Comunicare il Sociale in versione braille e campagna #diventavolontario

Il senso del dono per il CSV Napoli

Comunicare il Sociale brailleIl dono più grande è quello immateriale. Il dono del proprio tempo a chi è più fragile, il dono di operare dei cambiamenti che rendano la vita del prossimo migliore. E’ all’insegna del dono immateriale che il Centro Servizi per il Volontariato di Napoli grazie alla collaborazione con la Univoc -Unione italiana volontari pro ciechi di Napoli, ha scelto di realizzare una versione in braille di Comunicare il sociale, il mensile di approfondimento del Terzo Settore. Nel presentare il primo numero scritto con i tipici segni in rilievo ha esposto anche la campagna di comunicazione e sensibilizzazione #diventavolontario.

Le dita di Francesca, diciottenne non vedente seduta in platea, scorrono veloci sulle pagine della prima versione in braille di Comunicare il Sociale, mensile di approfondimento sociale edito dal CSV di Napoli. E’ questa l’immagine che resterà più impressa in chi ha preso parte alla presentazione del progetto innovativo, oggi lunedì 28 maggio nella sede dell’Odg della Campania perchè, come sottolinea il presidente Ottavio Lucarelli, per l’Ordine significa “essere presenti anche con gesti concreti”.

Francesca: prima lettrice della versione in braille di Comunicare il Sociale

 “E’ bello poter leggere cose che non siano lettere per chiedere il 5 per mille. In questo giornale mi ritrovo. Alcuni libri scolastici se non fossero in braille sarebbero macchiati di sangue”, racconta Francesca leggendo la versione in braille di Comunicare il Sociale. Francesca, che è quasi diplomata in lingue, ha chiesto espressamente agli insegnanti di non avere un piano di studi personalizzato nonostante studiare in un sistema organizzato pensando per chi vede le costi sangue e sudore. “Ciò che mi manca è qui, non qui”, dice la ragazza segnandosi prima gli occhi nascosti da un paio di lenti scure e poi la testa. La cugina che le è vicina, e non a caso nella vita sta facendo il servizio di volontariato, conferma che Francesca è un portento perché non si scoraggia anche se i limiti sono tanti a partire dal fatto che non tutti i libri scolastici sono tradotti in braille ed è quindi necessario utilizzare un “traduttore” simultaneo, una macchinetta che trasforma in puntini rialzati lo scritto. Ma come fare a cercare le parole per una traduzione dal latino, ad esempio? Ecco che qui si rende necessario l’aiuto della cugina. Un altro limite per Francesca sono le strade di Napoli e i mezzi di trasporto non adatti ai non vedenti, “Mi impiglio sempre col bastone nei sanpietrini”. Nonostante queste difficoltà Francesca ha una grande passione, quella del teatro: è iscritta al terzo anno della scuola Totò e in scena si sente a suo agio come tutti gli altri ed è libera di esprimere le sue emozioni.

Comunicare il Sociale braille 1

La versione in braille di Comunicare il Sociale è un dono

Francesca è l’emblema del senso di questo splendido progetto del CSV e il senso stesso del volontariato finalizzato a donare parte di se e del proprio tempo al prossimo senza scopi di lucro potrebbe essere rappresentato dalla cugina della ragazza. E’ un dono la versione in braille di Comunicare il Sociale perché la testata online e cartacea edita dal CSV Napoli ha lo scopo di rendere fruibile un’informazione che è erroneamente considerata di nicchia, ma che spazia in tutti i settori di interesse collettivo e che va dall’ ambiente, all’economia, passando per temi delicati come quello dei migranti, della legalità, e dei minori. Per questo è un giornale che può dare risalto e voce a persone come Francesca. “Una delle finalità di questo progetto è l’abbattimento delle barriere - spiega il presidente dell’Univoc di Napoli, Salvatore Petrucci -. La vera cultura per noi è quella che possiamo fruire in modo accessibile, senza usare macchinari o ascoltando una voce. I vostri occhi sono le nostre mani. Siamo un'associazione di volontariato e ci avvaliamo dei ragazzi del servizio di volontariato per la traduzione in braille, abbiamo stampato 100 copie che verranno mandate ad altrettanti non vedenti”. “Siamo sempre più consapevoli che il lavoro che facciamo ogni giorno con Comunicare il Sociale va accompagnato da contenuti concreti ed ecco la scelta della versione in braille, così che il giornale possa essere uno strumento nuovo per le associazioni che si occupano di non vedenti e un ponte per avvicinare categorie svantaggiate al volontariato”, sottolinea Nicola Caprio presidente del CSV di Napoli. A salutare con entusiasmo l’iniziativa anche Roberta Gaeta, assessore al Welfare del Comune di Napoli che interviene sul ruolo della comunicazione sociale: “c’è tanto lavoro da fare rispetto ad una comunicazione che è sempre stata il punto debole del sociale sia all’interno tra le associazioni, sia per far comprendere all’esterno il loro lavoro”. Nel volontariato, l’assessore vede lo strumento di svolta per contrastare la delinquenza minorile e superare l’isolamento di una società troppo individualistica: “fare gruppo intorno a valori positivi e ad azioni concrete di partecipazione significa superare in chiave positiva l’idea del branco”.  A sostenere questa iniziativa e ad “adottare” la campagna di comunicazione del CSV Napoli lanciata con l’hashtag #diventa volontario c’è l’Istituto Italiano della Donazione. Cinzia Di Stasio, segretario generale dell’Istituto parla di una vera e propria “rivoluzione culturale che sta investendo il sud partire dal senso del dono”. “Aver realizzato una versione in braille di Comunicare il Sociale è un dono preziosissimo- afferma Di Stasio- perché dà la possibilità di accedere alla comunicazione a chi ne è normalmente precluso. Fornisce quindi una possibilità di arricchimento. Stiamo lavorando per promuovere la cultura del dono insieme al CSV a partire dalla scuola dove va applicata alle varie discipline, per questo abbiamo lanciato il progetto “Donare mi dona” e ora stiamo promuovendo #diventa volontario”.

