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Laura Boldrini a Napoli presenta il disegno di legge “Obiettivo 62%”

laura boldriniLaura Boldrini sta predisponendo una proposta di legge che parte dalle proposte emendative presentate dall’Intergruppo “Donne” costituito alla Camera nella scorsa legislatura: “Obiettivo 62%”. Dopo Torino è Napoli la seconda città scelta dalla Boldrini per il tour italiano in cui presenta la proposta e promuove un confronto sul tema donne e lavoro. L’appuntamento è venerdì 14 settembre dalle ore 11.00  alle ore 13.00 nella sede del Gruppo di Imprese Sociali Gesco in via Vicinale S. Maria del Pianto 61, complesso Inail, Torre 1, 9° piano.

Nella scorsa legislatura, la XVII, su impulso della Presidente Laura Boldrini, è stato costituito alla Camera l’Intergruppo Donne al quale hanno aderito deputate dei diversi schieramenti politici. Tra le sue numerose attività, l’Intergruppo ha svolto anche una concreta iniziativa in occasione della discussione parlamentare sulla legge annuale di bilancio. Ogni anno si sono svolti incontri con le rappresentanze femminili delle associazioni sindacali e imprenditoriali, per mettere a punto proposte volte a incentivare la partecipazione delle donne alla vita lavorativa e sociale. Raccolte queste proposte, l’Intergruppo le ha trasformate in emendamenti alla legge di bilancio, diversi dei quali sono stati accolti in tutto o in parte. Laura Boldrini sta ora predisponendo una proposta di legge dedicata Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana che si occupava proprio del tema “donne e lavoro” rimasta uccisa nell’attentato del Bataclan, che parte proprio dalle proposte emendative presentate dall’Intergruppo, le rielabora e le arricchisce con nuove indicazioni. Obiettivo 62 per cento significa che si deve superare la grave situazione italiana che vede meno della metà delle donne impegnate in attività lavorative e professionali, e raggiungere nei prossimi anni almeno la media europea di occupazione femminile che è appunto del 62 per cento. Per cogliere questo risultato non saranno però sufficienti le proposte qui richiamate se l’Italia non compirà la scelta strategica di assumere la lotta alla disoccupazione e alla precarietà in generale come priorità assoluta, con un piano straordinario di investimenti pubblici e privati capaci di creare lavoro buono, stabile e dignitosamente retribuito per tutte e per tutti. D’altra parte, non è neanche detto che una eventuale ripresa generale dell’occupazione vada a incidere positivamente su quella femminile, sia in termini di accesso al lavoro sia di gap salariale. Servono quindi iniziative, anche legislative, che garantiscano che una quota consistente (si può ipotizzare il 50 per cento) dei nuovi assunti siano donne. Si propongono quindi una serie di misure, che intervengano sui temi del welfare, della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro (per uomini e donne), di un sostegno alla maternità che non costringa più le donne a scegliere tra professione e genitorialità, che riguardino i servizi di cura e assistenza. Tra i punti principali della proposta di legge: razionalizzare le varie misure di sostegno alla genitorialità condizionandole anche al reddito, estendere il congedo di paternità fino a otto giorni, promuovere l’imprenditoria femminile anche misure di contrasto alle discriminazioni salariali sul lavoro e alle molestie.

All’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, interverranno le associazioni della rete Di.Re., Donne in Rete contro la violenza di movimenti di donne e centri antiviolenza.  “Il tour di Laura Boldrini suole essere un momento di confronto per trarre stimoli per la stesura definitiva della legge- spiega Lella Palladino, presidente di Di.Re. -. Dopo l’incontro nazionale di Roma prima dell’estate, c’è stato un primo incontro a Torino, scelta perché è la città dove c’è il minor divario tra uomini e donne nell’occupazione. Napoli è stata selezionata come seconda tappa perché è una città dove, se da un lato ci sono le criticità più alte rispetto all’occupazione femminile, dall’altro è quella più ricca di fermenti sociali e politici. Infatti resta un territorio dove, a fronte di una serie infinita di mancanze di opportunità e in particolare di lavoro femminile ci sono tante persone ed enti che si attivano. La situazione lavorativa delle donne campane, come del resto del Sud, resta critica per la mancanza di risorse e per i ritardi di pagamento e le disfunzionalità della macchina amministrativa. In più siamo in presenza di uno scenario governativo  desolante: nel decreto dignità non c’è una sola parola sulle vittime di violenza, né sull’occupazione delle donne o sulle donne in difficoltà. Questo Governo è evidentemente misogino, patriarcale e fascista. Tutta la politica si basa su proclami e slogan che invece nascondono un’ignoranza di fondo nell’affrontare i problemi reali. Per questo noi proviamo a rimettere al centro i diritti partendo dal contrasto alle disuguaglianze, da un’informazione corretta e dal rimettere al centro i problemi concreti delle persone”.

Hanno già aderito alla campagna: Snoq Torino, Casa Delle Donne, Sindacati Cgil – Uil, Universita’ , Donne Per La Difesa Delle Societa’ Civile, Gruppo Donne Credenti, Almaterra, Giulia Giornaliste - Cpo Federazione, Nazionale Stampa,Fermata D’autobus, L’officina, Giuristi Democratici, Centro Studi Del Pensiero E Documentazione Femminile, Associazion As.So, Commissione Po Ordine Medici, Ordine Avvocati, Tenda Della Luna, Prospettive Comuni, Voci Di Donne – Biella, Archivio Delle Donne In Piemonte, Cirsde/Universita’, Cascina Roccafranca, Almateatro, La Rete Delle Donne, L’altra Riva Onlus.

AdG