La biblioteca di Scampia diventa hi-tech con Amazon, ma tra due settimane verrà sfrattata

biblioteca scampia“E dove andremo? A Poggioreale, perché per toglierci da qui ci devono solo arrestare”. Cerca di buttarla sullo scherzo, e forse nemmeno tanto, Ciro Corona, il presidente di (R)esistenza Anticamorra, quando gli viene chiesto dove saranno da gennaio la sua associazione, i laboratori, le attività e tutti i sogni che in questi anni hanno preso corpo nel cuore di Scampia, nella Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, nello stabile che una volta fu della camorra che lo usava deposito di armi e ricovero per tossicodipendenti.

“Oggi qui esistono 13 realtà – spiega Corona – una scuola di musica con sala prove e sala incisione, un corso di pilates frequentato da 188 mamme del quartiere, una comunità per minori stranieri non accompagnati, una biblioteca e, in apertura, una casa famiglia per bambini da 0 a 6 anni, oltre all’area multimediale offerta da Amazon che abbiamo inaugurato oggi”.

L’area fa parte del progetto Amazon nella Comunità, finalizzato a dare un contributo alle comunità dei Paesi in cui Amazon opera, e mette a disposizione degli utenti lettori e-book, tablet e anche il sistema Amazon Echo con l’assistente personale Alexa, in grado di leggere news, fare ricerche su Internet e comandare le luci.  

Ma proprio nel giorno dell’inaugurazione viene fuori che tra pochi giorni l’associazione potrebbe dover chiudere i battenti in cerca di una nuova sede, mandando all’aria il lavoro di recupero e restauro dello stabile e di ricostruzione e costruzione delle attività e della coscienza sociale. Il contratto, infatti, scade il 31 dicembre e del rinnovo non se ne parla. O, meglio, se n’è parlato tanto, ma finora non è arrivato nulla di concreto.

Il fattaccio, come spiega Corona, arriva da un pasticcio burocratico del Comune di Napoli, che dopo aver assegnato lo stabile all’associazione lo ha spostato dal proprio patrimonio immobiliare inquadrandolo in quello di una partecipata.

“Non possiamo rinnovare il contratto – dice Corona – perché l’edificio non è più nelle disponibilità del Comune, dovremmo farlo con la partecipata che però non ha nessun interesse. Il Comune da due anni si è preso l’impegno di risolvere questo problema ma a meno di un mese dalla scadenza siamo ancora qui ad attendere. Ma non c’è più tempo per le promesse”.

Oggi pomeriggio Corona è stato contattato dall’assessore comunale Nino Daniele, che ha assicurato che da Palazzo San Giacomo sono intenzionati a trovare una soluzione a stretto giro. In caso contrario, ci sarà la chiusura. E magari le luci, per l’ultima volta, le spegnerà Alexa.

Nico Falco