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venerdì 19 Aprile 2024




La liberazione dei bambini con “Il Barrito dei Piccoli”

Di Alessandra del Giudice 

Il Barrito dei PiccoliA dicembre esce il IV numero de “Il Barrito dei Piccoli”. Il giornale è il simbolo di una pedagogia che mette al centro la libera azione dei bambini. Al progetto napoletano che entra nelle scuole sul Mammutbus collaborano centinaia di bambini, tante associazioni sociali e i rifugiati.

“Il Barrito dei piccoli” ideato dal Centro territoriale Mammut di Scampia, è un giornale on-line e su carta dove bambini e adulti immaginano, scrivono e disegnano un presente diverso, fatto di scuole e città nuove, secondo i principi della pedagogia attiva, della cooperazione, della giustizia sociale e della sintonia con il creato. Nella redazione “ambulante” collaborano circa 500 bambini tra i 6 e i 10 anni delle scuole napoletane dell’area nord di Napoli (il V Circolo, la Virgilio IV, Giovanni XXIII Aliotta, il 58 circolo di Scampia, la Nino Cortese di Casoria), ma non solo, sul “Barrito dei Piccoli” scrivono anche i referenti di diverse realtà sociali italiane civilmente impegnate: il Comitato città viva di Caserta, il Giardino liberato di Materdei, lo Zerottantuno, l’associazione Davide Bifolco “Il dolore non ci ferma”di Soccavo, “Il limone lunare” di Genova e i ragazzi rifugiati seguiti da Garibaldi 101, dalla Cooperativa Caleidos di Modena e dalla Falegnameria Sociale di Roma.

I bambini sono stimolati a scrivere storie per il giornale nei laboratori di pedagogia attiva che il Mammutbus, il ludo bus del Mammut, organizza nelle scuole -“tana” ovvero scuole che fungono da nuclei redazionali del “Barrito dei piccoli”. Oltre che negli incontri con gli operatori esterni, i bambini continuano a lavorare con gli insegnanti nell’orario scolastico producendo racconti, disegni, fumetti che vengono imbucati in speciali cassette e poi ritirati ogni 15 giorni dal Mammut. Il progetto pedagogico nelle scuole è finanziato dalla Fondazione Affinita e dalla Tavola Valdese e mentre le altre attività nella sede del Mammut sono sostenute grazie alla vittoria del bando “Socialmente” del Comune di Napoli.

“Una bambina che normalmente rifiuta di andare a scuola non ha dormito perché era emozionatissima per il laboratorio al Mammut che si teneva il giorno dopo”, racconta un’operatrice del Mammut. C’è una motivazione profonda a partecipare ai laboratori da parte dei bambini, perché la metodologia attiva si avvale del teatro, della pittura, del gioco, della scrittura creativa, di cacce al tesoro e di uscite in città e nella natura. I bambini non si sentono giudicati perché si divertono e non ci sono voti. “Il “biglietto” chiesto ai bambini per salire sul Mammutbus la prima volta -  spiega Giovanni Zoppoli, storico educatore del Mammut - è di raccontare un proprio ricordo di quando hanno pensato “scinnm a cuoll” ovvero di quando hanno sentito un impedimento alla loro libera espressione e si sono ribellati. Quest’anno infatti abbiamo lanciato il tema della “Separazione/ individuazione” spiegato dal mito di Urano e Gea. Abbiamo capito che spesso l’atteggiamento inconsapevole di educatori, genitori e maestri è quello di trattenere a se il bambino invece di lasciarlo libero di esplorare il mondo ed esprimere la propria individualità. Spesso l’insegnante si pone come detentore della verità, ma questo significa mettersi in cattedra e dire “Io lo so fare, tu no”, un messaggio che genera una catena di incapacità. Spesso il mancato apprendimento dei piccoli è dovuto alla “messa in sudditanza” del bambino rispetto all’adulto che rappresenta un ostacolo all’apprendimento e all’autonomia. Invece, come ci insegna la pedagogia, la condizione essenziale per la crescita è proprio far sentire capace di agire qualcuno che si sente incapace. Il bambino è capace e va nutrito e rinforzato con stimoli positivi, con il gioco, l’arte, il teatro. Ovviamente per “liberare” i bambini” bisogna a partire da noi educatori, da quanto noi per primi non siamo ancora riusciti a mettere in atto un processo sano di individuazione/separazione, un tema che riguarda tutti gli esseri umani”. 

Per scoprire dove acquistare Il Barrito e come collaborare le informazioni sono sul sito: www.barritodeipiccoli.org

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