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Martedì 19 Marzo 2024




“Prima che gridino le pietre”

Il libro necessario di Padre Alex Zanotelli

Padre Alex ZanotelliNon ama scrivere Padre Alex Zanotelli - lui che più di ogni politico fa politica – ma si è visto costretto a farlo dal razzismo dilagante e dal silenzio degli onesti. Più che mai ora è necessario unirsi in una disobbedienza civile ed è necessario il libro “Prima che gridino le pietre” firmato dal missionario comboniano con la giornalista Valentina Furlanetto.

“Prima che gridino le pietre”, edito da Chiarelettere, racconta il razzismo di ieri e soprattutto di oggi quale potente macchina del consenso. Missionario e attivista – da sempre convinto che “Dio è schierato, è il Dio degli oppressi, degli schiavi, dei poveri” –, Alex Zanotelli compone uno scritto politico che non è solo denuncia del presente ma contributo essenziale di conoscenza. È il precipitato di oltre cinquant’anni vissuti fianco a fianco con gli ultimi della terra, prima in Sudan poi in Kenya, in una delle infinite baraccopoli di Nairobi. È sorprendente leggere il racconto della quotidiana distorsione dei fatti, di cui ormai siamo vittime, spesso inconsapevoli. È decisivo restituire una storia ai popoli in fuga, per capire quello che sta succedendo, perché di quella storia siamo responsabili. Ricordando la “santa collera” del pastore luterano Kaj Munk; il Sanctuary Movement che, a partire dagli Stati Uniti, ha trasformato le chiese in rifugi protetti; il primo sciopero dei braccianti africani, guidato dallo studente di ingegneria e lavoratore nei campi Yvan Sagnet, fino all’esperienza di Riace, Zanotelli tira le fila di un’Italia impegnata e rilancia con forza il valore politico della disobbedienza civile.

prima che gridino le pietre 

Il libro è stato presentato a Napoli, giovedì 22 novembre, alla Feltrinelli dal giornalista Antonio Esposito insieme a Padre Alex e al sindacalista Aboubakar Soumahoro che ha detto del libro:Spesso si dice che nella conversazione tra due persone quando da un interlocutore all’altro parte dalla punta della lingua viene recepita sulla punta della lingua. Quando parte dal profondo del cuore, arriva al cuore. “Prima che gridino le pietre” parla al cuore e ha parlato al mio cuore. E’ un cri de coeur, un grido del cuore”. 

Riprendiamo alcuni momenti della riflessione fatta da Alex Zanotelli durante l’incontro molto partecipato.

Il passato coloniale dell’Italia

Mi diranno che faccio politica? La vita di ogni giorno è politica. Ogni nostra scelta è politica” scrive Padre Alex nel libro e spiega: “In tanti mi hanno chiesto di fare un libro su Napoli, ma io non ho mai voluto mettere il mio ego in evidenza. “Prima che gridino le pietre” era un libro necessario e nasce costretto dalle situazioni che stiamo vivendo. Ciò che mi interessa oggi è che affrontiamo insieme questo preoccupante razzismo di fondo.

Noi bianchi abbiamo conquistato il mondo con l’ideologia di essere i detentori della cultura, della religione, della filosofia. Solo ora iniziamo a metterci in discussione e a scoprire il nostro passato e il substrato di colonialismo e schiavitù. In Italia c’è stata una vera e propria rimozione di questo passato: pensiamo alla Libia, all’Abissinia, all’Eritrea e alla Somalia. I libici ci odiano: durante l’occupazione ne abbiamo impiccati 100 mila. Siamo stati la prima nazione ad usare il gas nervino sulle truppe già sconfitte dell’Etiopia. Abbiamo depredato e continuiamo a farlo. Altro che aiutarli a casa loro, continuiamo a sfruttarli a casa loro. Basti pensare a Renzi ha fatto un unico viaggio in Africa in Tunisia, Angola e Mozambico per verificare le importazioni di gas e petrolio”.

Le politiche migratorie razziste degli ultimi governi

“L’escalation razzista in Italia - ricorda Zanotelli, affonda le radici nella prima legislazione Turco Napolitano sulle migrazioni, la seguente Bossi Fini è una legge né costituzionale né morale. Maroni ha inventato i lager e, solo per fare un esempio, ha emanato un decreto mai ritirato per cui una donna migrante che non ha i documenti e va a partorire in ospedale non può riconoscere il bambino. L’Europa ha due peccati sulla coscienza: l’accordo con Edogan da 6 miliardi per bloccare la rotta balcanica e il disastro umano dei campi di concentramento in Turchia e in Grecia. In Italia il contratto di Minniti con la Libia, ha bloccato un milione di migranti africani in un paese spezzettato dove c’è la dittatura e le persone sono rinchiuse e subiscono torture impensabili. Si sta perpetrando un vero e proprio crimine etnico. In futuro diranno di noi italiani le stesse cose che hanno detto dei nazisti. Il silenzio di tutti noi grida al cospetto di Dio”. 

La politica e la Chiesa oggi

“Due realtà gravissime ci minacciano - continua Alex - : la bomba atomica e la distruzione ecologica, siamo tra due fuochi, eppure invece di pensare alle cose serie la politica è bloccata e utilizza il tema delle migrazioni come propaganda. La legge sulla declamata sicurezza renderà i migranti illegali accrescendo di fatto l’insicurezza, la povertà e lo sfruttamento. Come prete, missionario sono veramente preoccupato. Ma, più della violenza dei violenti, mi preoccupa il silenzio degli onesti. Penso alla guerra fatta alle Ong. Se non è concepibile Salvini, ancora di più non sono comprensibili l’atteggiamento della prefettura e della magistratura. Così come, nonostante il coraggio di Papa Francesco, il suo messaggio non sta passando alla base e c’è una guerra in atto contro di lui della destra cattolica e della destra europea. Sono stato a Riace per 10 giorni con i missionari comboniani e ho incontrato il parroco della città che inneggia a Salvini, gli ho chiesto perchè e mi ha detto che è un uomo libero e che non può sostenere il sindaco perché indagato. C’è stata un’involuzione, è stata smarrita la parola rivoluzionaria di Gesù che entrato a Gerusalemme dice: “Se proibirete loro di gridare, grideranno le pietre”. Gesù è un disobbediente, combatte il sistema. Dobbiamo recuperare questa disobbedienza civile”.

Alex Zanotelli, nato a Livo (Trento) nel 1938, completa i suoi studi a Cincinnati (Usa) e, nel 1964, è ordinato sacerdote. Missionario comboniano, dal 1965 al 1978 vive in Sudan, dal 1978 al 1987 è direttore della rivista “Nigrizia”, nel 1988 arriva in Kenya e dal 1990 al 2002 vive a Korogocho, baraccopoli di Nairobi, un’esperienza che ha raccontato nel libro autobiografico “Korogocho. Alla scuola dei poveri” (Feltrinelli 2003). Dall’aprile del 2002 risiede stabilmente in Italia, a Napoli, nel rione Sanità, dove continua la sua battaglia dalla parte dei poveri.

La curatela del libro è di Valentina Furlanetto, giornalista di Radio 24 – Il Sole 24 Ore che si occupa prevalentemente di immigrazione, economia e temi sociali. Tra i suoi libri ricordiamo “L’industria della carità” (Chiarelettere 2013).

Alessandra del Giudice