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Sabato 20 Aprile 2024




Il Caso Diciotti a Teatro, il racconto di una prigionia in mare

diciottiEra il 16 agosto del 2018, una nave (l’Ubaldo Diciotti) è ferma al porto di Catania con a bordo 190 vite a tra cui anche Comandante ed equipaggio tra loro e l’Italia una barriera invisibile che è diventata un polverone mediatico. Da chi temeva l’invasione a chi chiedeva (e chiede) l’apertura dei porti: il caso Diciotti, così definito dalla stampa, ha materializzato il clima di paura e voglia di solidarietà, di chiusura e di apertura che straccia il nostro paese in due.

Dal 14 agosto le autorità italiane erano informate della presenza della Diciotti, ma speravano la responsabilità delle vite di quei disperati (di cui un terzo donne e minori) la prendesse Malta dato che l’imbarcazione era nella zona di ricerca e soccorso (zona Sar) maltese. L’isola di Malta ha bloccato lo sbarco perché la nave militare italiana è di fatto territorio italiano e anche facendo valere la mancata ratificazione di due convezioni internazionali del 2004 (la Sar e la Solas).

L’intero paese ha seguito la vicenda giorno per giorno, osservando le espressioni stanche, i visi smunti dei ragazzi, donne e bambini imprigionati dall’acqua in tutte le direzioni, fino ai canti di vittoria, ai balli e canti sul ponte principale quando il 26 agosto la nave è stata finalmente autorizzata ad attraccare.

CantoLibre ha deciso di raccontare questa storia, teatralizzandola e romanzandola, ma riportando il dramma umano e di valori che questa vicenda ha portato. La storia è stata scritta da Dan Tarantini e Vincenza Muto raccogliendo nel freddo inverno trascorso, video, giornali e dichiarazioni per poter far raccontare alla giovane regista Carmina Melania Tramite il dramma di quei giorni attesa. La produzione gode dell’appoggio e del partenariato del Comune di Napoli e in particolare l’Assessore alla cultura Nino Daniele che ha messo a disposizione due teatri cittadini per due mesi per le prove; il consorzio Gesco, da sempre un riferimento per il sociale a Napoli e da sempre in prima linea per difendere l’uguaglianza e la solidarietà, ma anche la CGIL.  Lo spettacolo segue le vicende del Comandante che non vuole perdere la bussola morale, ostaggio anche lui insieme a 190 disperati sul ponte di una nave che non si sa quanto ancora si manterrà a galla. La storia sembra essere una specie di tramonto dei valori e spiraglio di speranza, dove agli slogan come “La pacchia e finita” o “porti chiusi” sono spalleggiati da solidarietà ed impegno della società civile.  La pièce sarà rappresentata in un luogo iconico della città: il Maschio Angioino, la fortezza che guarda verso il mare, lunedì 24 Giugno in uno dei posti più belli e suggestivi per la storia di questa città Il Maschio Angioino, tempio politico e culturale.

Il cast è composto da otto attori immigrati, e sono: Kouadio Abraham Narcisse, Inoussa Sorgo, Yacoubou Ibrahim, Musa Mbalo, Jennifer Omigie, Saheed Kone, Régine Olga Sofo Magam, Lucia Sissa, alcuni veramente attori, altri lavoratori di qualsisi settore, basta che ci sia da guadagnare la giornata, qualcun altro  fa il mediatore culturale, un altro è sindacalista della CGIL, a seguire ci sono quattro italiani, attori invece importanti o aventi a che fare comunque con il mondo dei racconti, come Daniele Pallotta, il videomaker-giornalista (che da tempo frequenta situazioni attoriali), cittadino che narra gli incontri della politica e della cultura di questa città, se Ferdinando Kaiser è il fotografo della vita napoletana lui è il videomaker e  che svolgerà il ruolo di un odioso funzionario asservito al sistema.

Il caso diciotti

Sotto pressione mediatica il 16 agosto 2018, nel pieno dell’estate, la nave Ubaldo Diciotti della guardia costiera italiana ha soccorso 190 persone nelle acque internazionali al largo dell’isola di Malta. Questo anche perché, il governo maltese non ha ratificato due convenzioni (la Sar e la Solas) del 2004 relative al salvataggio in mare. Tredici persone sono subito state evacuate dalla nave e trasferite a Lampedusa d’urgenza per ragioni sanitarie, mentre le altre sono state trasportate fino al porto di Catania, dove la nave è approdata il 20 agosto dopo diversi giorni di trattative. Al momento dell’approdo nel porto di Catania, il comandante della nave Massimo Kothmeir ha ricevuto l’ordine di non calare la passerella per far scendere i migranti dalla nave. Il ministro dell’interno, Matteo Salvini emette l’ordine di non far sbarcare le persone.  La procura di Agrigento apre un fascicolo sulla vicenda e dopo qualche giorno ha iscritto Matteo Salvini nel registro degli indagati, essendo la cosa profondamente in contrasto con le leggi italiane.  I migranti sono stati autorizzati a sbarcare solo a mezzanotte del 26 agosto, dopo un calvario in mare durato venti giorni (senza contare il viaggio).

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