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Sabato 20 Aprile 2024




Gianni Maddaloni chiede aiuto per la Star Judo Club

La palestra del riscatto sociale dei giovani dell’area Nord è in deficit

Gianni Maddaloni abbraccia oro olimpicoLa StarJudo Club dal 1992 è un’opportunità di riscatto per tanti giovani dell’Area Nord di Napoli. Il metodo del Maestro Giovanni Maddaloni che prevede l’ingresso gratuito per figli di detenuti, giovani con disabilità e migranti ha pagato tanto in termini sociali, ma poco in termini economici, e oggi la struttura di Viale della Resistenza, 23, è al palo, con debiti con l’Enel. All’appello ha risposto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. “Cartellino giallo per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris” dice Maddaloni.

Il Maestro di Judo Gianni Maddaloni, fondatore del centro sportivo Star judo Club di Scampia (scrittore del Libro “La mia vita sportiva” che ha ispirato la fiction “L’Oro di Scampia”) ha lanciato nei giorni scorsi un nuovo appello alle istituzioni per salvare la palestra che gestisce nella zona “ultra popolare” di Miano a ridosso delle vele di Scampia.

Metodo Maddaloni: soldi zero, energia umana 100

Il centro sportivo di 500 metri quadrati che propone i corsi: judo gioco, judo agonistico, kick boxe, aikido e inoltre danza hip hop, morderna e classica, zumba, pesi e fitness, è frequentato da 600 persone, ma solo 150 pagano l’esigua retta di 20 euro al mese, di questi 20 euro il 50% servono a pagare gli istruttori e il 50% a pagare le spese. “Il percorso Maddaloni prevede che tutte le persone con disabilità, gli immigrati, i figli dei detenuti non paghino e se in una famiglia pagano mamma e papà, i figli non paghino. Questa organizzazione in cui mettiamo tantissima energia non mi ha dato nulla in termini economici, ma ho il rispetto e l’apprezzamento della gente e la soddisfazione di aver tolto dalla strada tanti ragazzi”, spiega Gianni Maddaloni, maestro di judo e padre di Pino Maddaloni medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney del 2000 e già campione d’Europa nel 1998 e nel 1999, nonché allenatore di tante altre giovani medaglie di bronzo, d’argento e d’oro in competizioni internazionali di judo. Basta farsi due conti per capire che l’impegno sociale della Star judo Club comporta dei debiti economici perché ha a disposizione solo 1500 euro mensili provenienti dalle rette per pagare le spese mensili e dunque ha accumulato 14 mensilità di 1755 euro di corrente non pagata all’Enel.

Gianni Maddaloni per farci comprendere come riusciva a sostenere il suo progetto sociale ci racconta la storia della Star Judo Club.

L’Area Nord di Napoli è stata costruita in poco più di 30 anni  e scritta dalle leggi per l’edilizia popolare 167 e 219,  raggruppa una popolazione di 400 mila persone suddivise in zone popolari e ultra popolari. “E’così che si è costruita a tavolino: con agglomerati di case prive di strutture sociali e sportive - racconta il Maestro-. Io sono figlio di questa area e quando nel 1992 mio figlio Pino sedicenne aveva già vinto quattro titoli giovanili ho deciso di realizzare una palestra per fare allenare lui e altri giovani poiché non c’erano altre opportunità di fare sport. Così nella zona ultra popolare Miano, a ridosso di Scampia ho aperto lo Star Judo Club dove accoglievo gratuitamente i bambini dell’Opera Fernadette, ma accumulai per questa apertura per cui non ebbi fondi 120 milioni di lire di debiti. Da là la camorra ci cacciò così mi spostai di fronte all’ex Birrificio Peroni, ma anche qui non eravamo graditi. Ecco che chiesi aiuto alle istituzioni e l’allora sindaco Marone ci  promise:“diamo una palestra alla famiglia Maddaloni”. Era il 2002 quando l’amministrazione mi diede le chiavi di una bellissima palestra a Chiaiano. Ma da là mi affacciavo e non potevo vedere le Vele così diedi indietro le chiavi. Mi dissero che ero pazzo, ma non potevo tradire la mia gente, volevo essere coerente con l’idea di creare uno spazio sportivo nella zona ultrapopolare della città e non altrove. Dopo 3 anni il Comune costruì questo spazio di 500 mq a Scampia dove stiamo dal 2005 in viale della Resistenza, 23. Il nome della strada la dice lunga sulla nostra storia”.

Dal 2005 al 2010 le spese della palestra Star Judo Club vengono pagate grazie al sostegno di sponsor privati e dell’amministrazione pubblica che affida al Maestro Maddaloni progetti per i giovani.

