anche i catering esterni, lidi e circoli nautici. Le multe saranno salate per chi non rispetta l’ordinanza, fino a 500 euro per i trasgressori.

Un mondo destinato a morire

Il lido Mappatella rischia di diventare una ferita aperta di contaminazione, quando non sono gli sversamenti di liquami sono i bagnanti, quando non si tratta dei commercianti à la sauvette che lasciano buste ed altri rifiuti in spiaggia o sul lungomare è la svogliatezza di chi non vuole cercare un cestino per le proprie cartacce. Al calare della sera infatti stormi di aggressivissimi gabbiani, accompagnati dai piccioni, camminano guardinghi tra le persone, beccando nella sabbia e cacciando rifiuti organici, plastica lasciati poche ore prima dalle braciate e dalle “mappate”.

L’Arpac sostiene che dai rilevamenti biologici non risulta nulla di tossico o dannoso, d’altronde l’acqua di Marechiaro, pochi chilometri più lontano è cristallina e pulitissima, ma tutti questi rifiuti che arrivano ogni giorno in acqua fino a che punto potranno essere “non dannosi”? La loro presenza sul litorale, in particolare dei rifiuti di plastica non degradabili, ad un certo punto cambierà completamente gli equilibri ed i cicli vitali di flora e fauna marina (se il processo non è già in corso).  La qualità dell’acqua potrà essere “eccellente” oggi ma è una caratteristica che è, se la situazione resta immutata, destinata a perdere definitivamente.

Lido Mappatella è da sempre la vacanza di chi non ha vacanze, o forse è la vacanza eterna. L’accesso 365 giorni all’anno al mare. La sera, quando il sole cala dietro Posillipo e lascia la spiaggetta in una penombra dolce e calda tipica delle lunghe giornate estive, alle spalle della spiaggia carri e banchetti vendono di tutto, dalla trippa allo zucchero filato e dalle noccioline caramellate ai taralli caldi. I bambini piangono nelle braccia dei genitori per un palloncino o un gelato e gli adolescenti passeggiano lungo il mare ancora arrossati dalla giornata di sole e con i capelli arruffati dal sale, famiglie ridono correndo sui risciò lungo la Villa Comunale. E sotto il peso del tempo Il Lido Mappatella resiste, forse, in attesa di un giorno migliore.

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