La liberazione dei bambini con “Il Barrito dei Piccoli”

Di Alessandra del Giudice 

Il Barrito dei PiccoliA dicembre esce il IV numero de “Il Barrito dei Piccoli”. Il giornale è il simbolo di una pedagogia che mette al centro la libera azione dei bambini. Al progetto napoletano che entra nelle scuole sul Mammutbus collaborano centinaia di bambini, tante associazioni sociali e i rifugiati.

“Il Barrito dei piccoli” ideato dal Centro territoriale Mammut di Scampia, è un giornale on-line e su carta dove bambini e adulti immaginano, scrivono e disegnano un presente diverso, fatto di scuole e città nuove, secondo i principi della pedagogia attiva, della cooperazione, della giustizia sociale e della sintonia con il creato. Nella redazione “ambulante” collaborano circa 500 bambini tra i 6 e i 10 anni delle scuole napoletane dell’area nord di Napoli (il V Circolo, la Virgilio IV, Giovanni XXIII Aliotta, il 58 circolo di Scampia, la Nino Cortese di Casoria), ma non solo, sul “Barrito dei Piccoli” scrivono anche i referenti di diverse realtà sociali italiane civilmente impegnate: il Comitato città viva di Caserta, il Giardino liberato di Materdei, lo Zerottantuno, l’associazione Davide Bifolco “Il dolore non ci ferma”di Soccavo, “Il limone lunare” di Genova e i ragazzi rifugiati seguiti da Garibaldi 101, dalla Cooperativa Caleidos di Modena e dalla Falegnameria Sociale di Roma.

I bambini sono stimolati a scrivere storie per il giornale nei laboratori di pedagogia attiva che il Mammutbus, il ludo bus del Mammut, organizza nelle scuole -“tana” ovvero scuole che fungono da nuclei redazionali del “Barrito dei piccoli”. Oltre che negli incontri con gli operatori esterni, i bambini continuano a lavorare con gli insegnanti nell’orario scolastico producendo racconti, disegni, fumetti che vengono imbucati in speciali cassette e poi ritirati ogni 15 giorni dal Mammut. Il progetto pedagogico nelle scuole è finanziato dalla Fondazione Affinita e dalla Tavola Valdese e mentre le altre attività nella sede del Mammut sono sostenute grazie alla vittoria del bando “Socialmente” del Comune di Napoli.

“Una bambina che normalmente rifiuta di andare a scuola non ha dormito perché era emozionatissima per il laboratorio al Mammut che si teneva il giorno dopo”, racconta un’operatrice del Mammut. C’è una motivazione profonda a partecipare ai laboratori da parte dei bambini, perché la metodologia attiva si avvale del teatro, della pittura, del gioco, della scrittura creativa, di cacce al tesoro e di uscite in città e nella natura. I bambini non si sentono giudicati perché si divertono e non ci sono voti. “Il “biglietto” chiesto ai bambini per salire sul Mammutbus la prima volta -  spiega Giovanni Zoppoli, storico educatore del Mammut - è di raccontare un proprio ricordo di quando hanno pensato “scinnm a cuoll” ovvero di quando hanno sentito un impedimento alla loro libera espressione e si sono ribellati. Quest’anno infatti abbiamo lanciato il tema della “Separazione/ individuazione” spiegato dal mito di Urano e Gea. Abbiamo capito che spesso l’atteggiamento inconsapevole di educatori, genitori e maestri è quello di trattenere a se il bambino invece di lasciarlo libero di esplorare il mondo ed esprimere la propria individualità. Spesso l’insegnante si pone come detentore della verità, ma questo significa mettersi in cattedra e dire “Io lo so fare, tu no”, un messaggio che genera una catena di incapacità. Spesso il mancato apprendimento dei piccoli è dovuto alla “messa in sudditanza” del bambino rispetto all’adulto che rappresenta un ostacolo all’apprendimento e all’autonomia. Invece, come ci insegna la pedagogia, la condizione essenziale per la crescita è proprio far sentire capace di agire qualcuno che si sente incapace. Il bambino è capace e va nutrito e rinforzato con stimoli positivi, con il gioco, l’arte, il teatro. Ovviamente per “liberare” i bambini” bisogna a partire da noi educatori, da quanto noi per primi non siamo ancora riusciti a mettere in atto un processo sano di individuazione/separazione, un tema che riguarda tutti gli esseri umani”. 

Per scoprire dove acquistare Il Barrito e come collaborare le informazioni sono sul sito: www.barritodeipiccoli.org