Minori migranti non accompagnati, tra tutele e aspettative

La nuova legge sui msna

minori stranieriÈ di pochi mesi fa la pubblicazione della nuova legge - la n. 47 del 7 aprile 2017 - sui minori stranieri non accompagnati (msna), vale a dire quei bambini e ragazzi migranti che vengono in Italia senza famiglia.

Si tratta di una legge che va ad uniformare tutte le disposizioni già esistenti in materia, introducendo alcune novità, come il permesso di soggiorno per minore età (valido fino al compimento di 18 anni) o per motivi familiari, e la figura di tutori volontari, cittadini cioè disponibili a prendersi cura del minore non accompagnato, e rafforzando le tutele per i migranti vittima di tratta e richiedenti asilo.

“Si tratta di novità positive – commenta Glauco Iermano, coordinatore dell’area MSNA per la cooperativa Dedalus – che, al di là dei tecnicismi, vanno a implementare il sistema di tutele a disposizione dei minori migranti. Ma la legge poi deve essere applicata nella realtà”.

Ed è proprio per approfondire le opportunità, e le eventuali criticità, della legge 47/17 che la cooperativa sociale Dedalus organizza per venerdì 9 giugno, a partire dalle 9.45, un convegno sul tema presso la sua sede di Officine Gomitoli (piazza Enrico De Nicola 46, Napoli).

Il convegno

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dell’assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta, alla giornata di riflessione sulla nuova legge intervengono: Raffaella Milano (Direttore programmi Italia Europa di Save the Children Italia), Gabriella D'Orso (Referente MSNA - Ministero dell'Interno), Daniela Di Capua (Direttore Servizio Centrale Sprar), Maria de Luzenberger (Procuratore della Repubblica Tribunale per i Minorenni di Napoli), Giuseppe Centomani (Direttore Centro Giustizia Minorile di Napoli e della Campania), Glauco Iermano (Coordinamento Area MSNA Cooperativa Dedalus), Barbara Trupiano (Dirigente del Servizio Politiche per l'Infanzia e l'Adolescenza), Annamaria Minicucci (Direttore Generale A.O.R.N. Santobono Pausilipon). Seguirà un dibattito coordinato da Andrea Morniroli (Dedalus - Officine Gomitoli), cui saranno affidate anche le conclusioni.

L’iniziativa si inserisce all’interno di “Never Alone per un domani possibile” a cura di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Enel Cuore Onlus, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione CON IL SUD e Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

La situazione napoletana

A spiegarci la situazione napoletana è sempre Iermano: “Ci troviamo in una fase di transizione in questo momento, per cui, ad esempio, anche se la legge stabilisce che della prima accoglienza deve occuparsi il Ministero attraverso la Prefettura e poi, solo dopo, i Comuni, non ci sono ancora progetti Sprar, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati”.

Accade così che nello sbarco di migranti che sono arrivati a Napoli a fine maggio, i circa 300 minori non accompagnati giunti qui sono stati ‘gestiti’ in modo diverso, in attesa che venisse recepito il testo unico. Di loro 63 sono stati collocati al Centro Polifunzionale S. Francesco a Marechiaro dal Comune di Napoli, che quindi si è fatto carico direttamente dei minori, diversamente da quanto stabilito dalla legge 47; un’altra ventina ha trovato posto, per azione diretta della Prefettura, come insomma dettato della nuove disposizioni, nelle strutture gestite dalle cooperative del gruppo Gesco, che se ne è fatto carico in maniera emergenziale.

Al netto dei nuovi arrivati, il Comune di Napoli accoglie 180 minori in maniera residenziale.

M. N.