Il 18 novembre la prima marcia nazionale per la libertà trans
Nel 2016 Napoli ha raggiunto il triste primato di città italiana con il maggior numero di omicidi e atti di trans fobia, 3 casi sui 7 nazionali. Sempre il capoluogo campano è il territorio dove la comunità trans è più la radicata, antica e numerosa del Mediterraneo.
Ma Napoli rappresenta tuttora un territorio controverso, nel quale la storia e le azioni concrete di accoglienza e supporto alla popolazione trans si intrecciano con il degrado, l’ostilità e la violenza esercitata verso persone che vivono spesso una condizione di forte emarginazione.
Sarà per questo che la città partenopea è stata scelta per ospitare la prima marcia nazionale per la libertà trans, Trans Freedom March Nazionale TDoR 2017, ideata da Veet Sandeh, che avrà luogo a Napoli il 18 novembre 2017. L’evento è promosso a pochi giorni dal Transgender Day of Remembrance o TDoR, giornata mondiale durante la quale si commemorano le vittime dell'odio e del pregiudizio trans fobico, che cade il 20 novembre.
Nel corso della conferenza stampa a Palazzo San Giacomo gli organizzatori hanno spiegato che “il TDoR non è solo una fiaccolata per commemorare le vittime di violenza transfobica nel mondo ma soprattutto un momento di sensibilizzazione sulle questioni trans”. La marcia è stata proposta in origine, quattro anni fa, dall’Associazione Sunderam Onlus Identità Transgender Torino. A organizzarla su suolo napoletano è l’Associazione Trans Napoli (ATN), orgogliosa di farlo come riconoscimento verso la comunità trans napoletana, che conta oltre duemila persone qui, dopo dieci anni di battaglie per i diritti LGBT.
“Anche se abbiamo un triste primato di violenze e omicidi, per cui si tratta di un evento non bello – ha spiegato Loredana Rossi, vicepresidente di ATN - Sono orgogliosa che questa marcia nazionale si tenga proprio nella ‘città dei femminielli’. Napoli è una città da sempre aperta a tutte le diversità e anche l’amministrazione cittadina ha dimostrato in questi anni di essere vicina al mondo transessuale”. “Ma c’è ancora tanto da fare – ha continuato la Rossi – Parlo della casa di accoglienza per trans e persone cacciate dalla propria casa e famiglia per la condizione che vivono, per cui siamo ancora in attesa di risposte e soluzioni concrete da parte delle istituzioni. Ricordiamoci sempre che le persone trans non hanno molte alternative, non solo in termini di casa ma anche e soprattutto di lavoro, e molte di loro sono ancora costrette a prostituirsi in mancanza di altro da fare per andare avanti”.
“Noi dobbiamo produrre contagio, scardinare gli stereotipi e decostruire i messaggi mistificatori, agendo nell'immediato, soprattutto a beneficio delle generazioni più giovani e di quelle future”, ha detto Simonetta Marino, delegata del Sindaco alle Pari Opportunità. “Le persone Trans sono persone con la propria creatività, con il proprio intelletto e i propri sentimenti, occorre rispettarle in quanto tali” ha sottolineato Sandeh Veet, dell’Associazione Sanderam Identità Transgender Torino Onlus. “La Trans Freedom March è una voce per quel Sud spesso tagliato fuori, simbolo di quella nuova realtà che troverà fondamento anche nella definitiva emancipazione dall'odio e dalla violenza omotransfobica” è quanto fa sapere attraverso una lettera Porpora Marcasciano, presidente MIT (Movimento Identità Transessuale).
“L'impegno sociale ha l'obiettivo di costruire protagonismo, autonomia e partecipazione per le vittime di discriminazione. ATN Napoli con le proprie forze si propone oggi come una nuova dimensione politica e culturale, di vitale importanza”, ha concluso Andrea Morniroli, della cooperativa sociale Dedalus.
M. N