Campania, allarme obesità

sovrappesoIn Campania 1 persona su 2 è in sovrappeso e quasi 1 su 4 è obesa: lo confermano i dati di “Passi”, il sistema di sorveglianza e monitoraggio creato nel 2006 dal Ministero della salute per valutare gli obiettivi delle politiche sanitarie. Non è certo una novità che la nostra regione, seguita da Sicilia, Molise e Puglia con valori non molto distanti, abbia questo triste primato.

Sarebbe da riflettere sul perché le cose non cambino, nonostante la maggiore consapevolezza e le continue campagne di sensibilizzazione lanciate da associazioni e istituzioni locali. Proprio in questa settimana si festeggia la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che cade il 16 ottobre, e si moltiplicano iniziative ed eventi che mostrano un’attenzione particolare al mangiar sano, primo passo per stare bene.

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Chi ha il problema non lo percepisce

Anche se, in generale, l’eccesso di peso aumenta al crescere dell’età, più fra gli uomini rispetto alle donne, fra le persone con molte difficoltà economiche e quelle con un basso livello di istruzione, al Sud il numero delle persone che sono in sovrappeso è ancora molto alto, soprattutto tra i bambini.

Ricordiamo la differenza tra sovrappeso, definitio come un moderato eccesso di peso corporeo rispetto agli standard fissati dall'OMS, e obesità, che è una condizione di accumulo di grasso in eccesso nel tessuto adiposo tale da poter danneggiare lo stato di salute.

Stando al portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (epicentro.iss.it), le persone in sovrappeso o obese sembrano essere poco consapevoli del loro stato e non si percepiscono come tali. Tra le persone in sovrappeso, meno della metà ritiene troppo alto il proprio peso. Generalmente le donne sono più consapevoli rispetto agli uomini e l’essere coscienti favorisce l’adozione di comportamenti alimentari corretti. Bassa sembra essere anche l’attenzione degli operatori sanitari al problema, proprio dove ce ne sarebbe più bisogno, come al Sud. Questo aspetto è molto importante perché il consiglio di mettersi a dieta quando arriva da parte di un medico incoraggia chi lo riceve a metterlo in pratica. 

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Le buone norme per un’alimentazione corretta

In occasione della Settimana dell’alimentazione, dal 12 al 16 ottobre, ricordiamo le buone norme da seguire a tavola, perché è da lì che comincia la salute, anche per i più piccoli, che vanno educati sin da subito a mangiare in modo sano, seguendo una dieta mediterranea. Mangiare bene, seguendo alcune regole base come consumare frutta e verdura in abbondanza, non far mancare nella nostra dieta pane, pasta, riso e cereali, alternare le proteine al pesce, limitare il consumo di sale, non abbondare in dolci e bere tanta acqua durante la giornata, è un valore a cui si devono abituare anche i più piccoli e i genitori devono essere i primi a dare il buon esempio e ingegnarsi nella preparazione di piatti, anche in modo originale, che rispettino le buone norme per un’alimentazione corretta. Motivo per il quale il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha coinvolto tutte le scuole attraverso una serie di attività ed iniziative rivolti a genitori e figli, in modo che i bambini e i ragazzi vengano sensibilizzati sui temi dell’educazione alimentare, di uno stile di vita sano e dello sviluppo sostenibile. 

M. N.