La campagna #diventavolontario del CSV

La campagna #diventavolontario è un’azione di comunicazione del CSV Napoli strutturata su una serie di iniziative finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza all’attenzione verso l’altro, soprattutto verso chi vive in condizioni di marginalità, educando alla solidarietà e promuovendo il volontariato come occasione per crescere, divertirsi e partecipare.

“La campagna #diventavolontario prevede per dieci mesi affissioni sui bus di Napoli e provincia- chiarisce Walter Medolla, che insieme a Francesco Gravetti e Valeria Rega rappresenta la redazione di Comunicare il Sociale-. Slogan della campagna è “la felicità è il riflesso di un sorriso” disegnata dall’illustratrice Ilaria Grimaldi. Inoltre abbiamo realizzato uno spot di 8 minuti che racconta l’agire volontario nei nostri territori e una serie di video virali ironici con lo youtuber Daniele Ciniglio che ha scelto di svelare l’infondatezza degli stereotipi e i pregiudizi nei confronti dei diversi”. Tra i protagonisti dei video anti pregiudizio c’è anche Mario Mirabile, presidente dell'UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Napoli che racconta: “Mi sono prestato a fare il video per sensibilizzare contro il pregiudizio”. Il presidente nazionale del CSV Edoardo Patriarca è intervenuto sul tema del volontariato rappresentando un quadro confortante: “I centri di servizio per il volontariato sono strategici per il mondo del volontariato, rappresentano un’infrastruttura sociale di cui non si può più fare a meno. Infatti i dati dicono che nonostante la crisi che ci attanaglia da dieci anni il mondo del volontariato non ha dismesso le sue azioni. I volontari sono circa 5 milioni, e rappresentano un mondo silenzioso fondamentale per il paese. La vita non è regolata dal mero fattore economico, ma si può decidere di fare delle cose perché sono giuste e buone non per un tornaconto, anche se è dimostrato che chi fa volontariato è più felice. Abbiamo voluto fortemente una giornata del dono che si celebra il 4 ottobre perché il dono è un valore pubblico, che coinvolge tutti. L’Italia è da questo punto di vista un buon paese e questo il CSV di Napoli lo testimonia giorno per giorno”.

A Napoli e provincia sono quasi 1500 le associazioni di volontariato che operano silenziosamente, con un numero stimato di volontari non inferiore a 10 mila persone. Il CSV Napoli segue e accompagna il percorso di questo piccolo esercito, fornendo gratuitamente servizi di formazione, comunicazione e consulenza. Il Centro dei Servizi per il Volontariato, fin dal momento della sua costituzione, avvenuta nel 2004, ha determinato i propri orientamenti sulla base di alcuni obiettivi trasversali in particolare la promozione della strategia di rete e la promozione della partecipazione. Tutte le azioni si realizzano attraverso modalità che non sono improntate ad una logica sostitutiva del volontariato stesso, ma sono invece orientate a facilitare e supportare l’azione volontaria e la sua capacità di intervenire nelle situazioni di disagio e di tutela dei diritti negati.

Alessandra del Giudice