Officine Gomitoli

Inaugurato a Napoli il primo centro interculturale rivolto ai giovani italiani e ai migranti di seconda generazione

officine gomitoliSarà inaugurato venerdì 10 e sabato 11 giugno il primo centro interculturale a Napoli rivolto principalmente a giovani italiani e migranti di seconda generazione con due giorni di spettacoli, arte, musica e testimonianze, nell’Ex Lanificio, in Piazza Enrico de Nicola, 46, per restituire alla cittadinanza uno spazio, di circa 600 metri quadri, che sarà a disposizione di tutti.

Un progetto di rigenerazione urbana, ma soprattutto un’opportunità sociale e culturale per i giovani che popolano il quartiere.

Tanti gli ospiti che presenzieranno all’inaugurazione: gli attori Cristina Donadio, Antonella Stefanucci e Patrizio Rispo, i registi Lisa Tormena e Gabriele Vacis, lo scrittore Maurizio Braucci, il filosofo Fennaro Carillo (per il programma completo si rimanda all’allegato), la giornalista Benedetta Tobagi e gli artisti Jimmie Durham e Maria Thereza Alves.

In una città che è sempre più crocevia di culture diverse, creare luoghi d’incontro tra italiani e migranti diventa fondamentale per arginare i fenomeni legati all’intolleranza e alle discriminazioni e rendere, invece, lo scambio interculturale un’occasione di crescita. Questo è uno degli obiettivi di Officine Gomitoli, il progetto promosso dalla cooperativa sociale Dedalus, da anni impegnata nella tutela dei diritti dei migranti e nella realizzazione di progetti che favoriscono il loro inserimento nella società.

Attività laboratoriali, opportunità di formazione professionale, progetti culturali (teatro, proiezioni di film, performance musicali) e multimediali, corsi per la licenza media e l’alfabetizzazione e attività di orientamento al lavoro per adolescenti, non solo italiani e migranti di seconda generazione, ma anche minori stranieri non accompagnati e neo arrivati, perché l’integrazione passa anche attraverso la costruzione di competenze lavorative.

Officine Gomitoli sarà anche un punto di riferimento per tutte le persone che operano nel settore dell’interculturalità e dei servizi dedicati ai migranti. Sarà possibile, infatti, trovare materiali informativi e partecipare a corsi di formazione ed aggiornamento.

Il progetto, costato circa 600 mila euro – risorse economiche impiegate principalmente per la ristrutturazione dello storico edificio – è sostenuto da Fondazione Charlemagne, Fondazione con il Sud, Open Society Foundation, Pio Monte della Misericordia e Fondazione Made in Cloister.

L’idea dell’intreccio, sottolineata anche dal nome Officine Gomitoli, sarà sempre il motore del progetto. Tessere gomitoli di arte, cultura, opportunità, attraverso l’intreccio, l’incontro delle diversità culturali in una città che è sempre più simbolo di una nuova visione di società. Una società multietnica, inclusiva che cresce e si sviluppa proprio grazie l’unione delle differenze.

Giovanna Amore