La fine del Ramadan e l’appello alla Pace

A piazza Mercato la comunità islamica unita contro il terrore

Ramadan piazza mercatoSi è chiuso con la festa Eid al Fitr in piazza Mercato il Ramadan dei mussulmani napoletani. Abdallah Massimo Cozzolino, segretario della Confederazione Islamica Italiana e  responsabile della moschea di Napoli Zayd Ibn Thabit, condanna duramente gli attentati terroristici e sottolinea come la comunità mussulmana di Napoli sia impegnata insieme alle istituzioni locali in un percorso di pace.

Centinaia di mussulmani hanno celebrato la fine del Ramadan, il mese sacro per i mussulmani, in piazza Mercato il 6 luglio, in contemporanea con i tanti altri fedeli islamici delle moschee campane. L’evento religioso condotto da Massimo Cozzolino ha visto la partecipazione, oltre che della Federazione islamica della Campania e della Confederazione Islamica Italiana, delle istituzioni laiche e religiose napoletane:  monsignor Gaetano Castello, delegato al dialogo della Diocesi di Napoli; Francesco Villano, presidente dell'amicizia ebraico- cristiana; Giovanni Sarubbi, direttore della rivista il Dialogo; il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Francesco Chirico, presidente della II municipalità.
A testimonianza del sostegno della comunità ai migranti che fuggono guerre e fame, un ragazzo di 16 anni rifugiato che ha perso l’intera famiglia ha letto i nomi delle vittime di Dacca e palloncini colorati sono stati lanciati al cielo in segno di pace.
“Le nostre preghiere sono state rivolte ancora una volta alle vittime del terrore- ha dichiarato Cozzolino-. La comunità islamica è unita nella condanna alla violenza dell’Isis e si oppone alle strumentalizzazioni della religione islamica. Il fatto che sia stata colpita da un atto terroristico la città santa di Medina in Arabia Saudita, cuore dell’islam sunnita, proprio nel periodo più importante dell’anno per la nostra religione mostra chiaramente che i terroristi non sono mussulmani ed è segno evidente che queste assurde forme di distruzione non possono essere giustificate con il termine “islamico”. Uccidere è contro ogni religione. Proprio nella celebrazione dell’Eid al Fitr abbiamo ribadito il cammino che la federazione islamica della Campania con le altre istituzioni del territorio sta compiendo nel senso dell’integrazione, della pace e della solidarietà. In questo senso siamo felici di continuare insieme al sindaco De Magistris il percorso già intrapreso insieme dando continuità alla trasformazione, la ricchezza di Napoli è che è una città multiculturale che rifiuta le discriminazioni”.
A conferma del percorso intrapreso per l’integrazione e la pace, il sindaco De Magistris ha spiegato: “Stamattina ho salutato la comunità islamica di Piazza Mercato radunata per la fine del Ramadan. La nostra è una città di pace, accoglienza e solidarietà. Qui possono convivere religioni e culture. Ho detto loro che l'Islam non ha nulla a che vedere con il terrorismo. Chi sostiene il contrario è nemico della pace e della solidarietà tra i popoli. Napoli non ha mai avuto paura di mescolarsi a nuove culture, la stessa cultura napoletana è di per se porosa, sintesi di numerose lingue e tradizioni che hanno abitato le città. Anche per questo è così particolare e riconoscibile la nostra identità. Chi raggiunge Napoli da altre terre è una risorsa per noi. Ognuno degli sguardi incrociati oggi ha una storia da raccontare e con le storie di tutti si migliora come persone. Siamo il cuore del mediterraneo, siamo una città di pace. Le terre non vanno colonizzate ma aiutate, nessuno qui ha modelli da esportare”.

AdG