Donare gli organi significa donare la vita

donareL’Aido nasce il 26 febbraio 1973; le prime fasi dell’Associazione si sovrappongono, con i primi trapianti italiani, al tempo possibili esclusivamente per i reni. L’obiettivo principale di A.I.D.O. negli anni ’70 è quello di diffondere la prospettiva del trapianto come auspicabile alternativa alla dialisi per nefropatici. L’A.I.D.O., da oltre quaranta anni, con la sua attività di informazione ha come missione quella di creare e mantenere una sensibilità sociale adeguata sul tema della donazione e del trapianto di organi.

L’associazione si è costituita principalmente aprire il dibattito sulla donazione d’organi post – mortem “In Campania abbiamo un tasso di opposizione alla donazione d’organi molto alto – spiega la vice presidente dell’AIDO Napoli Maria Rosaria Gallo- siamo in ritardo rispetto alle altre regioni italiane. Per parlare di donazione d’organi bisogna parlare di morte, abbiamo riscontrato che la popolazione sopra i 50 anni ha molta difficoltà a parlare della morte e che, per ragioni legate spesso alla superstizione, si oppone categoricamente all’idea della donazione post- mortem”.

A.I.D.O. non si limita alla raccolta delle adesioni, ma viene accompagnata da campagne di sensibilizzazione al tema, da eventi organizzati per parlare del tema della donazione d’organi e un’opera di informazione sanitaria e di educazione civica. “Spesso le persone sono spaventate da quello che non conoscono – continua Maria Rosaria Gallo- parlare di quest’argomento, parlare della condizione nella quale vivono le persone che aspettano un trapianto. La media d’attesa per il trapianto è di 24 mesi, un tempo durante il quale la vita di una persona è legata alla possibilità che uno sconosciuto da qualche parte decida di fare questo gesto di generosità. Il corpo ed i suoi organi servono poco nella morte”

Un posto di rilievo spetta, ad esempio, all’attività nelle scuole, poiché aiutando i ragazzi a riflettere serenamente sul problema dei trapianti e sul profondo significato umano e civile del consenso al prelievo di organi si contribuisce concretamente al superamento delle paure, quasi sempre irrazionali, con cui abitualmente ci si scontra. “Parlare ai giovani che rappresentano il futuro della nostra società di temi importanti come la donazione d’organi, -continua la vice presidente dell’associazione -introducendoli alla cultura della condivisione e compassione è determinante nell’accrescimento e nella consapevolezza che la società tuttta deve contribuire al benessee di ognuno di noi. Diventare donatori di organi significa anche pensare a noi stessi. Siamo potenzialmente tutti donatori, ma anche tutti i presunti riceventi.”

Per diventare donatore d’organi è molto semplice, ci si può recare allo sportello della propria ASL oppure scaricare il modello dal sito dell’A.I.D.O o ancora grazie al progetto “Una scelta in Comune” al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità sarà data la possibilità di segnalare la propria scelta rispetto la donazione d’organi. Verranno proposte tre possibilità: Si, no e la più importante di tutti Non lo so.

Eva de Prosperis