“In un convegno sullo sport che si tenne nel 2005 all’Aeronautica- ricorda il Maestro di judo- io e Pino conoscemmo Gilberto Benetton che stava lanciando una campagna di marketing ispirata allo sport e che chiese la partecipazione alle conferenze successive di Pino come testimonial in cambio di 50 mila euro. Grazie a quei soldi iniziai il “percorso Maddaloni” ovvero garantire la palestra gratuita a chi ha difficoltà sociali o fisiche. Dopo il 2007 finiti i soldi di Benetton mi hanno aiutato per un anno Bassolino e per l’anno successivo Cesareo. Questo dimostra che l’attenzione al nostro progetto non dipende dallo schieramento politico, ma dalle singole persone. Tra il 2009 e il 2010 c’è stato un vuoto e facemmo un appello per chiedere aiuto. Ci venne a trovare Giorgia Meloni, allora ministro dei Giovani che pure non avendo il portafogli ci diede 20 mila euro. All’epoca avevo in carico 5 ragazzi dal Tribunale dei Minori così grazie a quei soldi diedi loro 80 euro al mese ciascuno. Di quei 5 giovani oggi 3 lavorano stabilmente e due sono tornati nella criminalità. Fino al sindaco Iervolino l’amministrazione che mi stimava mi ha assegnato la gestione di progetti di sport con i giovani, ad esempio dal 2004 fino al 2011 nel Centro Sandro Pertini tenevo dei corsi per ragazzi con difficoltà sociali e li facevo arrivare dalla cintura bianca a quella marrone. Grazie a quei soldi riuscivo a pagare le bollette della Star. Ma tagliati i soldi al progetto che mi permettevano di pagare le spese, nel 2011 ci fu tagliata la corrente e lavorammo con le candele: le fotografie della palestra al buio fecero il giro d’Italia e grazie all’intervento di alcuni imprenditori riuscimmo a pagarle”.

Oggi: il deficit della Star Judo Club di Scampia e la necessità di luoghi sportivi per contrastare il bullismo

Probabilmente complici i tagli alla spesa comunale, dal 2011 a Gianni Maddaloni non sono stati più affidati progetti con i giovani e quindi sono venuti meno quei soldi con i quali riusciva a sostenere le spese della sua palestra. Maddaloni non si è arreso e ne ha pensate tante: serate di beneficenza, collette etc. Contemporaneamente oltre alla palestra gratuita per tutte le fasce deboli ha proseguito con altre attività sociali  collaterali come quella che vede i detenuti maggiorenni in misura alternativa impacchettare in buste da 1 kg  pasta e legumi donati dalla Caritas di Volla e di Posillipo, o ancora 12 detenuti maggiorenni spazzare il cortile e monitorare i bambini che giocano alle giostrine regalate dal Rotary Giovani. Il Maestro non si arrende a modificare il suo metodo sociale per la promozione dello sport perché ora che il bullismo e la violenza sembrano dilagare ancor di più si rende necessario aprire strutture sportive dedicate ai giovani e con costi accessibili. “Io potrei essere uno di quei bambini che oggi finiscono a fare danni per strada- afferma Maddaloni-. Sono nato al Rione San Gaetano, ma fortunatamente mia mamma mi ha saputo indirizzare. Prima c’era più educazione, oggi i genitori non sono presenti, attaccati ai cellulari e allo steso tempo nelle periferie mancano posti per fare sport. I ragazzi che mostrano i primi segni di bullismo che vengono qui sono stravolti positivamente. Un esempio su tutti, un ragazzo figlio di un boss che oggi è cintura nera e si è piazzato sul podio del campionato italiano con un bronzo e inoltre ha preso il diploma di piano grazie al dott. Lepore, ex procuratore anti mafia che l’ha fatto entrare al Conservatorio. E se è riuscito Antonio a cambiare vita ce la possono fare anche gli altri”.

Sabato 28 aprile alle 12.00, nella palestra Star Judo Club si terrà una conferenza stampa indetta da Gianni Maddaloni con Giorgia Meloni. “Al momento Meloni è l’unica che ci ha risposto e questo è importante: che venga fin qui. Vincenzo De Luca mi ha dato appuntamento il 7 maggio e vediamo se potrà aiutarci concretamente. Il sindaco Luigi De Magistris non ha proprio risposto, io gli darei un cartellino Giallo”. Gianni Maddaloni in ogni caso non si arrende e intanto lancia l’invito a partecipare alla Maratona contro la Violenza del 27 maggio.

VIDEO:

Alessandra del Giudice

Guarda la nostra intervista del 2015 a Gianni Maddaloni:

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